Previsioni

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Lorenzo entró in casa, sua madre era lì dietro alla porta ad aspettarlo. Lo abbracció e si mise a piangere, cosa che sarebbe successa di lì fino alla fine pensó il ragazzo. Quel giorno sarebbero dovuti andare dal dottore che aveva avuto in cura Lorenzo in ospedale, per capire come affrontare la malattia e se c'era un modo per guarire. Fino ad ora il ragazzo viveva sulle aspettative di circa due mesi, il tempo medio per i malati di cancro nei film. Sapeva che il cuore essendo uno degli organi più importanti ed anche fragile del nostro corpo, ci avrebbe messo molto meno a marcire dall'interno rispetto ad un polmone.

Il padre del ragazzo era appena tornato da lavoro, si era fatto mandare a casa prima perchè voleva esserci anche lui quando avrebbero detto tutto a Lorenzo. Verso le tre del pomeriggio arrivarono all'ospedale, reparto cardiologia, ambulatorio 5. Pochi minuti dopo che si sedettero la porta verde acqua davanti loro si aprii e furono invitati ad entrare.

POV Dottore
" Lorenzo puoi entrare". Lessi velocemente la cartella clinica un'ultima volta e poi alzai lo sguardo vedendoli entrare. Era solo un ragazzo, poco meno di 16 anni aveva, e il cancro lo colpì. Queste cose sono sempre state le più difficili da comunicare, specialmente ai ragazzi con una vita davanti che non potranno mai vedere nè palpare. La madre e il padre lo accompagnavano. Lei aveva le tipiche occhiaie da pianto e lui quella da stanchezza, non riusciva a dormire la notte. Strinsi la mano al ragazzo, era fredda e scarna. Il suo volto era tipico di chi si era rassegnato giá da tempo, sapendo che non c 'era piú nulla da fare. Mi schiarii la voce e cominciai a parlare" Da molto tempo faccio questo lavoro e senz'altro questa é la parte piú difficile, cerco sempre di trattare i pazienti con professionalitá e serietá ma in questi casi la compassione mi travolge". Feci una pausa e vedendo che nessuno prendeva parola ripresi a parlare" Come giá saprai soffri di una rara forma di cancro che colpisce il cuore, si chiama fibrosarcoma. Il tuo problema è che ti è stato diagnosticato giá in fase maligna e quindi non possiamo fare nulla per guarirti" la mia voce sfumó piano piano e lasció spazio al pianto della madre del ragazzo. Lorenzo era l'unico in quella stanza che provava una sorta di indifferenza sulle mie parole ma questo mi fece capire che era anche quello che ne soffriva di più. Il silenzio, in certe persone, é il testimone principale del dolore, tutto ció che fa male resta dentro di loro fin quando non trovano un modo per scaricarsi. " Ti rimane un mese di vita, trenta giorni da oggi" furono le uniche parole che scalfirono il ragazzo, lo capii dal suo cambio di espressione, anche se infinitesimale. " Ogni giorno ti sentirai sempre più stanco,fino a non riuscire a sollevarti più da letto. Il cuore comincerá a farti male fino a sentirtelo esplodere dentro". "Va bene", la voce fredda e assente del ragazzo si palesó. "Tutto quello che puoi fare è evitare gli sforzi fisici e stress emotivi, questo potrebbe leggermente allargare le tue aspettative di vita". La madre del ragazzo era distrutta, non smetteva di piangere da quando era entrata, poveretta, deve essere davvero terribile sapere che perderai tuo figlio e così presto per giunta. Il padre era rimasto in piedi tutto il tempo, con un braccio attorno alla moglie e la testa sulla sua. Lorenzo mi porse di nuovo la mano e si congedarono.

Amore cancerogenoWhere stories live. Discover now