La storia ha orrore dei paradossi

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<<Temo che voi siate stati seguiti>>

Nel momento in cui Janos ripone la Mietitrice nel suo contenitore, le porte si spalancano rivelando sei guerrieri Sarafan, ognuno con un'armatura di colore diverso, cinque con le placche argentate e uno in oro. Quando Raziel tenta di attaccare gli umani, Janos lo blocca.

<<Devi salvarti Raziel!>>

Lo spinge e vedo il mio compagno come risucchiato da un vortice.

<<Janos! No!!>>

E così, sparisce. La sua aura è vicina, ma non so dove sia. Sguaino la spada e mi ritrovo affrontata da due di loro, giallo e azzurro, uno con la lancia e uno con la spada. Riconosco i colori e i cavallucci marini in rilievo sull'armatura di quello azzurro per averli visti nella cappella della fortezza. Melchiah e Rahab. No...

<<Una donna? È quella che era con il demone blu! Che volevi farci con lei, mostro?! È un sacrificio??>>

<<Ha una spada! Facciamola fuori!>>

Il sacerdote dall'armatura dorata, con la stoffa rossa, mi guarda dopo aver ordinato a quelli con la parte di armatura grigia, verde e viola di attaccare Janos. Riconosco anche loro per i dipinti. Zephon, Turel e Dumah. Oh no...

<<La voglio viva! Potrebbe essere sotto l'incantesimo di questa bestia!>>

Incantesimo? Ma che diamine sta dicendo? Poi un luccichio familiare mi attrae. Turel Sarafan tiene tra le mani il cristallo di Moebius e Janos sembra già più debole.

<<No!>>

Provo ad andare verso di lui ma i due guerrieri davanti a me mi bloccano la strada. Anche se non molto forte, il bastone di Moebius mi dà un senso di giramento di testa. Il tempo passa, mi difendo più che posso, ma più a lungo il cristallo è attivo e più perdo la presa sulla spada. Con un colpo di lancia, Rahab mi fa cadere l'arma e, roteandola ancora, mi fa lo sgambetto facendomi cadere a terra. Insieme a Melchiah mi bloccano a terra mentre Turel, con un colpo più forte sul pavimento, immobilizza Janos sul ripiano in pietra dopo un ordine del superiore.

<<No non-!>>

Il Sarafan rosso si è tolto l'elmo. Il fiato mi si blocca in gola e sono pietrificata dall'orrore. I capelli corti e neri gli cadono sulla fronte e sui lati della testa partendo da una linea centrale, gli occhi azzurri come il ghiaccio bruciano di vittoria. Sul suo braccio sinistro sporge una lama e la punta al torace di Janos.

<<Fermo!!>>

Qualcosa di duro mi colpisce la nuca. Vedo tutto sfuocato, sento tutto ovattato. Un urlo straziante.

<<Guardate il suo cuore nero...batte ancora>>

Poi sento il terreno vibrare.

<<Il demone vuole seppellirci vivi! Raziel! Dobbiamo uscire di qui!>>

<<Ricordati la spada!>>

Vengo sollevata e portata via. Poi buio e silenzio completi. Rivedo quei visi che mi avevano accompagnata per secoli. Gli scherzi di Zephon, le chiacchierate con Rahab, la testardaggine di Turel, l'ingenuità di Dumah, la fragilità di Melchiah. E Raziel, che mi aveva salvata da una vita orribile, mi aveva donato la non-vita e mi ha cresciuta una seconda volta, come figlia e come compagna. Quando mi risveglio sono stesa su una brandina, la testa mi pulsa ancora, ma il bernoccolo è sparito. Mi metto seduta strofinandomi gli occhi e un tintinnio metallico mi fa notare dei bracciali di ferro collegati con una catena al centro della stanza.

<<Cosa...>>

Mi guardo intorno. Sono disarmata, senza armatura ma con la mia maglia e i pantaloni leggeri. Sono chiusa in una cella, i raggi del sole penetrano da una grata in alto creando un gioco di ombre vicino al cancello.

Anche se sarà doloroso, io vivrò per te (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora