Capitolo Diciannove

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Harry's POV

"Harry!" farfugliò.

"Si Em, Harry!" urlai. "Ti ricordi? Sono il tuo fottuto marito!" Continuai con più calma di quando avevo urlato contro il cazzone con il quale stava ballando.

"Ehm, in verità..." iniziò, sapevo che stava per dire che tecnicamente non eravamo marito e moglie quindi la fermai.

"Non adesso Em." Scattai, poi riportai la mia attenzione sul ragazzo.

"A che cazzo di gioco stai giocando, cerchi di far colpo su mia moglie?!" Urlai, adesso tutti ci stavano guardando.

"Non sapevo che fosse sposata." Cercò di giustificarsi.

"Questo non significa niente?" Urlai prendendo la mano di Emma e portandola davanti al suo viso per mostrargli la fede che aveva al dito.

"Beh, lei non mi ha detto niente, è stata lei ad avvicinarsi. Aveva detto di voler ballare con me, ovviamente non è felice con te." Ghignò.

"Non mettere in mezzo il mio fottuto matrimonio, credo di saperlo meglio di te."

"Harry, possiamo lasciar perdere? È colpa mia." singhiozzò, le lacrime scorrevano lentamente sulle sue guance.

Perché doveva sempre piangere per tutto? Era straziante per me vederla così vulnerabile.

"Em è tutto OK, non sono arrabbiato anche con te, solo con quel fottuto bastardo." dissi rivolgendole un piccolo sorriso.

"Non è così male." continuò.

Guardai dietro di lei e notai che il ragazzo stava cercando di andare via. Eh no, non lo avrei lasciato andare così presto.

Corsi verso di lui e lo presi per il colletto della maglia riportandolo verso di me, mentre si girava di scatto tirai diversi pugni alla sua mascella. Non impiegò molto per rispondere e, presto, ci ritrovammo a colpirci a vicenda.

Lo spinsi sul pavimento per acquistare un vantaggio e continuai a colpirlo fin quando non smise di combattere.

"Harry, fermati o lo ucciderai!" Emma urlò improvvisamente, le sue lacrime scendevano giù come cascate.

Mi alzai continuando a guardare quel pezzo di merda steso sul pavimento.

"Stai fottutamente lontano da MIA moglie!" Dissi, marcando l'aggettivo possessivo.

Mi voltai, presi la mano di Emma e la trascinai attraverso la massa di persone che ci stavano guardando e uscimmo dal club.

Una volta fuori, mi fermai, mi posizionai di fronte a Emma e, dopo aver messo le mie mani sulle sue spalle, la guardai negli occhi.

"Emma mi dispiace, avrei dovuto ballare con te e non avrei dovuto lasciare che quel viscido si avvicinasse."

"Non era un viscido Harry, era un tipo apposto. Gli avevo chiesto di ballare e lo ha fatto, questo è tutto. Hai solo creato un problema per niente." Disse piuttosto incavolata. La sua voce era tremante mentre continuava a piangere.

"Allora perché sei così agitata?!" Sbottai furioso, lo stava anche difendendo!!

"Mi hai spaventata con tutto quell'urlare e quella violenza. Non mi piace quando sei arrabbiato. Se hai fatto questo a lui immagina cosa farai a me." Rispose sussurrando l'ultima parte.

Come aveva potuto pensarlo solo per un secondo, era una delle persone più importanti al mondo per me. Non le avrei fatto del male, mai.

"Em, non ti avrei mai fatto del male. Significhi cosi tanto per me, come potrei ferirti. Mi dispiace averti spaventata, ero solo cosi arrabbiato perché qualcun altro ti stava toccando in quel modo." spiegai cercando di restare calmo.

Forced to become Mrs styles - Italian TranslationWhere stories live. Discover now