CHAPTER 26

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POV Menodora:

Ah, finalmente la camera tutta per me...abbiamo deciso di riposarci un po' prima di trovarci tutti nella tripla per fare il punto della situazione e decidere cosa fare... L. è andata al bar dell'hotel e io mi sto godendo la pace che regna nella stanza, approfittandone per lavorare un po' al caso. Ho sempre con me il mio PC e ora mi piacerebbe capire come si sia potuta verificare la fuga di informazioni, anche se ho lasciato in Minnesota metà di quello che mi servirebbe... Comunque se scoprissi attraverso quale canale il nostro misterioso hacker si sia infiltrato forse scoprirei anche qualcosa sulla sua identità, finora ignota nonostante tutti i tentativi e le ricerche.

CIRCA UN'ORA DOPO, NELLA CAMERA DEI RAGAZZI...

"Bene, ci siamo tutti" esordisce Piero "Quindi direi che è ora di agire...La domanda imperativa è: qualcuno ha idea di cosa fare ora?"

Nell'angolo vedo C. che ridacchia al tono del ragazzo, ma per quanto mi piacerebbe assistere ad un eventuale lotta a colpi di sarcasmo tra i due, ho delle notizie serie da dare, perciò interrompo la cosa sul nascere: "Dunque, ho un po' di cose da dirvi: dopo aver fatto qualche ricerca, sono arrivata alla conclusione che abbiamo a che fare con qualcuno che dispone di mezzi e capacità non comuni, l'attacco cibernetico al server dell'agenzia ne è la prova. Non sono riuscita ad individuare il canale di accesso, ma sono piuttosto sicura che arrivi da lontano, non da qualcuno all'interno della base, il che ci dovrebbe mettere al sicuro da eventuali talpe. A parte questo non c'è nulla di certo. Mi dispiace di non poter fare altro."

Hanno ascoltato tutti attentamente e, strano ma vero, seriamente, a parte Gianluca che, a giudicare dall'espressione finto-assorta, avrà capito si e no le ultime due parole...

POV Gianluca

"Uhm, non credo di aver capito molto di quello che ha detto M, però so che si tratta di computer...e Mai mi ha detto di essere un'esperta di informatica, oltre che una bellissima ragazza...Non devo distrarmi, ma magari può aiutarci, meglio dirlo agli altri..."

"Ehm, scusa Menodora, ti farebbero per caso comodo delle apparecchiature più sofisticate per le tue ricerche? Perché forse so chi ci potrebbe dare una mano."

"Sei sicuro di quello che dici?" risponde lei scettica

"Beh, ieri PER PURO CASO ho conosciuto una ragazza che sta qui in hotel e si occupa di informatica e ho pensato che magari fa al caso nostro."

"NON SE NE PARLA NEMME..." prima che sia troppo tardi viene interrotta da L.: "Per una volta sei utile Gianluca, molto bene."

"Molto bene? Affidare questioni di sicurezza interna ad un'estranea? Spero che tu stia scherzando!"

"M. rifletti" interviene C. "Non corriamo alcun rischio, non le permetteremo certo di accedere al programma. Le presenteremo la questione in modo ipotetico, come se fosse una specie di rompicapo dandole soltanto le informazioni relative al nostro file vecchio, che essendo stato compromesso ora è stato modificato. Diremo che l'azienda dove lavora mio cugino...che esporta giocattoli...ha avuto un problema con il programma delle spedizioni...così eventuali date e luoghi non sembreranno strane. In ogni caso ora dobbiamo essere rapidi e questo è l'unico modo. Cerca di capire."

"Va bene. Ma voglio esserci anche io a controllarla, non si sa mai."

"Beh amico mio, sfodera tutto il tuo fascino con questa bella giapponese." conclude Ignazio con un occhiolino rivolto a me.

"Idiota, siamo in Indonesia." lo fredda L.

POV Piero:

Magari Ignazio stava scherzando ma non ho mai visto Gianluca comportarsi così da gentleman come con quella ragazza, Mai, nonostante lo sguardo corrucciato di M. In effetti lei è stata altrettanto gentile e ci ha portato tutti in camera sua in mezzo a una confusione di cavi elettrici, antenne e cifrari per aiutare il "cugino" di C. a capire il danno ai suoi programmi. Naturalmente ci ha messo poco a capire che era stato provocato da un' infiltrazione. Il commento di M. è stato: "A me sarebbero bastati diciotto secondi e un cellulare." seguito da altri sul genere. Dato che io ci capisco ancora meno di Gianluca e nessuno fa caso a me decido di dare un'occhiata attorno. Sembra di stare in una stazione meteorologica...ci sono pure dei fogli che sembrano carte geografiche tutte piene di nomi. Mi avvicino incuriosito e inizio a guardarne qualcuna. Wow, qui c'è persino una visione aerea ingrandita di un pezzo di campagna...che bella, si vede una casa con un giardino...sembra quasi quello del nostro rifugio in Minnesota. Mi fermo un attimo, perplesso, ma forse sto esagerando con le congetture, me lo hanno detto persino le ragazze. Dopo un tempo interminabile torniamo in camera nostra.

