-Come è possibile?

-Non ne sappiamo molto in realtà, però contiamo di chiarirci le idee oggi, Kyra lo ha invitato qui nel primo pomeriggio.

-Ma come ha potuto?

-Ha manipolato la verità, ha saputo che io e Kyra avevamo trascorso la sera prima delle sue dimissioni insieme a parlare e Kyra voleva vedermi il giorno dopo, ma lui con l'inganno le ha fatto credere che io era d'accordo con lui perché lei venisse a Chicago da voi, che l'avrei raggiuta qui e le ha dato un cellulare dicendo che glie lo avevo dato io per chiamarla. Ma io non ne sapevo nulla. Quando sono arrivato in ospedale Kyra era già uscita e le infermiere mi hanno dato un recapito che risultava inattivo. Così io ho finito il lavoro a Miami e sono tornato a casa a Los Angeles sperando che lei una volta guarita sarebbe tornata a casa, l'ho aspettata lì, in quella che sarebbe dovuta essere la nostra casa ma è stato tutto inutile. E' stato un caso che ci siamo trovati in Canada. La rivista per cui Kyra lavora mi ha commissionato un lavoro, mi trovavo lì per quello ma ora, vogliamo capire perché lo ha fatto e chi lo ha aiutato.

-Sono d'accordo, questa faccenda va chiarita.

Sentenziò Morgan poi guardò Emma annuire.

Robert fu felice di sapere che i genitori di Kyra fossero d'accordo sulla necessità di far chiarezza, ora non restava che attendere il suo arrivo.

Poco dopo mentre stava conversando con Morgan sulla bravura di alcuni giocatori di basket fece capolino dalla porta della cucina Kira, tutta assonnata, venne accolta da un coretto di buongiorno che ricambiò con un cenno della mano. Si avvicinò poi a Robert che l'accolse con un abbraccio

-Ti sei svegliata presto.

-Non c'eri più.

Robert la baciò sulla fronte mentre lei restava con gli occhi socchiusi accoccolata sul suo petto come fosse un bimbo piccolo che è stato svegliato da un incubo, si sollevò di scatto non appena sua madre posò in tavola un vassoio di mini muffin

-Sono quei mini muffin?

Emma sorrise

-Sì.

-Quando andavamo a scuola ce li preparava almeno una volta alla settimana, li adoravamo! Robert, devi assaggiarli!

Vedere tutto quell'entusiasmo in lei era davvero bello per lui. La sua famiglia nonostante tutto le aveva fatto bene, probabilmente era un tassello che non era mai andato al suo posto ed ora era più serena.

-Kira, Robert ci ha detto di Anthony.

Lei si girò verso Robert e lui annuì, rivolse lo sguardo di nuovo a Emma

-Mamma mi dispiace.

-Ma di cosa ti devi dispiacere?!? Non prenderti colpe che non sono tue. Quel ragazzo ha fatto una cosa spregevole, qualsiasi siano state le sue motivazioni. Noi siamo dalla vostra parte. Se volete chiarire siamo felici di esservi accanto.

-Grazie... Temevo che la vostra vicinanza a lui rendesse difficile questa cosa.

-Tu sei nostra figlia. Nessuna amicizia potrebbe mai superare questo legame. Ora finite di fare colazione e poi andate a farvi un giro, non vi voglio tra i piedi mentre cucino, già mi basta tuo padre!

Kyra rise e Robert con lei mentre guardavano Morgan raggiungerla ai fornelli ed abbracciarla baciandole la guancia. Kira guardò Robert bere il caffè

-Sì.

-Come scusa?

-Sì... Alla tua domanda di ieri sera... rispondo Sì.

Emma sorrise a Morgan, anche loro sapevano a cosa si stava riferendo. Robert le prese il viso tra le mani e le diede un piccolo bacio sulle labbra.

Dreaming CaliforniaWhere stories live. Discover now