CHAPTER FORTY-EIGHT

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Harry Pov's:

Elizabeth è rimasta qui con me stanotte, non so cosa mi faccia, ma non ho avuto un solo incubo ne una sola visione.

Quando mi volto vedo il suo viso ancora addormentato, e non mi sembra vero di averla di nuovo qui.

Le passo un dito sulla clavicola, delicatamente. Non voglio svegliarla, ieri era stravolta anche se non ha voluto dirmi cosa fosse successo ma presumo ci sia lo zampino di Louis.

Sono cosi egoista da coinvolgere la donna che amo in tutto questo casino?

Forse si. Ma perché so che non mi servono medici, li ho provati quasi tutti e senza risultati.
Invece quando c'è lei il mondo sembra prendere colore, il buio che ho dentro sembra svanire per non tornare e tutto questo mi fa fottutamente bene.

Non riesco a pensare ad un singolo giorno senza di lei.
Non ripeterò l'errore di lasciarla andare un altra volta; lei è me ed io sono lei.

"Povero Styles"

Sono letteralmente pietrificato.
Com'è possibile che senta la voce anche ora?

No, dev'essere solo un impressione.
Una cosa momentanea..

"No, Styles. Sono qui nonostante ci sia lei, la tua amata. Lo sai cosa le faró, cosa le faremo "

Mi alzo dal letto agitato, cosi tanto che quasi non cado con il culo a terra.

« Smettila..non.. Non la devi toccare, è chiaro? » dico più piano che posso, fermato dal mal di testa assurdo che mi sta assalendo.

Mi accascio per terra in un angolo remoto della stanza, metto le mani sulla testa in mezzo alle gambe piegate.

E mi sembrano passare secoli da quando un suono fortissimo rimbomba dentro le mie orecchie.

***
Elizabeth Pov's:

Un singhiozzo costante mi sveglia dal mio sonno profondo.

Apro gli occhi e tocco il lato in cui si trovava Hazza, ma senza trovarlo.
Mi giro e tocco la parte fredda del materasso, cercando di prendere coscienza di quello che credo di vedere nell'angolo della stanza.

Quando la vista si fa meno sfuocata scatto dal letto e corro verso di Lui.

Cosa sta succedendo?

« Harry.. » lo chiamo, trovandolo accasciato in un angolo, completamente sudato e con solo addosso i boxer neri.

« Tu non sei reale. » lo sento dire tra i lamenti.

Cerco di togliere le braccia da sopra le sue ginocchia, ma senza riuscirci.
Provo ad abbassare le sue lunghe gambe per far si che le distenda e potermi intruffolare in mezzo ad esse.
Quando ci riesco mi accorgo che non è solo sudore quello che sento di bagnato,ma anche le sue lacrime accompagnate da singhiozzi disperati.
Tolgo con forza le braccia e le mani che ha sul viso e glielo prendo tra le mie di mani.

« Harry, sono io! Ei! » gli dico, ma non accenna ad aprire gli occhi e continua a ripetere sempre le stesse parole, come un bisbiglio.

« Tu non sei reale, tu non sei reale.» continua a ripeterlo come se fosse l'unica cosa che riesce a dire.

Sono disperata e non so cosa fare, ma devo provarle tutte, proprio come era accaduto in passato..

Lo bacio dolcemente, nonostante le sue labbra siano letteralemente serrate in una smorfia di dolore.

« Ti prego, calmati. Apri gli occhi.. » gli dico ancora, baciandolo di nuovo.

« Non sei reale. Non le farai del male.»

Little Things || Harry StylesWhere stories live. Discover now