Capitolo 9

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Il pomeriggio procedeva senza intoppi. Tutto era perfetto.

Mi era piaciuto passare del tempo con Draco, sembrava diverso.

Così finito il pranzo lo cercai con lo sguardo, per poi trovarlo mentre si dirigeva da solo verso un punto indefinito del giardino.

"Cugini mi accompagnate un attimo dal Malfoy prima di andare dai miei?" Annuirono

"Draco!- gridai, ma non mi aveva sentita- Ehi Draco!" Dissi raggiungendolo

Lui si girò con lo sguardo più sprezzante che avessi mai visto su una persona.

"Stai bene?" Gli chiesi spaventata
"Cosa vuoi figlia di un magonò? Vattene, un ragazzo puro come me non può essere visto mentre parla con una come te."

Le lacrime mi salirono agli occhi.
Corsi tra le braccia di Alessandro.
Sapevo che non avrei dovuto piangere come una bambina.
I Caramell non piangono; ma è stato più forte di me, perché pensavo che lui fosse diverso.

Mi aveva fregata in pieno: in quell'istante giurai a me stessa di non fidarmi ciecamente mai più di una persona senza averla analizzata per bene.

"Eleonora che non ti veda mai più piangere. Tu non sei come ti ha descritta quell'ipocrita. -avevano sentito tutto- Tu sei una ragazza forte, e lo sai bene. E sei una strega. Nessuno mette i piedi in testa ai Caramell, neanche uno stupido purosangue Malfoy. Ricorda, tu sei ferro."

Smisi subito di piangere. Aveva ragione; nessuno meritava le mie lacrime e la mia tristezza.
Così asciugandomi le ultime lacrime presenti sulla mia guancia con il palmo della mano, mi diressi verso quel ragazzo spregevole che nel frattempo non aveva mosso un muscolo.

"Sei uguale a tuo padre." Gli dissi con il tono più sprezzante che avessi

Lui mi rivolse un sorriso, ma sapevo che non era un sorriso divertito. Capii che era un suo tasto dolente.

"Ci vediamo a settembre, Caramell." Sibilò voltandosi

La stella nell'oscurità||Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora