capitolo 42

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"Pronta?"
Sussurra

Lo guardo negli occhi e annuisco

"Insieme"
Dice prendendomi la mano e poggiandola sul legno scuro

Bussiamo e dopo qualche secondo una signora dai capelli grigi apre la porta e ci guarda confusa

"Salve signora, cerco Anastasia e Ernesto Bianchi"
Dico accennando un sorriso cordiale

"Io sono Anastasia, tu sei?"

È davvero dolcissima, e vorrei tanto abbracciarla

Mi manca il coraggio

"Christina Bianchi, vostra nipote"
Dice improvvisamente Matthew

La signora porta le mani davanti alla bocca e mi guarda con le lacrime agli occhi

"Oh piccina"
Si avvicina e mi stringe forte

Profuma di biscotti, profuma di nonna, mia nonna

Qualche lacrima riga il mio viso

"Ernesto! Vieni qui!"
Torna dentro e ci invita ad entrare

Matthew mi sorride rassicurante e entriamo in questa bellissima casa, molto accogliente

Mia nonna sbuca dalla porta di quella che dovrebbe essere la cucina e mi fa segno di avvicinarmi

Faccio come dice e mi ritrovo davanti un signore dall'aspetto autoritario

Non so assolutamente come comportarmi

"Christina"

"Nonno"

Mi abbraccia anche lui calorosamente e iniziamo tutti a parlare del passato, e mi raccontano di mia madre, di quanto fosse dolce e premurosa, e di mio padre, che aveva occhi solo per me e per lei.

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Alla fine i nonni ci hanno ospitato a cena, e adesso stiamo andando in discoteca per divertirci un po'

Abbiamo passato una bellissima giornata in loro compagnia.

Sistemo il vestito e esco dal taxi insieme a lui

Entriamo in questo locale pieno zeppo di gente e presto ci rilassiamo e iniziamo a ballare

Ad un certo punto una ragazza si avvicina a noi, e saluta Matthew

A quanto pare lui la conosce, e ricambia calorosamente il saluto, forse troppo calorosamente

Ascolto un po' la loro conversazione e salta fuori che questa dovrebbe essere una sua lontana parente

Lei lo porta verso un divanetto e io resto sola

Guardo verso 'la coppietta' e mi avvicino al bancone, ordinando qualcosa

In questo momento lei gli sta toccando il petto

E lui sorride pure, mi rimangio tutte le belle parole che ho detto

Gli passo davanti barcollando e esco in fretta dal locale

Lui mi guarda confuso e cerca di raggiungermi per strada

Mi segue e chiama un taxi per tornare a casa dei miei nonni

Appena arriviamo scendo e corro verso il portico

"Chris, torna qui!"

Si sente solo il rumore dei miei tacchi e il tono nervoso di lui

Mi fermo e lo fulmino con lo sguardo

"Che vuoi?!"

"Mi spieghi cosa ho fatto?"

"Sei stato tutta la serata con quella troia che ci stava deliberatamente provando con te"

"Non le avrei mai permesso di avvicinarsi troppo, lo sai"

"Ma è esattamente ciò che hai fatto!"

"Tu non mi dai fiducia!"
Anche lui alza la voce

La rabbia prende il sopravvento su di me

"Tanto non stiamo insieme! Sai che c'è? Fai ciò che vuoi! Non me ne frega un cazzo di te"
Dico in presa ad uno schizzo d'ira

Credo di aver esagerato con gli alcolici, non penso realmente ciò che ho detto

Lui mi fissa per qualche secondo, sembra non sappia più come ribattere

"Già, hai ragione, non stiamo insieme, perché dovrebbe importarmi?"

Resta a guardarmi ancora come se fosse l'ultima volta che lo fa e inizia a camminare fuori dal giardino

"Ciao Christina"

Aumenta il passo e svolta l'angolo senza darmi il tempo di ribattere

Dove sta andando? Non starà dicendo sul serio

Corro per raggiungerlo ma non appena svolto nella via, lo vedo salire su un'altra auto gialla e sfrecciare via

Mi accascio a terra distrutta, cosa diamine sta succedendo?

Fino a poche ore fa il nostro amore era l'unica cosa che ci importava, e ora è come se tutto si fosse resettato

Ho la mente nella confusione totale, e ciò che riesco a fare è tornare a casa dei miei nonni

Domani andrò da lui in hotel a prendere la mia roba.

Brother ||Matthew EspinosaWhere stories live. Discover now