Dov' è Silvia

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La sveglia illuminava la stanza con una luce rosso chiara quasi inesistente, fioca. Il quadrante segnava le 6:30 di mattina, era ora di uscire dal letto per prepararsi ad un ennesimo giorno di scuola. Lorenzo non ci metteva mai più di una ventina di minuti per lavarsi, vestirsi e fare colazione, sapeva benissimo che più tempo ci metteva meno ne avevrebbe avuto da passare con Silvia prima che l'autobus arrivasse alla fermata. Nulla lo fermava per poterla vedere anche solo di sfuggita, sia che piovesse o nevicasse lui era sempre a quella fermata. La aspettava nei giorni più freddi, bui, nei giorni più caldi, quando la luce del sole le faceva brillare gli occhi. Potesse finire il mondo lui era sempre lí, ore 6:50, alla fermata.
Prese lo zaino e dopo avere salutato la mamma uscii di casa andando verso la pensilina del bus. Quella mattina il primo ad arrivare fu l'autobus, di Silvia nessuna traccia. Lorenzo prese posto a metá corriera e sfilò dalla tasca il telefono. "Dove sei? Aspettavo di vederti arrivare dal fondo della strada da un momento all'altro". Bloccò il cellulare e si mise le cuffie aspettando una risposta.
Poco dopo salí sull'autobus anche Robert che si mise vicino a lui " Oh, come stai?". Lorenzo rispose con voce assente " Tutto ok, era solo stanchezza" . " Che hai ora? Ti sento spento". Lorenzo sospirò " Indovina". "Silvia... che ha fatto stavolta?" . Il telefono passò in mano a Robert " Leggi" . " Dai Lollo, l'avranno portata i suoi e ora non può rispondere, stai tranquillo". Lorenzo riprese il cellulare e inizió a guardare fuori dal finestrino" Molto probabilmente hai ragione ma sai cosa provo per lei e detesto non vederla". Robert gli diede una pacca sulla spalla" Lo so, ma vedrai che prima o poi ricambierá quello che provi".

Amore cancerogenoWhere stories live. Discover now