Capitolo 59

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La mattina dopo mi sveglio sul divano di casa e non ci metto molto a capire quello che è successo ieri sera con Federico, il quale però non c'è ma al suo posto c'è un biglietto. "Eri troppo bella mentre dormivi che mi dispiaceva svegliarti...sono da Ben che voleva parlarmi. Grazie per avermi perdonato. Dobbiamo parlare. Ti amo Fede"
Si dobbiamo parlare.
Entra mia madre spaventandosi, ‹che cosa ci fai qua?› domanda
‹Ehm›
‹La prossima volta che viene Federico nascondi bene le sue cose› dice
Cosa? Mia madre mi indica dietro di me e vedo la giacca rossa di Fede. ‹Scusa›
‹Perché scusarti? È il tuo fidanzato no?› e va in cucina mentre io annuso la giacca.
‹Eh comunque ieri sera non abbiamo fatto nulla› dico entrando in cucina
‹Si okay, non ho detto nulla› dico, ‹poi sei grande ormai e non serve che ti faccio lezione sessuale›
Già lo so.
Anche se non vado a scuola questa settimana devo mettermi a studiare.


Nel pomeriggio mi devo vedere con Federico e dal messaggio che mi ha scritto pochi minuti mi ha molto preoccupata. Ha detto che ci vediamo al parco. Mi vesto e lo raggiungo subito, però prima mi incontro con Cristiano, il quale ha il labbro gonfio. ‹Che hai fatto?›
‹Il tuo fidanzato› dice
‹Che è successo? Avete litigato?› dico
‹Se hai un fidanzato stronzo non è mica colpa mia›
Non ci credo. ‹Avete litigato per me?› dico
‹Silvia tu mi piaci e non sarà quel ciuffo biondo a farmi tirare indietro› dice poi se ne va.
Raggiungo Fede ma lui non ha nessun labbro gonfio. ‹Ho incontrato Cristiano› dice
Stringe in pugni ma dopo si irrigidisce per il dolore della mano.
‹Perché Fede ti comporti cosi?›
‹Mi ha sfidato›
‹Fede, gli hai praticamente spaccato un labbro› dico
Si alza, ‹ti preoccupi per lui adesso? Vai da lui no? Visto che è il buono mentre io il cattivo›
‹Non siamo bambini› dico cercando di trattenermi per non ridere e mi avvicino a lui, ‹ e comunque quando mi ha detto che avete litigato, mi sono subito preoccupata per te›
‹Davvero?›
‹Io voglio stare solo con te› dico.
I suoi occhi incrociano i miei, le sue mani cercano le mie e le sue labbra cercano le mie. ‹Non vedo l'ora che sia il mio compleanno› dico.
‹Anch'io non vedo l'ora› dice
Non parliamo dell'argomento di ieri, tanto è risolto.
Non sono incinta e Federico Rossi non diventerà padre per la felicità delle fan.
Però la questione ciclo ancora non è risolta. ‹Lo sai che è di platino› dice
‹Cosa?›
‹Il nostro album è di platino›
‹Dio sono contenta per voi, me lo meritate tantissimo› dico e io gli salto praticamente addosso. ‹Sono così orgogliosa di voi e di te soprattutto›
Poi mi ricordo della canzone spagnola
‹Tanto uscirà tra poco e si intitolerà Eres Mia›
‹Me la canti un pezzettino?› dico
Vedo che non è d'accordo. ‹Ti prego› dico
‹E va bene› dice.
Mi sistemo meglio in braccio a lui appoggiando la testa sulla sua spalla mentre lui incomincia a cantare.
"Tu eres mia
Sencillamente tu eres mia
Por ti daria yo mi vida,
Latiendo un solo corazon.
Tu eres mia
Porque tu sempre fuiste mia
Juntos como noche y el dia,
Es un amor sin condicion".
‹Mi piace da morire e la tua voce la amo sempre di più› dico
‹Grazie› dice
Mi arriva un messaggio da Martina per dirmi che oggi possiamo vederci e felice le rispondo con una faccina sorridente.
‹Peccato volevo stare con te nel pomeriggio› dice Fede
‹Non ci vediamo da un mese, poi ci vedremo la sera per festeggiare la bella notizia del disco›
‹Non vedo l'ora› dice e mi bacia.


Sto aspettando Martina alla mia vecchia scuola e mancano venti minuti al suono della campanella finale. Sono seduta in una panchina, la nostra vecchia panchina, dove andavamo sempre a fare ricreazione, è nostra perché ci sono scritti tutti i nostri disagi.
Vedo passare la mia ex prof di latino, cerco di nascondermi ma lei mi vede
‹Dorato, quale buon vento ti porta qua?›
‹Salve professoressa>
‹Come sta andando nell'altra scuola?›
‹Bene›
‹Ho saputo che a latino vai una bomba eh, quindi era solo con me che non studiavi›
Ma come fa a saperlo?
‹Dorato io so sempre tutto ricordatelo› dice, tace per qualche minuto, ‹io e la tua prof di latino siamo state compagne di università›
Ma tu guarda che coincidenza eh.
Suona la campanella, ‹è stato un piacere rivederla prof›
‹In bocca a lupo per l'esame› dice
La prof se ne va e più tardi mi raggiunge Martina. ‹Che voleva la prof?›
‹Salutarmi› dico.
Sul cancello vedo Alessio, ‹ehi non si saluta più?› dico
‹Silvia?›
‹Proprio io› dico
‹Che cosa ci fai qua?›
‹Sono solo passata, è ancora chiusa per le vacanze, ricomincio lunedì› dico. ‹è stato un piacere rivederti, a presto› mentre Martina mi trascina via
Andiamo a mangiare in una pizzeria, ‹che cosa vuoi per i tuoi diciannove anni?›
‹Bah non lo so, forse farò una festa con pochi amici›
Vedo che stava scrivendo qualcosa
‹Che scrivi?›
‹Niente›
Passiamo il pomeriggio tra i negozi parlando e non ci accorgiamo che si sono fatte le sette. ‹Cavolo è tardissimo devo studiare per la verifica›
‹Ma se sei bravissima e sicuramente andrai bene› dico, ‹com'è andata la serata con mio fratello?›
‹L'abbiamo fatto› dico
‹Ah davvero? Com'è stato?›
‹Indimenticabile e tuo fratello sapeva che era la mia prima volta ed è stato gentilissimo›
‹Dove è successo?› domando
‹A casa di un suo amico, gli aveva lasciato casa libera apposta per noi› dice tirando fuori le chiavi, ‹ci vediamo, mi sono mancate le nostre chiacchierate›
‹Anche a me› dico
Ci salutiamo e poi mi incammino verso casa, ma sono quasi vicino quando sento tirarmi il braccio. Non è Fede perché non sento le farfalle nello stomaco e non sono occhi azzurri quelli che ho davanti a me, ma sono marroni. È Cristiano.
‹Non riesco a vederti solo da lontano› dice
‹Cosa?›
Non mi spiega nulla perché mi bacia direttamente e non mi spiego neanche perché io stia ricambiando il suo bacio. Ma sono già che dopo me ne pentirò di quello che sto facendo.
Non mi spiega nulla perché mi bacia direttamente e non mi spiego neanche perché io stia ricambiando il suo bacio.Ma sono già che dopo me ne pentirò di quello che sto facendo. 


Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu