CHAPTER FORTY-FIVE

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Elizabeth Pov's:

Louis è chiuso in sala operatoria già da un'ora e mezza.

Non ho seguito Harry in prigione, non mi sembrava giusto o almeno, non con il mio amico in queste condizioni.

Deve imparare a controllarsi ed evitare di coinvolgere persone che non c'entrano niente.

In compenso, Niall è andato a trovarlo e lo vedo fare rientro con la faccia abbattuta.

Liam non sembra essersi accorto della sua presenza, ha le mani sui capelli e i gomiti poggiati sulle ginocchia.

È cosi da ore.

«Come sta? » chiedo insieme a Niall,lui per Louis ed io per Harry.

Quasi ridiamo per ciò che è appena accaduto, ma non c'è niente per cui ridere in effetti.

Finalmente Liam si tira su e rivolge uno sguardo a Niall.

« Non sono ancora usciti a dirci nulla, ma spero che vada tutto bene. » dice e abbassa di nuovo lo sguardo.

« È tutta colpa mia.. » dico, senza neanche accorgermi di averlo buttato fuori dalla mia testa come un sussurro.

I ragazzi mi guardano e mi rivolgono un sorriso amaro.

« Non è colpa tua, Beth. Sono quei due che dovrebbero darsi una calmata.. » risponde Niall per primo, grattandosi un braccio.

« Ma è colpa mia se fanno cosi! » continuo a dire, ma un medico esce dalla sala operatoria e ci fa cenno di avvicinarci.

« Siete i familiari? » chiede cauto.

«No, ma suoi amici. » gli dice Liam.

Il medico annuisce e inizia a dirci la situazione di Louis.

« Il vostro amico sta bene, purtroppo aveva il setto del naso rotto e ci abbiamo messo un po' a ricostruirlo. » fa una pausa e noi quasi gioiamo.
« ma.. » continua. « Non so per quanto starà in coma, ha riscontratto un trauma cranico. Niente di cosi grave sembra, ma non abbiamo ancora risposte certe sul quando potrà svegliarsi. Mi dispiace. » dice infine il medico.

Il nostro entusiasmo è sotto le scarpe, ora. Non abbiamo parole, non sappiamo che fare o come comportarci.

Niall si passa le mani sui capelli biondi e si inginocchia per terra.
Liam prende il cellulare con gli occhi fuori dalle orbite e mi fa cenno di dover chiamare la famiglia Tomlinson.

«Posso..posso vederlo, ora? » chiedo con lo sguardo spento.

Il dottor. Meyer annuisce e mi indica la stanza.

Appena entro, il forte odore di medicine e ospedale mi invade completamente.

Ho sempre odiato li ospedali, il loro odore e le siringhe. Sono tre cose che messe assieme mi fanno salire il panico totale.

Vedo il volto di Louis disteso, un po' imbronciato nonostante la maschera d'ossigeno che gli ricopre la bocca.
Gli prendo la mano e la avvolgo con le mie.

«Mi dispiace cosi tanto, Lou. » gli dico, anche se forse non mi può sentire.

Una lacrima cade sul mio viso e piano piano mille emozioni mi invadono.

Dovrei essere arrabbiata con tutti loro. Soprattutto con Harry e Louis.

Con Tomlinson perché non mi aveva detto che ci sarebbe stato Hazza a quella dannata festa. Non mi aveva detto che eravamo in America per dare fastidio a lui. Come non mi aveva detto di voler rinfacciarli qualcosa, o mettere su come un premio il fatto che noi ci fossimo riavvicinati.

Little Things || Harry StylesOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz