Chapter 27

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Capitolo 27: Just You & I ... Me & You ... What A Mess!

Pov Edward

"Ma guarda un po' chi c'è qui. La coppietta felice. È un piacere rivederti, piccola Bells".
M'irrigidii e, prendendo la mano di Bella, la spostai dietro di me. 'Perché cazzo doveva apparire proprio oggi? Avrei dovuto aspettare che l'ordine restrittivo fosse approvato prima di portarla in giro per Volterra. E poi piccola Bells lo dici a tua sorella, idiota'. Il mio cervello era in fermento per trovare una scusa per picchiarlo, vista la faccia da schiaffi che si ritrovava, ma non riusciva a trovarne nemmeno una. "Che vuoi?", chiesi senza accorgermene.
Lo sguardo di Emanuele si accigliò e spostò lo sguardo da me a Bella. "Ma come, non lo sai? E tu piccola ... non lo sai?", chiese.
"Potrei averne una mezza idea", rispose Bella piccata, uscendo dal suo nascondiglio che era il mio corpo.
"Bene, ma visto che non ne sei sicura, ti chiarirò le idee. Cos'è questo?", chiese, tirando fuori un foglio. Lo presi tra le mani e lessi, facendo in modo che lo leggesse anche Bella. Spalancai gli occhi, sorpreso. Possibile che fosse già arrivato? 'Christian e i suoi avvocati sono stati veloci. Ne abbiamo parlato solamente qualche ora fa e non mi aveva assicurato nulla'. Da una parte ero sollevato, perché questo significava che, al momento, stava infrangendo la legge, ma dall'altra ero preoccupato per la reazione che avrebbe avuto. Perché di una cosa ero sicuro: avrebbe avuto una reazione.
"Mi spieghi che cazzo significa?", chiese furioso a Bella.
"Lasciala stare. Lei non c'entra niente. È stata un'idea mia e di Christian. Per proteggerla", intervenni.
"Perché?".
"Perché? Sei serio? Due mesi fa l'hai quasi aggredita e mi chiedi perché? L'ho fatto perché non ti permetterò mai più di avvicinarti a lei e di sfiorarla con un solo dito, anche a costo di spezzartele tutte ... le dita", precisai. "Non ti voglio vicino a lei, così come non ti ci vuole Christian e sta sicuro che neanche lei ti vuole".
"Beh ... questo non avresti dovuto deciderlo tu, ma lei. Hai solo paura che torni da me e stai facendo di tutto per allontanarla. Mi credi davvero così stupido? Ci sarà un motivo se, invece di restare a Seattle a studiare, sia tornata qui. E quel motivo sono io, Cullen. Solo e unicamente io. Tu sei stato solo un passatempo".
Risi. Se solo sapesse che tra qualche giorno torneremo a Seattle e andremo a vivere insieme, darebbe di matto. Non che adesso sia un ragazzo con tutte le rotelle a posto, ma impazzirebbe ancora di più, se sapesse. Che poi ... Bella lo ha mollato quasi un anno fa e lui crede ancora che lei lo ami? Probabilmente non l'ha mai amato davvero.
'Psst ... P.A.T.E.T.I.C.O'.
"Sì certo, un passatempo, come dici tu. Hai perfettamente ragione, comunque non è questo il punto, in tutti i casi. Se sono solo un passatempo, me lo dirà lei e smetteremo di vederci, cosa di cui dubito fortemente, ma se vuoi crederci, fa pure. Sei patetico, davvero. Comunque ... il punto principale è che devi stare lontano da lei. Dopo tutto quello che hai combinato, hai anche il coraggio di presentarti qui e credere che lei ti ami ancora? Non sono di certo io quello che l'ha tradita, o sbaglio?".
"Senti Cullen, non intrometterti. Voglio parlare con Bella. Voglio che annulli quest'ordine restrittivo nei miei confronti. Cos'è questa storia che devo stare almeno a 200 metri di distanza da te?", chiese rivolto a Bella.
Per un momento, incrociò lo sguardo con il mio ed io, impercettibilmente, annuì con la testa.
