Chapter 17

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Capitolo 17: La festa

Pov Edward

Seattle, Casa Swan, Venerdì 12 settembre 2014
"Bella muoviti o faremo tardi. Quanto ci metti? Si può sapere cosa stai combinando? Allora?", urlai, chiamando Bella dal salotto per l'ennesima volta. La mia ragazza stasera aveva deciso di fare tardi o di farmi saltare i nervi. "Andiamo amore, sai che per me sei bellissima. Cosa t'importa degli altri? E poi sono convinto che tutti s'innamorerebbero di te anche se indossassi qualcosa di orribile".
Se mia sorella Alice mi sentisse, a quest'ora sarei già morto e il mio cadavere sarebbe stato trafugato.
Di solito quando usciamo, non ci mette molto a prepararsi. Cosa diavolo le è saltato in mente stasera?
La risposta è molto semplice: questa maledetta, anzi maledettissima festa.
Stasera andremo a un evento organizzato dai manager della mia squadra di baseball, per festeggiare la vittoria del campionato. Campionato che abbiamo vinto proprio grazie a quella partita che ci ha quasi fatti lasciare.
È un evento quasi da red carpet e Bella vuole a tutti i costi fare buona impressione su tutti.
Ero riuscito a farle cambiare idea su cosa indossare, ma quel vulcano di mia sorella le aveva detto che sarebbero stati presenti anche personaggi sportivi provenienti da tutto il mondo e anche qualche attore famoso, quindi ... beh, il risultato era stato scontato.
Per giorni sono stato trascinato da lei e da quella maniaca di moda quale è mia sorella Alice in giro per negozi per cercare il vestito perfetto.
Una vera tortura!
Naturalmente anche Jazz era stato costretto a venire con noi, poiché erano tutti invitati.
Bella e Alice avevano comprato così tanti vestiti che avevo perso il conto.
Ringraziai il cielo che Christian e la mia famiglia fossero ricchi, altrimenti ci saremmo ritrovati senza il becco di un quattrino.
E meno male che Bella odia fare shopping. Non oso nemmeno immaginare se le fosse piaciuto cosa avrei dovuto sopportare.
Nonostante questo, alcune cose che ha comprato e che mi ha comprato, sono davvero meravigliose. Perché, ovviamente, io non sono stato libero di scegliere, non con la presenza del generale dell'esercito nazista Alice Cullen. Così Bella, sapendo quanto poco amassi i gusti eccentrici di mia sorella, si è offerta di scegliere i miei vestiti, cosa di cui sono molto felice.
È stato divertente passare del tempo con lei in quel modo. Mi è piaciuto girare con lei nel reparto maschile del negozio. Alla fine ne ho approfittato e ho fatto anche rifornimento di jeans, camice e maglie. È inutile dire che ha scelto tutto lei, ma lei conosce i miei gusti, sa cosa mi piace e cosa no, quindi sono stato più che contento di lasciarmi trattare come un manichino. La mia ragazza ha buon gusto, tanto che le ho lasciato campo libero, limitandomi solo a provare i vestiti che mi diceva di indossare.
'Ah l'amour', intervenne sarcastica la mia coscienza. Eh già ... l'amor!
I vestiti che ha scelto per lei, invece ... beh ... ecco, forse faccio meglio a spiegarvi la mia reazione.
A ogni vestito che indossava, io restavo sempre imbambolato, tanto che alla fine dicevo sempre: "E' perfetto amore, sei bellissima".
Perché per me lo era davvero, lo sarebbe sempre stata, anche senza tutti quei lustrini. In risposta, lei mi sorrideva e alzava gli occhi al cielo, rientrando in camerino per provarne un altro.
Sperai con tutto me stesso che non avesse deciso di indossare quello con un lungo spacco sulla gamba sinistra, perché non so come avrei reagito. Ricordo ancora cosa ho provato quando l'ha indossato al negozio, o meglio cosa ha dato segno della sua presenza.
Mi sedei sul divano, sospirando.
'Le donne!'.
Chi riesce a capirle, merita il premio Nobel per la psicologia.
Passano ore intere a prepararsi solo per conquistare un uomo che hanno già, o per spezzare i cuori di sconosciuti.
Mi voltai al rumore che le sue scarpe facevano sul pavimento, in tempo per vederla scendere le scale in tutto il suo splendore. La squadrai da capo a piedi e non riuscii a staccare gli occhi dai suoi.
La mia mascella rotolò sul pavimento.
Indossava proprio il vestito verde menta (che non volevo che indossasse davanti a quegli allupati dei miei compagni di squadra, ma lasciamo perdere) con un lungo spacco laterale e vertiginose scarpe col tacco color argento. I capelli stile anni '50, portati tutti su un lato, creavano onde meravigliose. Il trucco semplice ma di effetto: labbra leggermente colorate da ombretto color ciliegia, così come gli zigomi e gli occhi che erano stati valorizzati solamente da una semplice matita nera e da ombretto color carne.
"Scusa amore, ma ero indecisa. Non sapevo se indossarlo o no, avevo paura che ti saresti arrabbiato", sorrise davanti al mio sguardo.
Mi ripresi giusto in tempo per andare da lei.
"Amore ... sei divina, meravigliosa, bellissima, non ho parole. Non riuscirei ad arrabbiarmi con te, Bella. Anche se questo spacco non mi rende felice".
Le baciai la guancia.
"Volevo sorprenderti e a quanto pare ci sono riuscita".
Le baciai la fronte.
"Hai fatto molto di più, amore. Stasera sei uno schianto e non ti lascerò neanche per un secondo. Chiunque proverà ad avvicinarsi a te dovrà prima passare sul mio cadavere. Farai strage di cuori".
Le baciai le labbra.
"Sai che non occhi che per te, a me interessa solo il tuo cuore. Per me esisti solo tu".
L'abbracciai inspirando il suo profumo. Sapeva di buono e di Bella.
"Lo so, ma non è di te che non mi fido. Che dici andiamo? Siamo in ritardo" e qua iniziò a ridere.
"Sei proprio convinto che sia tardi, vero? Amore ... guarda che la festa inizia alle otto e mezzo e sono appena le otto".
"Davvero? Credevo di aver letto sull'invito che fosse alle otto".
"Sta tranquillo, adesso andiamo".

(IN REVISIONE) Per Sempre Noi - The Twilight Saga (AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora