XXXVII

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Prima di iniziare il capitolo devo dirci tre cose IMPORTANTISSIME:

1) siamo arrivate a 900 stelline e più di 4K letture. Non aggiungo altro, siete fantastiche
2)ho il sabato, la domenica e il lunedì liberi, quindi aggiornerò praticamente ogni due secondi, perché ho tantissime idee
3)direi di lanciare un nuovo hashtag.
#prayfororso
Insomma, stavo guardando prima Masha e Orso... Ma quanto cazzo rompe le palle quella bambina?!? Ce, voglio dire non so come ha fatto a non suicidarsi quel povero orso...
Oppure che ne dite di #iostoconorso?
Sceglietene una e bombardate instagram con sti hashtag. Dobbiamo farci valere. PER ORSO!!!

Ci sediamo su una panchina lì accanto per riprendere fiato.
Nico: "sfogati pure, dimmi tutto quello che diresti a Matteo se fosse qui"
Non me lo faccio ripetere due volte. Inizio a coprirlo dei peggio insulti, ed effettivamente dopo ben dieci minuti di belle parole devo dire che mi sento meglio. Sono più libera di prima, ma ho ancora dentro di me un misto tra incazzatura e dolore atroce. Ci sono rimasta veramente male, questo è forse uno dei giorni più brutti della mia vita. Non ho più un c***o di nessuno su cui contare, di cui fidarmi ciecamente, a cui raccontare i miei segreti, con cui condividere la mia vita. Non ho più una madre, un fratello, e adesso nemmeno un ragazzo. Mi sento persa ed insignificante. Mi ha solo usata.
Nico: "bene, adesso che ti sei sfogata, mi potresti spiegare che cosa è successo?", mi chiede con occhi dolci e un sorriso carinissimo. Gli spiego tutto nei minimi dettagli, senza tralasciare una virgola, da quella giornata a Ondaland (che lui ricorderà bene XD) ad oggi.
Alla fine del racconto l'unica cosa che dice è: "wow. Che vita..."
Io: "già..."
Nico: "beh, vuoi rovinarti la giornata ripensando a lui oppure vieni in spiaggia con me?"
Sorrido e ci alziamo.
Io: "si ma non ho nulla, né il costume né i soldi"
Nico: "giusto... E vabbeh, vuol dire che oggi faremo shopping sfrenato!"
Io: "e hai intenzione di pagarmi tutto tu?"
Nico: "perché no? Dopo quello che ti ho fatto mi sembra il minimo. Scusa ancora, non so cosa mi era preso"
Io: "tranquillo, me ne ero pure dimenticata", dico con un sorriso.
La verità è che me lo ricordo benissimo, ma in questo momento mi serve qualcuno con cui stare.
Di la verità, ti servono solo soldi
Sta zitto subconscio.
Per l'intera mattinata giriamo per i negozi di viale Dante. Compro un paio di pantaloncini corti blu, una canottiera, un nuovo telo mare e un paio di ciabatte. Almeno un cambio ce l'ho.
Pranziamo al Burger King. Mi sembro un'obesa, ormai mangio solo nei fastfood... Che schifo.
Finito di mangiare, prendiamo delle bici a noleggio e ci facciamo un giro in centro. Ripercorriamo la via di prima, ripassando davanti ai negozi che abbiamo già visitato.
Mentre parliamo, un ragazzino che avrà avuto circa undici anni mi passa di fianco, sfiorandomi e facendomi perdere l'equilibrio. Se non ci fosse stato Nicolas sarei volata per terra...
Io: "ma che cazz..."
Non termino la frase, ho già capito. Centinaia di bimbi adoranti stanno circondando un gruppo di otto ragazzi che sta venendo nella nostra direzione.
Nico: "ma quelli sono..."
Io: "si! Andiamo prima che ci vedano!", dico interrompendolo e montando in sella.
Senza aggiungere altro, mi segue a ruota fino ad un bar lì vicino, dove ci nascondiamo.
Prendiamo un caffè, se no ci ssbattono fuori a calci nel sederino, e ci sediamo ad un tavolino in un angolo, in modo che non ci riesca a vedere nessuno neanche dal vetro.
Boooom
Sentiamo chiudersi di scatto una porta da lontano. Ci affacciano al di là delle piante dietro alle quali ci stiamo mimetizzando e lo vedo: è lui, Pietro.

s7ormy || Dreaming of {illuminati crew} [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now