Chapter 21

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Capitolo 21: Hard Decision

Pov Bella

"E così hai deciso di lasciarmi ... sparire senza dirmi niente?".
La voce di Edward mi arrivò chiara e limpida alle orecchie.
Non sapevo fosse qui e per un attimo pensai fosse frutto della mia immaginazione, ma poi, notando l'espressione che il suo viso assume sempre quando è arrabbiato, capii che era lì, davanti a me, ed era molto arrabbiato ... con me.
"Allora? Parli da sola oppure devo arrabbiarmi ancora di più e farti dire la verità con la forza? Avevamo detto niente segreti e ancora una volta mi nascondi qualcosa di importante".
Non risposi. Semplicemente presi le lettere delle due università e gliele mostrai.
"Che significa? Perché non me lo hai detto prima?".
"Significa che non mi hanno presa e che quindi dovrò tornare a Volterra. Le lettere mi sono arrivate solamente due giorni fa".
"Bene allora verrò con te".
"No Edward, non voglio, non puoi. Non è giusto che lasci tutto per venire con me. Troveremo un modo".
"NO!", urlò. "Il modo non c'è. Saremo a più di mille chilometri di distanza e tra di noi ci sono nove ore di fuso orario. Come faremo a vederci? Sarà un'impresa titanica", urlò fuori controllo.
"Bella, Edward ha ragione. Sarà impossibile. Spenderete un patrimonio solo per i biglietti aerei e potrete stare insieme al massimo per un giorno", intervenne Christian.
Abbassai lo sguardo non riuscendo più a sostenere quello arrabbiato e preoccupato del mio ragazzo che, nonostante la rabbia, si precipitò ad abbracciarmi.
"Ti prego amore, ragiona. Se verrò con te, sarà tutto più semplice, potremo stare insieme e in più saremo liberi da tutti i paparazzi. Avremo una vita normale e poi tra un anno torneremo qui".
"Edward, ma tu non capisci. Io non voglio che lasci la squadra per me. Qui hai i tuoi amici, la tua famiglia. Hai quella che è stata la vita fino ad ora, non è giusto che rinunci a tutto per colpa mia. So quanto ami il baseball".
"Non sentirti in colpa, perché se non mi fosse importato nulla di te, di noi, ti avrei lasciata andare e non mi sarei fatto mille paranoie per quello che è successo ieri. Ti prego Bella. Io non riesco a stare lontano da te. Impazzirò".
"Anche tu sei importante e mi mancherai, ma non posso chiederti questo. Non posso e mi dispiace, perché questi mesi sono stati i più belli della mia vita".
"E allora non arrenderti. Vedrai ce ne saranno di altri, ancora più belli".
Strinsi le braccia attorno alla sua vita e fui felice del fatto che, nonostante fosse arrabbiato, non mantenesse le distanze da me.
Non lo avrei mai sopportato.
Continuammo ad abbracciarci fin quando fui io a interrompere il contatto tra noi e a dire ciò che non pensavo.
"Allora è deciso, verrò con te Bells".
"No, tu non verrai".
"Perché?".
"Perché non voglio che tu venga con me. Non ti voglio con me".
Fu a quelle parole che qualcosa dentro di noi si spezzò. Potei sentire chiaramente il rumore che il mio cuore e quello di Edward fecero in contemporanea.
Nello stesso istante lui si allontanò da me e andò in panico.
"C - che significa? Perché non vuoi? Hai appena detto che ti mancherò e ...".
"Mi dispiace Edward i - io non so cosa, ma ... credimi, è giusto così".
Quando mi guardò negli occhi era rassegnato e ferito. "Hai deciso tutto tu. Hai ragione è giusto così". Si avviò verso la porta e, una parte di me avrebbe voluto corrergli incontro e dirgli che era tutta una bugia e che volevo che venisse con me, ma non ci riuscii.
Restai immobile a guardarlo uscire e poi fermarsi per dire qualcosa.
"Ho una richiesta. L'anno prossimo ... non scomodarti a fare domanda qui. Sarà più facile dimenticarti".
Neanche a quelle parole mi risvegliai.
Mi limitai solamente ad assorbirle e a guardarlo uscire.
Non mi accorsi nemmeno che Christian mi abbracciava e che cercava di consolarmi.
"Si sistemerà tutto, vedrai. Manca ancora una lettera. Hai ancora una possibilità".
"No, non ci sarà nessuna possibilità. Non si sistemerà niente".

