Capitolo 27

2.9K 157 5
                                    

La mattina seguente mi sveglio sul divano e la casa è silenziosa, mi alzo mentre suonano il campanello, apro e davanti mi trovo Federico. Non posso negare di aver avuto un leggero capogiro a vederlo. ‹Ciao› dico
‹Ti ho svegliato?› dice
‹No, appena svegliata›
‹Posso entrare?›
Annuisco facendolo passare poi io chiudo la porta, ‹devo ancora fare colazione›
‹Posso invitarti al bar?›
‹Non ho voglia di salire e vestirmi› dico
‹Capisco› dice
Vado in cucina e Fede mi segue in silenzio, ‹sono contento che ti è piaciuta la canzone› dice
‹Mi è piaciuta sul serio› dico
‹Quindi sono stato perdonato?›
‹Tu non devi farti perdonare niente, sono io quella confusa che non sa che fare dopo aver appreso la notizia› dico
‹Invece si devo farmi perdonare da te, ti ho mentito sul mio passato› dice.
Sento alcuni passi venire dalle scale e più tardi vedo spuntare Mattia. ‹Buongiorno Silvia› dice lui
‹Questo chi è?› domanda Federico
Li guardo entrambi ‹è il mio fratellastro Mattia› dico
‹Si, sono il figliastro del padre e vivo qua da oggi› dice
‹Ah vivrete insieme?›
‹Mi sembra di averti già visto da qualche parte› dice
‹Se segui il mondo della musica forse si mi dovresti aver visto› dice
‹Ah il cantante Federico, quindi sei tu la ragazza della canzone?› dice
Entra mio padre. ‹Abbiamo ospiti› dice
‹Federico› dice presentandomi
‹Ci siamo già visti lo scorso week- end mi pare› dice
‹Possiamo parlare due minuti soli?› domanda Fede a mio padre
‹Pure dieci› dice e si vanno a chiudere nel suo studio mentre io mi finisco di preparare la colazione con Mattia che se ne stava in piedi alla porta a fissarmi. ‹Hai finito di fissarmi?› chiedo
‹Non hai risposto alla domanda, sei tu la ragazza della canzone ieri sera›
‹Anche fosse a te cosa cambia?› domando
‹State insieme?›
‹Mattia fai troppe domande› dico e me ne vado
‹Potresti almeno rispondere› dice seguendomi
‹Sono obbligata?› domando
‹No› dice.

Voglio aspettare Federico che finisce di parlare con mio padre. Chissà che cosa gli deve chiedere di così urgente e ci stanno mettendo anche tanto. Decido di leggere un libro. Avevo iniziato After di Anna Todd quando sento aprirsi la porta dell'ufficio e li vedo uscire insieme.
‹Io vado al lavoro, ci vediamo stasera› dice mio padre ed esce di casa.
‹After?› domanda
‹Adoro la loro storia›
Si siede sul divano accanto a me. ‹Di che cosa avete parlato?›
‹Gli ho chiesto se potevo restare a dormire qualche giorno qua› dice
‹Cosa?›
‹Non mi va che tu e quello stiate nella stessa casa, e non posso vederti ridere con qualcun altro›
‹Quindi non devo ridere con nessuno che non sei tu?› dico
‹Non ho detto questo, ma sono pazzamente geloso di qualsiasi ragazzo ti avvicini›
Mi mordo il labbro.
‹Ho fatto tante cazzate nella mia vita e anche non dirti niente di Jasmine, ma non ce la faccio a stare senza di te› dice
‹Dovresti andare adesso a prendere il treno altrimenti non riesci a prendere la coincidenza con quello di Aprilia›
‹Ho il borsone qua› dice
Mattia ci raggiunge in salone, ‹stasera a scuola hanno organizzato una festa e visto che avevi intenzioni di iscriverti potevi venire› dice
‹Volentieri›
‹Posso venire anch'io?› chiede Federico
‹Sarebbe una festa scolastica› dice
‹Tanto non potevo› dice
‹Pensavo che Mattia stava scherzando e puoi venire›
‹Si, puoi venire› dice
‹Ci vediamo per le 22› dice ed esce.
Mi alzo dal divano per andare al piano di sopra. ‹Devo prepararmi› dico
‹Ma sono solo le sette› dice
‹Si vede che non mi conosci bene› domando
‹Ti conosco bene e penso che saresti stupenda anche indossando un vestito poco elegante› dice
Arrossisco.
‹Mi vado a fare la doccia› dico
‹Io adesso vado ad Aprilia per avvisare Ben, ci vediamo alla festa forse oppure a casa›
‹Non puoi chiamarlo?› domando
‹No, devo sbrigare anche delle cose› dice
‹Ah, ci vediamo a casa›
‹Perché?›
‹Perché là ci sono molte che non vedono l'ora di saltarti addosso› dico
‹Mi piace quando ti poni gelosa› dice, ‹ma tanto a me interessi solo te› mi dà un bacio sulla guancia, ma molto vicino alle labbra.



Mi sto preparando per la festa di stasera e non voglio vestirmi troppo elegante ma neanche banale, quindi opto per una gonna a vita alta e maglione, ballerine. Sono pronta. Tanto non voglio conquistare nessuno.
Arriviamo davanti alla scuola e la musica si sente anche da fuori
‹Ciao Mattia› saluta una ragazza, ‹chi è?›
‹Lei è Silvia› mi presenta
‹Jessica piacere›
Sorrido.
Ho conosciuto molti amici di Mattia e anche molte ragazze le quali mi guardano dall'alto verso il basso.
Se solo sapessero tutta la mia vita.
Verso mezzanotte sono solo al terzo bicchiere di vodka alla ciliegia e sono più o meno brilla. Forse dovrei smettere perché l'ultima volta che mi sono ubriacata non è finita bene. Cerco di alzarmi, ‹dove vai?›
‹Al bagno› dico
‹Vuoi che ti accompagno?›
‹Scordatelo› dico e mi faccio spazio tra le gente.
Percorro il lungo corridoio di un piano qualsiasi e al primo bagno che vedo ci entro.
Faccio una lunghissima pipi che non riuscivo più a trattenere, poi prima di andare mi sciacquo la faccia per rinfrescarmi. Cerco il mio cellulare per chiamare Federico e sapere dove si trovasse ma mi accorgo di non avere con me la borsa. L'ho lasciata da Mattia.
Esco dal bagno e ritorno alla festa quando qua vedo Federico un po' troppo vicino a una ragazza, Jessica mi pare, quella che Mattia mi ha presentato. La cosa che fa spezzare il mio cuore è vedere lei che lo bacia e lui sembra che ricambia. 

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Where stories live. Discover now