CHAPTER NINETEEN

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Oggi a Londra è nuvoloso, non che sia una novità dato che non c'è quasi mai il sole.
Ho dormito più o meno bene e per fortuna siamo al fine settimana, ultimo giorno di lavoro e poi una benedetta domenica di riposo.

Ho ancora in testa quello che è successo ieri sera con Zayn, quello che mi ha detto e spero con tutto il cuore che non si sia minimamente permesso di dire qualcosa ad Harry prima di me.

Ma daltronde ha lasciato il gruppo e per quello che ho letto Louis e gli altri sono rimasti abbastanza delusi e arrabbiati, quindi non credo che stiano li ad ascoltare proprio lui, nonostante cinque anni di amicizia.

Vago dentro il mio ufficio e la mente non riesce proprio a collaborare per concentrarmi, oggi sono in un mondo tutto mio. Probabilmente fatto di paure, disastri, sensazioni poco probabili e forse, un po' di speranza.

Non deve per forza andare tutto storto, dovrei smetterla una volta per tutte di pensare come un adolescente, sono una donna e da donna devo prendermi le mie responsabilità.

Oggi Jill sta spesso dal capo, Elija. So perfettamente cosa potrebbero combinare quei due dentro quell'ufficio, ma sinceramente solo il pensiero mi da la nausea. Sono delle cose talmente intime che non voglio immaginare niente. Non riuscirei più a guardare negli occhi il capo.

Le ore scorrono veloci come non mai e nel mentre che penso a cosa dire nel modo giusto ad Harry, si fanno già le sette.
Dovrebbe arrivare alle otto e mezza circa, quindi da me arriverebbe alle nove.

Ho calcolato i tempi e appena esco da lavoro corro a casa, mi faccio una doccia veloce e mi preparo. Metto su il solito eye-liner, un po' di mascara e qualche tocco di fard pesca.
Opto per una gonna nera, calze velate, una maglia a tre quarti in pizzo anch'essa nera e il gioco è fatto.
Non so ancora se rimarremo a casa o se mi porterà da qualche parte,ma sono prevenuta e mi preparo prima, onde evitare.

Il mio cellulare si illumina esattamente alle nove, rispondo agitata come mai ed è lui: il mio piccolo mondo.

<< Apri, sono giù piccola. >> mi dice dall'altra parte della cornetta. Sorrido e chiudiamo.

Corro al citofono e apro, poi aspetto qualche minuto e faccio peso prima da una gamba e poi con l'altra.

Ed eccolo li, in tutta la sua bellezza. I capelli lunghi e ricci che gli cadono sul viso, i suoi occhi grandi verdissimi,le sue fossette che compaiono appena mi vede.
Con i suoi soliti jeans neri attillati che evidenziano le sue lunghe e fantastiche gambe. La camicia gialla floreale, classica di Hazza e ai piedi i suoi adorati stivali in camoscio color terra di siena.
Potrei paragonarlo ad un Dio greco,o forse di più.

Gli corro incontro e mi prende al volo. Mi butto letteralmente su di lui e mi stringe come non mai. Un abbraccio speciale, un abbraccio che riempie tre giorni di mancanza.

<< Mi sei mancato da morire, Harry.. >> gli dico che quasi piango per l'emozione.

<< Mi sei mancata da morire anche tu, Amore mio. >> risponde lui felice.

Il mio cuore martella forte nel petto, che quasi svengo.
Amore mio.
Ho sentito bene?

O Dio, Harry.. Se solo sapessi. Mi chiameresti ancora cosi?

Qualche minuto dopo ci ritroviamo in camera mia, buttati li come bambini che si vedono dopo anni e anni di separazione.
Ci stringiamo e ci diamo qualche bacio di tanto in tanto.

<< Senti.. >> inizia a dire, visibilmente in imbarazzo. << ti devo parlare di quella cosa, sai, te l'ho scritto nel messaggio. Poi andremo dove vuoi, merita una cena la mia bellissima ragazza e una serata senza pensieri, solo io e te. >>

Lo bacio dolcemente ed annuisco.

<< Sono pronta. Dimmo tutto.. >>

Sono visibilmente preoccupata e Harry lo nota, mi carezza una guancia e sorride mostrandomi le sue adorabili fossete.
Gli metto un dito dentro quei fantastici solchi e lui fa segno di volermi mordere la mano.

<< È una cosa importante per me. Quindi cerchiamo di rimanere seri, signorina!!>>

Rido fortissimo e poi divento seria, facendo il gesto di promessa nel rimanere muta.
Si sta agitando, si passa di continuo la mano tra i capelli lunghi e ricci, muovendo le mani l'una nell'altra. Poggio le mie sulle sue:

<< Stai tranquillo, Harry. Sono qui, voglio sentire quello che hai da dire.. >>

Voglio tranquillizzarlo e un poco riesco. Forse.

<< Questi.. Beh.. Questi tre giorni.. Dio. È cosi difficile parlare con te! Non fraintendere! È difficile ora. Non.. Non ho mai detto questo ad una ragazza e il fatto che lo stia facendo stupisce anche me. >>

dice quasi tremando e continua:

<< ..in questi tre giorni.. Mi sei mancata come l'aria, capisci? L'aria. Per me e per tutti è qualcosa di indispensabile. E tu per me, lo sei. Me ne sono accorto proprio questi giorni. Amo il mio lavoro, quello che faccio e come lo faccio; ma mi sei mancata da impazzire, Beth. Ho capito che.. Beh.. Ho capito che non posso fare a meno di te. Io.. Io.. >>

Okay,il cuore mi sta uscendo dal petto. Tra tre, due, uno...
Mi prende il viso fra le mani e mi bacia, appena di stacca lo dice. Quello che mai e dico mai avrei immaginato.

<< Ti amo, Elizabeth Cohen. Ti amo da impazzire. Sei l'unica per me. >>

Mi porto le mani alla bocca ed ecco che le lacrime scendono come una cascata in piena. Harry ha uno sguardo preoccupato, asciuga ognuna delle mie lacrime calde. Mi guarda come se gli avessi fatto male ma non capisce. Gli devo far capire che sono lacrime di gioia, lacrime d'amore.

Stavolta sono io a prendere il suo viso e baciarlo, è confuso ma non importa, glielo dico:

Ti amo anch'io, Harry Styles. Più di quanto possa immaginare. Ti amo da morire. >>

**Ciao ragazze :) ho scritto anche questo capitolo, spero che vi piacia e che mettiate un sacco di stelline e tanti commenti! :)
Siamo arrivate a tantissime lettrici ora, volevo scrivere un altro capitolo per oggi, poi domani continuo!

Un bacio grande piccole harry's girl's :*

Little Things || Harry StylesWhere stories live. Discover now