CHAPTER 27

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POV Cirilla:

Direi che è chiaro che questa storia non convince nessuno, sto iniziando a pensare che non sia stata una buona idea coinvolgere i ragazzi. In ogni caso c'è poco da fare, tagliati fuori da ogni comunicazione con la base come siamo. Proseguiamo verso il capannone, che sembra qualcosa come una fabbrica o un magazzino, naturalmente abbandonato, come nei più squallidi thriller. Per ora dobbiamo accontentarci di cercare rifugio lì dentro da chiunque ci stia seguendo. Superato il prevedibile e mal colorato portone cigolante con tanto di lucchetto rotto, ci accoglie la penombra. Per fortuna interviene Gianluca a dare un tocco imbarazzante alla situazione: "Gente, qui è pieno di vecchi materassi...rosa!"

Inutile dire che gli risponde uno sbuffo da parte di Piero, Ignazio e Lavinia. M. preferisce soprassedere.

"Ehi, rimanete concentrati. Ora, se davvero qualcuno ci sta seguendo tenterà di entrare da uno dei vari ingressi. Direi di infilarci in qualche punto da dove si possa vedere bene." Dico indicando la passerella sopraelevata sulla parete destra.

"Ehm...io...soffro di vertigini complicate da allergia al pulviscolo ed ai peli di iena ridens quindi fate voi, grazie." Biascica Piero.

Sto per ribattere che non vedo iene in giro ma mi blocco, avendo sentito un rumore verso il fondo dell'edificio. Faccio segno alle altre e mi avvio verso una specie di container che si intravede nel buio più avanti. Dietro di me sento che L. sta estraendo la pistola pronta a seguirmi.

POV Ignazio:

Non so cosa farebbe 007 in questi casi, ma io mi limito a seguire le due ragazze, anche se forse non saranno molto d'accordo. Gianluca sembra della stessa idea mentre Piero e Menodora restano indietro a controllare che nessuno entri dall'ingresso principale. Sento un "E piantala di lamentarti Piero!" e capisco che si sono nascosti in qualche spazio pieno di povere tra gli imballaggi...insomma, non esattamente la location adatta al mio amico. Intanto ci stiamo inoltrando attraverso tutta una serie di stanze una peggio illuminata dell'altra. Ad un certo punto mi sembra di sentire dei passi davanti a noi. Raggiungo L. e le indico la direzione da dove provengono, aggiungendo "Forse dovremmo tornare dagli altri due..." ma C. interviene: "No, sparsi offriamo meno bersaglio per qualunque idea abbiano in mente." lanciando una significativa occhiata a L.

Rumore di vetri rotti. Gianluca si irrigidisce tendendo l'orecchio mentre L. e C. ci passano sbrigativamente due spranghe di ferro trovate sul posto: "Meglio di niente" è l'unico, sconsolato commento. Nei film in effetti sembra molto più adrenalinico...

Cirilla decide rapidamente per tutti: "Gianluca, con me. Voi due andate a destra."

POV Gianluca:

Mentre seguo C. cercando di non intralciarla il mio pensiero corre per un attimo a prima, prima di tutto quanto, quando immaginare che mi sarei ritrovato chiuso in un capannone alla periferia di Jakarta in fuga davanti ad un misterioso assassino era una di quelle cose che Piero avrebbe chiamato "cose da Gianluca Holmes..."

Una gomitata di C. mi fa tornare bruscamente alla realtà: siamo nascosti dietro ad una pila di materassi (sempre meno 007, tsk) oltre la quale c'è una porta da cui filtra della luce. Potrebbe esserci qualcuno lì dentro. Di comune accordo strisciamo indietro per decidere il da farsi: tentare di scappare senza farci notare o scoprire chi si nasconde dietro la porta. Stiamo discutendo sottovoce, ed improvvisamente C. fa uno scatto come per alzarsi, gli occhi spalancati per la sorpresa e la bocca spalancata in un grido d'allarme. Troppo tardi, sento un forte dolore alla nuca e stramazzo al suolo. Mentre rapidamente tutto intorno a me si ovatta, alzo per un attimo gli occhi ed una fitta di dolorosa meraviglia mi colpisce:

"Sei...davvero...tu..."

Poi tutto viene ingoiato dal buio.


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