Indossai in pochi secondi l'abito, almeno per testare se mi entrasse, e fu così. Subito dopo, lo tolsi per ciò che trasmetteva l'oggetto di vetro: me con un vestito.
Una volta essermi messa i vestiti iniziali, aprii la tenda ed uscii dal camerino.
Ludovica non si trovava davanti ad essi, e nemmeno nei vari reparti.
Decisi di dirigermi alla cassa per poter effettuare l'acquisto del vestito. Una volta effettuato, la cassiera mi sussurrò qualcosa.
'È andata via' capii.
Lo stavo facendo per lei, avevo comprato quel vestito per lei, avevo aspettato ore per renderla felice e cosa fece, scappò?
Annuii e presi la busta con l'acquisto all'interno.
Potei finalmente uscire da quel posto, dirigendomi verso il parcheggio.
Presi le chiavi ed aprii la mia auto, posando la busta sul sedile accanto al mio.
Chiusi la portiera e presi il telefono in mano.
Trovai due messaggi.
Uno da Ludovica, l'altro da un numero sconosciuto.
'Sono andata via con Lorenzo' mi scrisse la ragazza, senza alcuna spiegazione, ma potevo immaginarmelo.
Se non voleva più aver a che fare con me, non sarebbe stata la prima, e non glielo avrei impedito.
'Quanto vorrei che fossi qui con me' era il messaggio del numero sconosciuto, su cui mi concentrai di più, facendo comparire un mezzo sorriso sul mio volto.
C'era qualcuno che mi voleva per ciò che ero, pur essendo uno sconosciuto, avendo una mezza idea di chi fosse, ma la eliminai subito.
Non poteva essere Stefano, non scriverebbe mai quelle cose, e poi non possedeva il mio numero.
Che ne sai? Se glielo avesse dato Salvatore?
Ma no, non lo avrebbe fatto se non per validi motivi.
Accesi l'auto e ritornai a casa, sempre più frustata dal comportamento infantile della ragazza con cui ero poco prima.
Dopo tutto il tempo passato insieme, aveva deciso di abbandonarmi?

Aprii la porta della casa, notando Salvatore sul divano mentre guardava qualcosa in televisione.
'Ma non eri con la tua amica?' Mi chiese, mentre mi toglievo la giacca che possedevo e l'appoggiai sull'attaccapanni.
'Non ne voglio parlare' dissi, dirigendomi subito in camera per riporre il vestito nell'armadio.
'Non vuoi mai parlare di nulla con me' rispose, a braccia conserte, appoggiandosi alla porta della stanza.
Lo ignorai e misi l'abito nel posto desiderato.
'Ah, cambi stile?' Mi sorrise, sedendosi sul mio letto.
'Soltanto per domani sera' precisai, chiudendo le ante del mobile, dopodiché mi sedetti sulla sedia della scrivania di fronte al letto.
'Vieni al ballo?' Chiese, alquanto sorpreso.
'Dovevo fare un favore ad una persona, ma credo che rinuncerò' risposi, alzando le spalle.
'No, non lo farai'
'C'è un motivo?'
'Semplicemente, Stefano sarà presente al ballo'
Spalancai gli occhi.
Come era possibile? A lui piacevano queste cose? Mi sono fatta un'idea diversa su di lui?
'Ma..' Ero alquanto confusa.
'Si, l'ho costretto' mi interruppe.
Ecco, era tutto più chiaro.
Scossi la testa, sorridendo.
'Sono andato con lui a comprare un abito elegante. È stato faticoso, ma alla fine sono riuscito a fargli comprare un abito "da pinguino", come lo chiama lui'
Per la prima volta, da tanto tempo, riuscii a fare una risata, una bella risata, seguita dalla sua.
Visto? Non è così male ridere.
'Finalmente ti vedo sorridere' disse, muovendo le mani in segno di vittoria.
Annuii.
'Pensi che io venga per Stefano?' Gli chiesi, con ancora il sorriso sulle labbra.
'Forza Alice, ormai l'ho capito'
'Che cosa?'
'Che vi piacete, ma nessuno dei due vuole ammetterlo'
Il mio sorriso scomparve.
Non capii se era perché aveva detto una cosa falsa, o perché il ragazzo non provava nulla per me. Non che mi interessasse, ma sarebbe stato carino se provasse qualcosa nei miei confronti.
Certo, non ti interessa nulla. Convinta.
'Non so per quale ragione tu possa pensare questo. È ovvio che nessuno non prova nulla per l'altro'
'Però passi più tempo con lui che con la tua amica, o con me'
Colpita ed affondata.
E quello come lo spiegavo?
Se avessi detto che mi trovavo bene in sua compagnia, si sarebbe convinto della sua idea, e non volevo questo.
Il moro non poteva avermi stregato così tanto.
'Ho capito, non vuoi dire nulla su questo argomento. Però ho capito che ti stai innamorando, non puoi negarlo' disse comprensivo.
Per la prima volta, fui contenta di parlare con lui, nonostante il nostro passato ed il fatto che non lo consideravo più di tanto.
Era una spalla su cui appoggiarsi, nei momenti più difficili.
'Non lo so. Te lo giuro, non so cosa provo'
'Parlamene, se vuoi'
'So solo che sto bene quando sto insieme a lui, anche se vorrei prenderlo a schiaffi ogni minuto che passa'
Dirglielo era la cosa migliore da fare, non sarebbe servito a nulla nasconderlo.
Pensavo di aver ritrovato mio fratello, e forse potevo sorpassare ciò che avevamo passato qualche anno prima.
'Tipico di chi si innamora' mi fece notare.
'È presto per dirlo' me ne uscii con la frase più stupida che potessi dire.
'E va bene, cambierò argomento' alzò le mani in segno di resa, come se comprendesse il mio disagio nel parlare di questo.
'I nostri genitori stanno lavorando a Washington, e resteranno lì per molto tempo'
'Cosa significa?'
'Che la casa è nostra. Passerà molto tempo prima del loro ritorno'
Si.
Potevo quasi urlarlo.
Non mi sarei subita i loro sguardi accusatori e vuoti, i loro rimproveri e, specialmente, le loro botte.
Si può davvero ricominciare, dopo tutto quello che ebbi vissuto?
'Li hai sentiti per telefono?'
'Si, però non mi hanno chiesto di te' disse deluso.
'Fa niente, non mi preoccuperanno per un bel po'' risposi, fiera della notizia.
Mi alzai ed andai ad abbracciare Salvatore.
'Non sai quanto sono contenta di ciò' gli dissi, accompagnata dalle sue braccia che mi stringevano leggermente i fianchi.
Mi stavo nuovamente facendo toccare da lui, ma in quel momento non mi importava.
Avevo la conferma che avevo un fratello, finalmente.
'Non ti faranno più del male, e nemmeno io'
Ero finalmente felice.