Pov Edward

"Ho una richiesta. L'anno prossimo non scomodarti a fare domanda qui. Sarà più facile dimenticarti", mai parole furono così sbagliate.
Avrei voluto dirle altro.
Magari qualcosa come 'Se andrai via, io impazzirò', oppure avrei voluto inginocchiarmi davanti a lei e pregarla di portarmi con se, perché io senza di lei non riesco a stare.
Non riesco a credere che dopo anni passati ad amarla di nascosto, ora che finalmente possiamo stare insieme, lei andrà via.
Che rabbia!
Perché la vita mi sta facendo questo?
Non è giusto.
Lei è mia e deve stare con me. Solo con me.
Non può partire e tornare in quella gabbia di cretini che non hanno fatto altro che ferirla.
Ecco adesso che il mio peggiore incubo diventa realtà.
Già so che se lei partirà, la perderò e stavolta per sempre.
Mi aveva promesso che non mi avrebbe mai lasciato e invece scopro che voleva andarsene senza dirmi niente.
Ma dico io, più stupidi di così si può essere? Non so se arrabbiarmi con lei o perdonarla per averlo solamente pensato.
Dio! Sono così arrabbiato.
Con lei, con il mondo, con me stesso.
Una parte di me vorrebbe piangere e correre da lei, ma la parte dominante, quella arrabbiata, non riesce a comprendere.
Sta davvero cercando di capire ma non ci riesce.
Vorrei fare a pezzi tutto e urlarle cose orribili che le farebbero provare ciò che ho provato io quando mi ha spezzato il cuore.
Mamma mia, quanto sono diventato melodrammatico.
"Perché non voglio che tu venga con me. Non ti voglio con me", mi ha detto meno di un'ora fa.
Non riesco a credere che Bella, in due mesi, abbia avuto la capacità di farmi diventare un emerito idiota.
'No cretino, non è stata Bella. È stato l'amore a farti diventare così e poi cosa ti fa credere che Bella non stia soffrendo allo stesso modo? Magari la situazione pesa anche a lei e ha detto quelle parole solo per evitare di farti soffrire'.
Ecco! Ci mancava solo la voce nella mia testa. Adesso posso dire che siamo proprio al completo.
Stavolta, però, non sono d'accordo con te, cara la mia vocina.
E sai perché?
Perché la situazione non le pesa per niente, perché altrimenti me lo avrebbe detto subito e invece ha preferito, ancora una volta, tenerselo per se e tenermi all'oscuro di tutto, ignorandomi come si fa con un perfetto sconosciuto.
In tutto questo pensare, non mi sono neanche accorto di essere arrivato sotto casa mia e di essere seduto dentro questa macchina da non so quanto tempo.
Entro in casa e trovo la famiglia al completo, i miei genitori e i miei fratelli con i rispettivi consorti. Credo proprio che Christian abbia avvisato i miei genitori che, quando sono andato via da casa sua, ero sconvolto.
Dopo essere stato zitto a fissarli per un po', decido di sdrammatizzare, perché sinceramente non ho proprio voglia di ascoltarli.
Magari domani.
No ... nemmeno domani.
Voglio solamente stare da solo, finché ... finché non so.
"C'è una riunione di famiglia di cui non sono stato informato?".
A parlare fu mia madre. "Edward, tesoro. Christian ha chiamato per chiedere se eri arrivato a casa, perché era preoccupato per te. Ha detto che eri sconvolto quando sei andato via. Dove sei stato?".
"I - io sono rimasto seduto in macchina a pensare per non so quanto tempo. Scusa mamma, ma non mi va di parlare. Sono troppo arrabbiato per pensare lucidamente".
Alice corse ad abbracciarmi. "Fratellone mi dispiace. Sai che Bella non p -", ma la interruppi, allontanandola.
"No Alice per favore, Bella niente. Non mi va di ascoltarti. Non mi va di ascoltare tutti voi. Lasciatemi in pace".
"No tu mi ascolterai. Anche Bella sta male, non solo tu".
Alzai gli occhi al cielo esasperato.
"Non m'importa. Sto male anch'io e per quel che mi riguarda, può andare dove vuole e fare quello che vuole. Ormai quello che fa non mi riguarda più. Io ho chiuso con lei. Chiaro? E che nessuno si azzardi a seguirmi. Voglio stare da solo".
Dopo essere arrivato nella mia stanza, mi catapultai sul letto e chiusi gli occhi.

(IN REVISIONE) Per Sempre Noi - The Twilight Saga (AU)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora