52: Notte.

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GIULIO'S POV

Quando mi svegliai erano ormai le 3 di notte passate e al mio fianco c'era il vuoto, così mi alzai per andare a vedere Ema dov'era e appena superai la porta del salotto trovai lei sulla poltrona sdraiata con gli occhi chiusi, le cuffiette che canticchiava "Lettera d'addio" de Ill Movement, mi avvicinai con calma, mi sedetti a terra di fronte a lei e la guardai cantare mentre un sorriso mi sfiorava le labbra. Aprì poi gli occhi e mi guardò come se si aspettasse che io ero li al suo fianco, mi sorrise, si alzò e andò dove c'era il piano cottura per farsi qualcosa, io intanto andai in bagno a sciacquarmi la faccia per svegliarmi del tutto. Quando tornai c'era lo stesso silenzio di 2 minuti prima e Ema era seduta al tavolo con un cappuccino in mano, a quel punto mi misi di fronte a lei e pensai alla prima mattina passata insieme, quando lei ancora non sapeva se crederci o meno che ero lì. Ema si tolse una cuffietta e mi guardò.
Ema: perché questo silenzio?
Io: sei tu che stai con le cuffiette.
Ema guardò la cuffietta e iniziò a ridere.
Ema: ah si è vero.
Io: come mai ti sei alzata a quest'ora?
Ema: non avevo sonno così sono venuta di qua ad ascoltare un po' di musica.
Io: quando ascolti musica ti rilassi eh?!
Ema: eh si, te l'ho detto già, entro nel mio mondo.
Le sorrisi e andai a bussare nella camera di Gio, Vale e Luca. Sentii Luca bestemmiare dall'altro lato.
Luca: chi cazzo è a quest'ora?
Io: coglione sono io.
Venne ad aprirmi con una faccia da zombie.
Luca: cosa vuoi?
Io: nulla, mi stavo annoiando.
Luca: ema?
Io: di là.
Ema: eccomi.
Luca: vabe dai entrate.
Ema andò a sdraiarsi sul letto che aveva lasciato libero Luca e si stiracchiò.
Vale: luca chi era?
Ema: tua madre.
Vale: chi altro poteva essere se non sta rompi coglioni.
Ema: a finale? Vaffanculo.
Vale: scherzavo.
Ema: fottiti.
Gio: c'è gente che vuole dormire qui.
Io: gio dormi nessuno ti sta dicendo nulla.
Giorgio fece un verso strano e appoggiò il cuscino sulla testa. Io intanto mi buttai a peso morto su di lui che mi bestemmiò contro.
Giorgio: diocane Giulio non è che sei una piuma e poi lasciami dormire.
Luca rise e si buttò anche lui.
Giorgio: vi ammazzo pezzi di merda.
Mi alzai di scatto e gli tolsi le coperte.
Io: svegliooooo.
Gio: fanculo io vado di la a dormire.
Si alzò e lo bloccai prendendolo per il braccio.
Io: mi dispiace caro, tu resti qui e ti subisci le torture.
Gio: almeno mi spiegate perché a me?
Luca: perché hai sonno.
Ema: in effetti è perché fai sempre l'antipatico.
Gio: zitta mocciosa.
Ema: lo vedi, figlio di puttana.
Gio: lo so.
Ema: dio ti ammazzo come sto mo.
Gio: stai nervosa? Hai il ciclo? Quanto mi dispiace. Così non puoi neanche scopare con Giulio.
Io lo guardai male e Ema con uno scatto lo saltò addosso e gli menò due sonori ceffoni.
Ema: stronzo.
Giorgio prese Ema per il braccio e glielo tirò dietro la schiena.
Gio: cos'hai detto?
Io: lasciala stare.
Ema: no, mi sto divertendo. Ho detto che sei uno stronzo.
Mi appoggiai sul letto di Valerio per godermi la scena.
Giorgio tirò ancora di più il braccio di Ema con un sorriso stampato in faccia mentre lei strinse i denti.
Ema: non mi fai male.
Gio: ci dubito.
Tirò ancora di più finché Ema fece un grosso sospiro per evitare di urlare dal dolore.
Io: smettila.
Gio: se non me lo dice lei non la smetto.
Ema: figlio di quella grande puttana che hai per madre.
Gio: dai che ti stai facendo male.
Ema sospirò e indietreggiò di un passo, chiuse gli occhi e diede un calcio nelle palle a Gio che sgranò gli occhi e la lasciò.
Ema: ti sei fatto male?
Gio: me la farai pagare stronza.
Ema iniziò a ridere e Giorgio la prese per i fianchi e se la caricò sulle spalle per poi buttarla sul letto.
Gio: ora dormi.
Ema chiuse gli occhi e io mi andai a mettere al suo fianco, al contatto della mia mano sul suo fianco lei sorrise, mi abbracciò e ci addormentammo tutti.

-continua-

P.S.: anche questo capitolo lo continuerò dopo le 100 visualizzazioni. Spero vi piaccia. ❤️

Beautiful disaster || LOWLOWWhere stories live. Discover now