"Visto M, è stato utile. Adesso sappiamo che il nostro amico ha dei complici, dato che il server è stato "attaccato" contemporaneamente per tre canali diversi. Tre persone, tre luoghi e tutte e tre le coordinate erano da qualche parte in mezzo al Pacifico, molto distanti tra loro. Ho controllato e non si tratta di isole. Erano su tre navi...molto intelligente, bersagli mobili e non rintracciabili." L. si è lanciata in uno dei suoi momenti di brainstorming monodirezionali, dato che sta parlando a se stessa, anche se sembra rivolgersi ad un'altra persona.

"Si, possibile." risponde C. "ma questo non ci facilita le cose, dato che sembrano essersi volatilizzati. Comunque dobbiamo cercarli prima che trovino noi.

M. sembra piuttosto piccata "Abbiamo fatto progressi, ma non vorrei che ci fossimo cacciati in altri guai. Io di quella ragazza non mi fido, anche se fa gli occhi dolci a Gianluca."

"Ma perché?" esclama lui esasperato.

"Perché fa troppe domande ed è chiaro che non si è bevuta la storia del cugino di C. anche se non ha capito di cosa si trattasse veramente. Possibile che nessuno di voi si sia guardato intorno?"

"Beh, io l'ho fatto..." azzardo timidamente. Improvvisamente tutti si girano a fissarmi. Forse avrei dovuto fare finta di niente...

"Hai frugato nella stanza di Mai? Piero ma dovresti saperlo che non è educazione!" sbotta Gianluca.

"Dai non ti scaldare" fa L. "è stato intelligente più di tutti noi, la prudenza non guasta mai. Beh hai visto qualcosa?" dice poi rivolta a me.

"Mah non direi...tanti dischi con numeri strani. Ah e poi c'erano delle immagini che sembravano viste da qualche satellite. Pensate che una sembrava casa nostra in Minnesota..."

"LO SAPEVO! Questo non vi sembra PIUTTOSTO strano?"

Ma prima che qualcuno possa rispondere un telefono squilla e C. ci fa segno di stare zitti. La sua espressione mentre ascolta è perplessa, ma la vediamo annuire prima di chiudere la comunicazione.

"Rilassatevi tutti quanti. Era la base, a quanto pare hanno individuato qualcosa in città ma non può essere Mai, dato che l'indirizzo è un altro. Dobbiamo controllare subito, a quanto ho capito si tratta della casa di un sospettato. Teniamolo d'occhio e alla prima occasione tenteremo di entrare e vedere se c'è qualcosa di interessante da vedere."

POV Ignazio:

Dopo varie discussioni, abbiamo deciso di andare tutti, dato che nessuna delle ragazze voleva lasciare da sola l'altra né con noi né a fare il "lavoro sporco". Quindi adesso siamo stipati in un taxi alla volta della casa. M, G e P si stanno ignorando a vicenda, mentre L è assorta. Ogni tanto si scuote per scambiare qualche occhiata con C.

Dopo qualche tempo il taxi accosta e ci lascia a qualche isolato dal posto. C. ci ha spiegato che è una precauzione per non destare nessun sospetto. La zona è piuttosto squallida: un quartiere tutto palazzi grigi e capannoni industriali. Probabilmente sarà uno di questi palazzi. Camminiamo senza parlare e senza darci troppa pena per apparire disinvolti, dato che in giro ci saranno tre o quattro persone. C. ed L. hanno raddoppiato le occhiatine, stavolta accompagnate da qualche cenno o sussurro. Mi pare di aver colto la parola "foto". Anche M. ha assunto un atteggiamento guardingo e nessuno di noi osa interrompere il silenzio, anche se è chiaro che c'è qualcosa che non va. Proseguiamo ancora per un centinaio di metri, fermandoci all'angolo di una strada. Finalmente L. si decide a dire qualcosa: "Bene, abbiamo dato un'occhiata nei dintorni ma chiaramente qualcosa non va. Hai visto anche tu?" chiede rivolgendosi ad M. "Si. Due o tre passanti si sono fermati a guardarci e questo non è incoraggiante. Siamo osservati attentamente ma credo che abbia a che fare con le "zone di competenza" da non attraversare. Non credo che a questi simpatici teppisti di strada interessi la nostra missione, penso più che altro ai nostri portafogli. " "Spero tu abbia ragione. Tanto vale proseguire." fa L. scettica. Se lei e C. hanno altri sospetti, a quanto pare non desiderano condividerli.

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E BENE SI! DOPO SETTIMANE DI HIATUS SIAMO TORNATE!

Questo capito lo ha un piccolo riferimento alla mia ff preferita, ma nemmeno la mia co-autrice lo sa. B-)


Hidden HolidaysWhere stories live. Discover now