CHAPTER 24

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Pov Menodora:

"Come da programma. Ore 10:37, arrivo in aeroporto." Dico io.

"Beh, bene, buono a sapersi. Siamo in un aeroporto. In un aeroporto in... dove, precisamente?" chiede Ignazio un po' innervosito, probabilmente colpa del jet lag.

"Daerah Khusus Ibu Kota Jakarta"

"Ehm, ma è tipo il nome di qualche bunker? no perché non sapevo ci fossero gli aeroporti nei bunker" continua lui in maniera acida.

"Siamo a Giacarta, la capitale dell'Indonesia." Risponde Lavinia infastidita.

In fin dei conti non penso sia stato solo il jet lag a rendere nervosi quei due. Siamo partiti alle 2 di notte dall'Aeroporto di Minnepolis, ossia quello più vicino a dove ci trovavamo noi. Ovviamente non potevamo dire ai ragazzi dove ci stavamo dirigendo per paura che si facessero scappare qualcosa, così Piero e Ignazio hanno continuato a fare domande per tutto il viaggio, compreso quello in auto, mentre Gianluca è scoppiato a piangere per aver dimenticato la sua maschera di bellezza alle alghe nell'appartamento e Cirilla, che dallo stress ha precedentemente rotto la sua lima per le unghie preferita, ha passato il tempo a lamentarsi. Tutta questa messinscena è durata ben oltre le 8 ore. Questo spiega il perché al momento tutti noi abbiamo i nervi a fior di pelle.

"Ma, ci stanno seguendo sul serio? Cioè quindi potrei da un momento all'altro essere ucciso per mano di un qualsiasi terrorista che sta vagando alla nostra ricerca e ADESSO potrebbe sapere la nostra localizzazione?" dice Piero con sguardo preoccupato.

"Ecco, se non la smetti di parlare in questo istante giuro che non sarà un "qualsiasi terrorista" a freddarti." Dice Lavinia accompagnata da un tic all'occhio che denota un certo nervosismo.

"State tranquilli, qui ci sono io, macho, a proteggervi tutti!" proferisce Ignazio.

"Guarda, non vorrei dire ma l'ultima volta che hai detto così non è finita bene." Dice Gianluca, ancora in lacrime per il suo prodotto di bellezza.

"Forza gente, mettiamoci in marcia, dobbiamo trovare l'albergo in cui alloggeremo!" dico io.

"Ma ma ma... ma io volevo prima fare colazione!" rettifica Gianluca, seguito da uno sguardo da cucciolo da parte di Cirilla.

"Ma avete già mangiato sull'aereo!" dice Lavinia.

"Si, ma io ho ancora fame...." Continua Cirilla.

"E va bene! Ma niente Brioches a voi due, vi rendono iperattivi." rispondo io con fare da maestrina. Mi diverte troppo.

Dopo aver fatto colazione ci dirigiamo fuori per chiamare un taxi. Non è sicuro prendere mezzi pubblici, perché provvisti di telecamere con le quali potrebbero localizzarci.

Cirilla si butta in mezzo alla strada per fermare un taxi. Saliamo tutti dentro. L'autista si gira e dice "Ke mana?*"

"E ora che sta dicendo questo? Cavolo! Lo sapevo, siamo degli sprovveduti, dovevamo saperlo che nessuno di noi sarebbe riuscito a parlare in un posto simile. Chissà che lingua parlano! " strilla Ignazio.

"ni keyi shuo han yu ma**?" risponde Lavinia.

I tre ragazzi la guardano a bocca aperta.

L'autista fa cenno con il capo e risponde "nǐ qù nǎlǐ"***?

Lavinia inizia così a spiegare all'autista dove dobbiamo andare e il taxi parte.

Con la base abbiamo deciso che la scelta migliore fosse rimanere nella città. Infatti in campagna è molto più difficile essere localizzati, ma in città è molto più facile nascondersi, e a noi adesso serve questo, nasconderci.

Arrivati a destinazione ringraziamo il tassista e scendiamo dalla vettura. Davanti a noi c'è un grande albergo con i muri a specchio. "Ottimo, così non ci saranno molte finestre." Dice Cirilla.

Entriamo e troviamo davanti a noi una sala megagalattica che comprende reception, bar, ascensori e alcune porte antincendio, che probabilmente portano ai piani superiori, sempre non ci sia qualcosa sotto terra!

"Ragazzi ma è fichissimo! Addio maschera alle alghe! Qui hanno addirittura la SPA!" dice Gianluca.

"Calmati! Non siamo qui per giocare, lo sai!" dice Piero che è entrato nell'animo "spionaggio", visto che per una volta non siamo noi a dirlo.

Ci dirigiamo tutti alla reception dove, fortunatamente, parlano anche inglese.

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*In indonesiano significa "dove andate?"

**in cinese significa "potresti parlare in cinese?"

*** significa, sempre in cinese, "dove andate?"

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N.A. Le traduzioni in cinese e indoesiano le ho trovate su alcuni siti, ma non sono sicurissima siano corrette, quindi non fidatevi troppo e se ne sapete più di me ditemi quale è la traduzione giusta :D

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