Presi un respiro appoggiando la testa al muro.

"Guarda," sospirai. "Non so cosa ho fatto per farmi odiare così tanto, ma mi dispiace okay? Non dobbiamo essere amiche ma non voglio nemmeno essere una tua nemica."

"Non ti odio," mi assicurò. "È solo che non mi piace il tuo comportamento."

"Bé, benvenuta nel club."

"Se non fossi una testa di cazzo le persone si comporterebbero diversamente nei tuoi confronti," disse.

"Il punto è che mi dispiace. Mi dispiace per averti portata a quella festa, e mi dispiace averti fatto bere e fumare, ma non mi dispiace averti portato a letto, ma mi dispiace se lo abbia fatto sembrare imbarazzante. Non avevo nessuna intenzione di farlo sembrare così. Sei veramente bella e volevo solamente... assaggiarti."

"Pensavo avessi detto che avresti mantenuto le battute inappropriate al minimo," sorrise.

Scoppiai a ridere mentre lei prese un lungo respiro appoggiandosi alla parete come me. Guardava il corridoio vuoto dove non c'era niente da vedere, ma chiaramente molto di cui pensare.

"Mi dispiace seriamente, okay?" Dissi di nuovo. "Non voglio che tu pensi che io sia una brutta persona o che ti abbia usata, perché non l'ho fatto. Forse se le circostanze fossero diverse e io non fossi una testa di cazzo noi potremmo essere amiche."

"Accetto le tue scuse, Laur, e non ho nessun problema ad essere amica con te," disse.

Cercai di nascondere il sorriso che avevo sulle labbra.

"Non voglio che tu pensi che salterò a letto con te ogni volta che ti do attenzioni," aggiunse.

"Ora lo so," ridacchiai. "Non ci proverò più, lo prometto. Cerchiamo solamente di essere buone amiche e quanto lontano riusciamo ad arrivare."

"Affare fatto," disse.

Aprì il libro e iniziò a leggere silenziosamente e io stavo lì ad ammirare il modo in cui i suoi occhi seguivano le righe e il modo in cui la sua lingua stava tra i suoi denti per concentrarsi. Era così carina.

"Hey, Camz," dissi.

Alzò lo sguardo dal libro.

"Che ne dici di venire a casa mia più tardi?" Chiesi. "I miei non sono a casa."

"Hai detto che non ci avresti più provato con me."

"Infatti non lo farò, voglio solo parlare."

Mi studiò attentamente, cercando ogni segno che dicesse che stessi mentendo, ma non lo stavo facendo. Volevo sapere qualcosa di lei.

"Okay," decise alla fine. "Qualcosa in particolare di cui vorresti parlare?"

"Veramente no. Voglio solo conoscerti meglio."

-

Appena arrivai a casa parcheggiai il mio motorino nel vialetto di casa aspettando che Camila scendesse.

"Sei un orribile autista," disse.

"Siamo morte?"

"No, ma-"

"Allora chiudi la bocca," dissi ridendo.

Entrammo in casa e salimmo direttamente in camera mia, mettendo un po' di musica dal mio cellulare come sempre.

"Questa canzone è terribile," Camila si lamentò.

"Allora metti qualcosa tu."

Prese il suo cellulare e lo collegò allo speaker, mettendo R U Mine? degli Arctic Monkeys.

smoke ➳ camrenWhere stories live. Discover now