"Non lo annullerò, mi dispiace. L'ultima volta che ci siamo visti, mi hai spaventato molto. Non pensavo fossi capace di tanto. Non puoi costringermi a fare ciò che vuoi. Sono finiti i tempi in cui pendo dalle tue labbra. Non ti voglio più, forse ... forse non ti ho mai voluto davvero. Mi spiace averla fatta durare due anni, ma non mi ero resa conto che la mia cotta per te fosse già passata da qualche tempo. In fondo, mi fidavo di te e mi faceva comodo mentire a me stessa, a te e agli altri. Speravo che con il tempo la mia attrazione per te tornasse, ma così non è stato e mi è dispiaciuto. E mi spiace ancora di più sapere che abbiamo entrambi perso due anni della nostra vita e che questo abbia distrutto per sempre quella che avrebbe potuto essere una bella amicizia. Con il passare del tempo mi sono accorta di quanta poca attenzione tu avessi nei miei confronti e per un po' mi è bastato, ma ad un certo punto non è stato più abbastanza e il fatto che tu avessi tradito la mia fiducia in un modo così meschino, mi ha fatto male e ha distrutto tutto, anche quel poco di amore e affetto che provavo nei tuoi confronti. Mi ha fatto aprire gli occhi e comprendere quanto poco tu tenessi a me e quanto poco io ti amassi per continuare ad andare avanti per entrambi".
Restai con il fiato sospeso e spostai lo sguardo da Bella a Emanuele, per vedere meglio una sua reazione che, sapevo, sarebbe sicuramente arrivata. Lui strinse i pugni ed io mi preparai mentalmente a tutto quello che avrebbe fatto, visto che alla festa mi aveva anche minacciato di farmela pagare per il pugno che gli avevo dato.
"Beh ... a quanto pare ti sei fatta fare il lavaggio del cervello dal tuo Eddy. Non sono parole tue, piccola. So che quando ci siamo lasciati sei stata male, e non riesco a credere che tu abbia già dimenticato tutto. Non è possibile. Ricordi cosa ci dicevano tutti? Eravamo perfetti insieme e lo pensavi anche tu, quindi ... possiamo ancora essere felici insieme, piccola ... ti prego". Tese la mano verso di lei ma Bella, sorprendendomi, scosse la testa e mi guardò, invitandomi a dire qualcosa. Non che mi aspettassi che andasse via con lui, ma credevo che avrebbe chiuso lei questo discorso.
"No, non potete, e vuoi sapere perché? Perché lei non ti ama, ama me. Accettalo e levati di torno, prima che metta in pratica ciò che avrei dovuto fare qualche mese fa".
Come mi aspettavo, rise, ma, in fondo, non fui sorpreso. Lui reagiva sempre così.
"No ... tu non parli al posto suo", disse avvicinandosi.
"Oh ... invece sì che posso, visto che me l'ha chiesto lei e sta sicuro che stavolta nessuno mi fermerà dal cambiarti i connotati", gli dissi avvicinandomi anch'io.
"Vedremo" e detto questo, mi superò dandomi una spallata e avvicinandosi a Bella. "Andiamo Bella ... so che lo vuoi anche tu". Fece per carezzarle la guancia, ma non gli fu concesso. Primo, perché Bella fece un passo indietro. Secondo, perché gli presi il polso e glielo strinsi talmente forte da lasciargli il segno.
"LASCIAMI!".
Lo trascinai lontano dalla mia ragazza e poi, all'improvviso, lo lasciai andare, facendogli perdere l'equilibrio. "Adesso posso lasciarti. Ti avevo detto o no che non l'avresti più toccata con un solo dito? Credi che parli giusto per parlare? Beh ... mi dispiace dirtelo, ma sono uno che fa quello che dice e tu ... faresti bene a ricordartelo, se non vuoi che ti rovini il bel faccino che ti ritrovi", dissi prendendolo per il colletto della giacca.
"Ma non farmi ridere. Non lo faresti. Non con Bella presente, almeno. Hai troppo paura di fare brutta figura".
Risi. "Davvero? Vediamo allora ... su ... che aspetti?".
Senza che me ne accorgessi, mi arrivò un pugno nello stomaco che mi fece cadere a terra. A mia discolpa posso dire che mi aspettavo che mi avrebbe colpito in faccia e, quindi, quel pugno non me lo aspettavo proprio.
