45: Sconosciuti.

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EMANUELA'S POV

Io: pronto? Chi è?
X: lo sai che sei ridicola?
Una fitta al petto mi fece appoggiare a Giù stringendo la sua maglia in un pugno. Quella voce.
X: cosa? Non rispondi? Ti stai rendendo conto di quanto sei troia? Ahahahhahaha, mi fai ridere.
Cercai di riprendermi e di fare una voce disinvolta.
Io: scusa, chi sei?
Invece sapevo troppo bene chi era.
X: ahahahah si, e io devo credere che non ti ricordi della mia voce.
Io: Christian cosa vuoi?
C: ah ora ti ricordi di me? No sai mi mancavi un po' troietta.
Io: ah io troia? Sei tu quello che la voleva e non l'ha avuta.
A quelle parole Giulio si girò lentamente verso di me con uno sguardo assassino.
Giulio: chi è?
Io: nessuno degno di avere importanza.
C: stai con il tuo fidanzatino? A lui gliel'hai data?
Io: il mio "fidanzatino" assieme ai suoi amici e ME ti fa il culo se non la smetti.
C: ahahahahah e chi è sto ragazzo "fortunato"?
Io: ascoltavamo le sue canzoni insieme caro.
Christian si bloccò un attimo e la sua voce da ironica si fece seria.
C: chi è?
Giulio si ruppe il cazzo e mi staccò il telefono da mano.
Giu: pronto? Sono Giulio, il "fidanzatino" di Ema, credo mi conosci bene figlio di puttana, sono Lowlow, non credo sia proprio il momento di chiamare Ema né ora né mai più. Troia ci è quella cagna di tua madre che ora sta tornando a casa, sai mi ha appena fatto un bocchino. Rompi ancora il cazzo e vengo a prenderti a sprangate.
Giulio staccò, era incazzato nero, mi porse il telefono con calma e io lo abbracciai.
Giu: se ti chiama di nuovo dimmelo.
Io: ormai viviamo insieme si può dire, lo saprai da solo.
Dissi cercando di calmare l'aria che si era creata. Giulio, infatti, sorrise e mi diede un bacio sulla guancia.
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Guardai l'orologio: 02.48
Io: cazzo, raga, sono le 3, direi di tornare, sapete c'é Gio che sta male..
Senza pensarci due volte lo chiamai mentre ci incamminavamo verso la macchina e dopo tre squillo rispose.
Gio: ema..
Disse singhiozzando.
Io: gio? Gio? Nonono, cosa?
Gio: ti spiego quando torni.
Io: gio corro, 30 minuti e sto da te.
Immaginai un piccolo sorriso di Gio e di conseguenza sorrisi anche io.
Gio: grazie ema.
Io: di nulla, dopo tutto quello che hai fatto per me, questo è davvero nulla.
Gio: scusa per essermi comportato male con te all'inizio.
Io: gio qualsiasi cosa tu abbia ora, non farti sensi di colpa, anzi ci ridevo su quando mi dicevi quelle cose, sai com'è...è il tuo carattere. Gio io ora stacco che devo guidare ci vediamo tra poco e mi spieghi.
Corsi ad aprire la macchina e una volta sentiti tutti gli sportelli chiudersi accesi il motore.
Ange: cos'è successo?!
Io: gio piange. GIORGIO FERRARIO STA PIANGENDO.
Iniziai ad andare un po' troppo veloce tanto che notai Giulio che stringeva la maniglia dello sportello della macchina. Mi scappò da ridere.
Io: non ti preoccupare con me ancora non è morto nessuno.
Giu: saremo noi i primi, me lo sento.
Disse con la testa attaccata al sediolino e gli occhi fuori dalle orbite.
Scappò una fragorosa risata da parte di tutti, ma da lì il silenzio fu il rumore principale e dopo 20 minuti arrivammo a destinazione.

-continua-

Beautiful disaster || LOWLOWWhere stories live. Discover now