'Ho ordinato una pizza' disse, mentre girava i canali per vedere se c'era qualcosa di interessante.
'Tu si che mi conosci bene' gli risposi, appena il campanello suonò.
Andai ad aprire, notando la figura alta e snella di Lorenzo, con un enorme scatola di pizza in mano.
'Saresti un pizzaiolo?' Chiesi, facendolo entrare in casa, dato il freddo.
'Sì' disse timidamente, appoggiando il mezzo metro di pizza sul tavolo.
'Ludovica non lo sa' mi riferì, grattandosi il capo.
'Non glielo avrei detto lo stesso' dissi indifferente.
Ed ecco che ritornò il mio lato freddo e distaccato.
Cominciò ad irritarmi la presenza di quel ragazzo, molto legato alla ragazza che mi aveva abbandonato in un negozio di vestiti per andarsene con lui, conoscendo il mio odio per quel luogo.
'Potrei sapere cosa è successo tra voi due?' Mi domandò.
'Vorrei saperlo anche io. Comunque, può anche parlartene lei, a me non importa' risposi.
Non volevo perdere tempo con lui e la sua ragazza. Lei poteva spiegargli tutto, sempre se voleva ancora avere a che fare con me.
Salvatore si avvicinò a Lorenzo, dandogli i soldi per la pizza.
'Ora puoi andartene' disse, anche lui infastidito dalla sua presenza.
O aveva ascoltato la nostra conversazione, oppure non poteva vederlo.
Non sapevo come, ma mi diede l'aria che sapesse chi fosse.
Prese la banconota e le monete che gli porse mio fratello, ed uscii dalla porta.
La chiusi a chiave, non si poteva mai sapere.

'Mi è passata la voglia di mangiare' lo informai, mentre apriva il cartone di pizza.
'Sei magrissima, hai bisogno di cibo' mi rimproverò, anche se non mi infastidii.
'Lo conosci?' Chiesi, sempre più curiosa del modo con cui lo aveva trattato.
'Beh, era uno dei tanti che sfotteva me e Stefano' mi informò.
'Ma sembra un cagasotto' precisai.
'Lo è diventato perché Stefano lo terrorizzava'
Risi.
Ludovica non poteva trovarsi di peggio.
'Strano che io non t'abbia mai visto con Stefano' dissi, prendendo un pezzo di pizza e sedendomi accanto a lui sul divano.
'Ci incontravamo sempre dentro la scuola, o dietro ad essa, quando eravamo alle superiori'
Diedi un morso al trancio, assaporando tutti i sapori che potevo gustare.
Mise un canale a caso e posò il telecomando di fianco a lui.
'Non mi dispiacerebbe, sai?' Disse, appoggiando un braccio intorno alla mia spalla.
Feci una faccia interrogativa, e mi tolse un altro dubbio.
'Non mi dispiacerebbe se ti mettessi con Stefano'
'Sei ancora convinto, eh?'
'Già. Quando avete intenzione di informarmi sulla vostra data di fidanzamento?'
Quanto vorrei dirgli che ci parlavamo soltanto per lui, per evitare di farlo entrare in quel casino.
Mi sentivo come se il moro mi stesse veramente prendendo in giro.
Era vero che mi frequentava soltanto per mio fratello, ma mi sentii vuota dentro, e non ne capivo il motivo.
Sbuffai per tutte le cose che mi giravano per la testa, e non potevo parlarne con Salvatore, ma soltanto con la persona che era la causa di tutti questi pensieri.
In quel momento, mi sentii ancora più sola di quanto non lo fossi già.
'Non c'è nulla, non ci sarà mai nulla fra noi due' risposi, con un filo di tristezza, che speravo non avesse sentito.
Non dovevo sentirmi illusa, provava indifferenza nei miei confronti, non dovevo pensare cose che non si sarebbero mai realizzate e cose inutili.
E se mi stessi davvero innamorando di Stefano Lepri?

My All. ||Stefano Lepri||Where stories live. Discover now