"Che c'è? La tua spavalderia è già finita? Hahahahah!", rise insieme ai suoi amici. "Bella guarda ... il tuo amato è finito a terra".
"Edward ... perché non la smettiamo? Andiamocene a casa, amore, ti prego", Bella s'inginocchiò accanto a me e mi sussurrò all'orecchio.
"No, ce la faccio. Solo ... aiutami a rialzarmi".
"Oh ... ce l'hai fatta a rialzarti. Sei sicuro di voler continuare?", continuò a deridermi Emanuele.
'Ti faccio vedere io, chi perderà'. "Preferisco non risponderti".
Detto questo, mentre continuava a ridere con i suoi amici, gli assestai un pugno sullo zigomo. "Adesso chi è il pappamolla? Io o tu?".
Da quel momento iniziò una battaglia ad armi pari. Meno male che il baseball e tutta l'attività fisica che pratico mi danno una certa agilità, altrimenti a quest'ora sarei già all'ospedale. Alla fine, non si capiva chi dei due era messo peggio. Qualcuno di buon cuore aveva chiamato un'ambulanza e anche la polizia. Chissà perché, ma me lo aspettavo.
A un certo punto, mentre Bella cercava di tamponarmi il livido al labbro con un fazzoletto, sentimmo la voce di Charlie. 'Oh cazzo! Perché proprio Charlie! Stavolta mi uccide, me lo sento'.
"Edward! Bella! Dio ma cosa diavolo hai combinato? Guardati. Alle vostre madri verrà un infarto quando lo sapranno. Adesso spiegatemi cos'è successo. Con chi hai litigato?".
"Papà sta tranquillo, è tutto sotto controllo. Ecco ehm ...", ma Bella non riuscì a finire perché si avvicinò un suo vecchio amico, nonché complice di Emanuele.
"Charlie, che piacere vederti. Sei venuto ad arrestarlo?", mi indicò.
"Cosa? Stai scherzando ... spero!".
"No, l'altro ragazzo è Emanuele. Hanno litigato e Edward l'ha aggredito".
Charlie si voltò verso di me e mi guardò con un sopracciglio alzato. "È vero?".
"In parte. Lui ... lui ...", mi interruppi perché non riuscivo a trovare le parole giuste per descrivere quello che era appena accaduto. Fu Bella a finire per me. "L'ha fatto per me. Papà ecco ... c'è una cosa che non sai. Ricordi la festa a cui siamo andati qualche settimana fa?". Charlie annuì e Bella continuò. "C'era anche Manu e quella sera ... ha cercato di ... non so cosa sarebbe successo, se Alice non avesse chiamato Edward. Per questo ... Edward ha parlato con Christian, e, insieme, hanno deciso che sarebbe stato opportuno fare un ordine restrittivo e ... visto che è stato approvato qualche giorno fa negli Stati Uniti, sarebbe arrivato a giorni anche qui. Abbiamo fatto l'errore di uscire prima di sapere con sicurezza se l'avesse ricevuto o meno. L'ha ricevuto e, per caso, ci siamo incontrati. Lui ha provocato e ... Edward mi ha difeso e ... beh, sai ...". Bella abbassò lo sguardo e mi si avvicinò.
"Oh tesoro ... tranquilla. Perché non me l'avete detto prima?". Abbassai lo sguardo anch'io e Charlie comprese. "Va bene ... ho capito. Restate qui e lasciate fare a me".
Guardai Charlie allontanarsi e parlare con qualcuno, fin quando un'agente si avvicinò a noi e ci chiese di seguirlo. "Dove stiamo andando?", chiesi.
"Tranquilli ragazzi, vi accompagniamo in ospedale. Il capo Swan ci ha detto di scortarvi fino a lì e poi fino a casa".
Aprii la bocca per parlare, ma uscirono solo dei versi senza senso. Fu Bella a esprimere la sua perplessità. "Ma noi ... noi siamo venuti in auto. Non posso lasciare la macchina qui".
"Infatti, signorina Swan, vi seguiremo con una volante".
"Oh ... d'accordo".

(IN REVISIONE) Per Sempre Noi - The Twilight Saga (AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora