Una nota di dolce in un'amara giornata

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La mattina mi risveglio rinvigorita a pieno, con molta voglia di fare, ma appena guardo alla finestra, vedo una finissima pioggia che cade dal cielo. Sbuffando mi appoggio al muro, il buon umore si trasforma quasi in tristezza. Mi avvicino, scosto la tenda e appoggio la mano all'infisso che contorna il vetro. Deve piovere da un bel po', sulla strada ci sono un po' di pozzanghere, e da lontano si avvicinano nuvole nere da temporale. Odio i temporali. Mi cambio e mi sistemo, poi scendo e faccio colazione. Non posso uscire, non mi va di scrivere, non mi va di disegnare. Mi siedo all'arpa e mi lascio trasportare dalla melodia che vibra dalle corde. Passo ore e ore a suonare, non mi accorgo nemmeno del tempo che passa. Mi rendo conto di che ora sia solo a metà pomeriggio, quando Clara mi richiama dalla mia trance facendomi notare che non ho pranzato. Ops. Sono stata troppo presa a suonare, a pensare...pensare all'episodio della sera prima. Ogni volta che ci ripenso le mie guance arrossiscono e sul viso mi si disegna un mezzo sorriso. Che imbarazzo. Per fortuna o sfortuna che sia, le sue abilità vampiresche ci hanno salvati dall'essere scoperti. Se mio padre ci avesse visti mentre...beh sarebbe stato un guaio. Mi scappa un sospiro.

<<Va tutto bene signorina?>>

<<Eh? S-si si...è tutto a posto>>

<<Avete fame? Volete qualcosa?>>

<<No no, non serve, aspetto la cena. Nel frattempo vado nella mia stanza, chiamami quando è pronto>>

Annuisce e torna in cucina, io salgo in camera e mi siedo sul divanetto della finestra a fissare la pioggia. È sempre più scuro. I nuvoloni scuri che non accennano ad allontanarsi, sembrano mescolarsi con un fumo scuro lontano. Nello stesso luogo in cui vedo dei lampi. Il loro tuono arriva dopo qualche secondo e mi fanno sobbalzare ogni volta. Stupidi temporali. Mio padre torna a casa e la serva mi chiama per la cena. Restiamo in silenzio, fin quando non è lui a prendere la parola.

<<Ti vedo un po' giù. È successo qualcosa?>>

<<No padre, è tutto a posto...>>

<<Il tuo umore è spesso collegato al tempo. Ma sai una cosa? Sii felice, ho trovato il tuo futuro sposo>>

Il boccone quasi mi soffoca. Futuro sposo?!

<<C-come? State scherzando, vero?>>

<<Sono serissimo. Hai già venti anni, e nessuno si è fatto avanti. È anche già tardi sposarsi per te, ma siamo stati fortunati>>

Lo dice con un sorriso, come se non aspettasse altro. Come se non aspettasse altro che io me ne vada.

<<Posso sapere chi?>>

<<È il figlio di un uomo che lavora con me. È bello, intelligente, ha ventotto anni ed è un ottimo lavoratore>>

Ventotto anni??! Ma scherziamo??

<<Ha quasi dieci anni in più di me!>>

<<E sei stata fortunata. Io e tua madre ne avevamo quasi venti>>

<<Ed è stato un matrimonio combinato?>>

<<Beh, si. Come tutti qui in paese>>

<<E dovrei sposarlo senza nemmeno conoscerlo? Mi affideresti a qualcuno che non conosci??>>

<<È per il tuo bene>>

<<Il mio o il vostro?! Voi volete solo che me ne vada!!>>

<<Questo non è vero!>>

<<Se mi voleste bene come me ne voleva la mamma, mi avreste lasciata uscire e conoscere qualcuno, e non mi trattereste come mi trattate ora!>>

Anche se sarà doloroso, io vivrò per te (IN REVISIONE)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz