Il segreto di Vicky.

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-Charlotte-

Lo guardo con disgusto per il messaggio che ha appena ricevuto da una certa Leila o come si chiama, sicuramente è una delle sue conquiste che ha portato a termine in bagno.
A volte mi chiedo come fanno le ragazze ad andare in quel bagno a fare sesso senza nemmeno preoccuparsi se possono avere una malattia o cose simili, si capisce che sono solamente troie e oche senza cervello. Ma la cosa più bella è che sono capaci di buttare la loro dignità per una scopata in un lurido bagno dove tutta la scuola sa cosa si fa in quel bagno.
-"Bene ragazzi, vi volevo informare di una cosa"- dice il nostro professore
-"Su prof sputi il rospo"- dice Eduard, un ragazzo della mia classe, è carino ma Aaron li batte tutti. No l'ho fatto di nuovo.
Ma che cazzo vado pensando?
Ho appena detto che Aaron li batte tutti?
Ok, sono diventata pazza o qualche virus è entrato in me perché se no non mi spiego questa cosa di trovare un paragone in ogni cosa dove però Aaron vince sempre.
-"Dopo le vacanze invernali avevo pensato di fare una gita di una settimana a Parigi"- dice il prof ricevendo in cambio urli e fischi dalla classe che è letteralmente su di giri per questa magnifica notizia.
-"Ah, Parigi, la città dell'amore"- dico sottovoce, credo che sia una delle città più belle per l'atmosfera che c'è. Credo che Aaron mi ha sentito perché sulla sua faccia di culo esce quel suo sorriso malizioso.
-"Si interessante avrò molto da fare, ci saranno molte francesine che mi dovranno insegnare la loro lingua o le loro posizioni"- dice Aaron sorridendo malizioso. Questo ragazzo ha la capacità di farmi perdere il controllo.
-"Ma che schifo, ma ti senti quando parli?"- dico infastidita spostandomi con la sedia più lontano possibile da lui.
-"Su non fare la schifettosa sono cose naturali, Nash ci divertiremo un sacco a insegnare alle francesi come siamo noi Newyorkesi"- parla a mio fratello appena si gira verso di noi e lui prontamente risponde battendo il cinque e ride e poi ci sono io disgustata da quei due pervertiti.
-"Che morti di figa, cristo"- dico acida, non riesco e non voglio immaginare Aaron che ci prova con altre ragazze anche se anche io ho fatto lo stesso con Ash.
-"Non essere gelosa tigre io voglio solo te"- dice Aaron poggiandomi un braccio sulle spalle e io per risposta lo fulmino con gli occhi. Il solo tocco manda in fiamme il mio corpo la sua improvvisa vicinanza sento il respiro farsi più veloce e il suo profumo invade le mie narici così per liberarmi la mente da lui mi scrollo il suo braccio e anche se lui ci prova svariate volte a tornare nella stessa posizione di prima io lo allontano.
La lezione continua cosi con i nostri battibecchi e il prof che cerca di tenere a bada la classe euforica dopo che ha lanciato questa bomba.
Suona la campanella e me ne scappo in mensa non riesco più a stare vicino a Aaron, prendo da mangiare e mi avvicino al mio tavolo preferito quello molto solitario, ho bisogno di stare da sola, ma ovviamente, c'è sempre qualcuno a rompermi le palle.
-"Dolcezza"- dice quel ragazzo alle mie spalle e il suo profumo entra nelle mie narici, può solo essere una persona Ash, questo ragazzo ha la capacità di venire al momento giusto con la frase giusta sembra che lo faccia apposta.
-"Ash" - dico girandomi e scoccando un bacio sulla guancia.
-"Che ci fai qui tutta sola?"- dice lui sedendo al mio fianco, vedo da come mi guarda che è interessato a me e a quello che mi accade non come Aaron che sembra un giorno ha bisogno di me e l'altro non esisto.
-"Volevo solo stare un po' da sola, voglio rilassarmi un po'"- dico tranquillamente, quando sto con lui tutto è tranquillo e sereno.
-"Dai, vieni con me al tavolo dagli altri"- dice facendo gli occhi dolci e visto che io non so dirgli di no annuisco solamente. Al tavolo con gli altri non parlo molto sono avvolta nei miei pensieri e non riesco a non pensarci.
Finisco di mangiare e corro in bagno sto per esplodere e non so nemmeno io il motivo ma prima che faccio una strage preferisco nascondermi, mentre sto in bagno sento la porta aprirsi e due ragazze entrare, appena parlano io riconosco subito una di loro, Vicky.
-"Jen non sai come è difficile non parlare a Charlotte, lei ora mi odierà perché prima la pensavo ma ora no"- dice Vicky all'amica e nella sua voce si sente un poco di tristezza.
-"Vicky, non puoi farti intimorire da Marnie per sempre, ho visto come ti guarda Charlotte e sembra dispiaciuta che tu da un giorno all'altro non l'hai parlata più"- dice Jen come l'ha chiamata Vicky. Allora eccolo il motivo per cui non mi parlava più, ma ora voglio sapere cosa l'ha spinta a non parlarmi.
-"Jen lo sai bene cosa è successo, Marnie mi ha fatto capire bene cosa sarebbe successo se non facevo quello che mi aveva detto di fare, io non voglio perdere un amica come Charlotte e anche se non la conosco bene, si vede che lei è diversa e speciale"- dice Vicky e io ho mille domande ma nessuna risposta, l'unica che può darmi una risposta è Vicky.
Vicky non mi parla perché Marnie l'ha minacciata su cosa?
E qual'è questa minaccia cosi assurda da non farmi parlare più?
Ma perché poi ha bisogno di fare questo?
-"Vicky credo che dovresti parlargli , Charlotte ti aiuterebbe"- dice l'amica, sento l'acqua del rubinetto aprirsi e qualcosa mettersi nel flusso dell'acqua.
-"NO NON POSSO"- dice urlando Vicky e poi si sente la fontana  chiudersi e la porta sbattere.
Prima di uscire controllo se c'è ancora qualcuno nel bagno, infatti sono sola e con ancora le parole dette da Vicky in testa esco dal bagno sono molto confusa.
Mi avvicino al tavolo dove si trova mio fratello e tutti i suoi amici.
-"Sister hai visto un fantasma per caso?!"- dice Ty appena mi butto a peso morto sulla sedia, non ho voglia di parlare con qualcuno sono molto arrabbiata della scoperta che ho fatto.
-"Si il fantasma formaggino e mi ha anche detto anche che tu sei uno stupido"- dico ridendo e in risposta ricevo solo una linguaccia.
Quando suona la campanella io decido di parlare con Vicky non riesco a non pensarci devo assolutamente scoprire cosa è successo cosi quando tutti escono dalla mensa prendo da parte Vicky e la porto in un corridoio vicino alla classe che è abbastanza solitario. Spero che mi dirà cosa è successo così da poterla aiutare.
-"Ma che cazzo ti prende?"- dico infuriata come non mai, so che non dovrei essere arrabbiata ma non riesco a controllare le mie emozioni in questo momento.
-"I-io n-n-nulla"- dice balbettando il suo volto trasmette ansia e paura, deve averla terrorizzata per bene Marine.
-"E' allora spiegami sta cazzo di storia di Marnie e delle sue minacce"- dico in piena rabbia e a quelle parole sbianca in una maniera assurda come se avesse appena visto un fantasma.
-"I-io ehm... nulla, cosa d-doveva succedere con lei? E-e poi chi-chi te lo ha d-detto?"- dice molto nervosamente, si guarda le mani che sta torturando da un bel po'.
-"Non importa ora dimmi cosa è questa storia"- dico in tono serio, sono arrabbiata del fatto che non ha chiesto il mio aiuto. L'avrei aiutata sicuramente se avessi saputo di Marine.
-"Bhe.. ins-somma ehm.. Marnie ha una foto di me e Jordan in cui ci stavamo baciando e ci trovavamo vicino al bagno dei maschi e mi ha minacciato che se ti frequentavo ancora quella foto sarebbe andata in giro per tutta la scuola"- dice lei sospirando, sembra uno di quei sospiri liberatori di cui cerci solo di liberartene ma hai paura di farlo uscire. Questo è il problema per cui non mi ha parlato più?
-"E perché mai Marnie deve fare questa cosa?"- dico non capendo il perché di questa minaccia.
-"Ha detto che devi rimanere sola come una cagna e che così te ne torni da dove sei venuta e starai lontana dal suo Aaron" - dice lei molto tristemente. Penso si sente in colpa del fatto che ha assecondato l'assurdo piano di Marine.
-"Solo per questo ti ha ricattato?"- dico io e lei annuisce e abbassa lo sguardo guardando la punta delle sue scarpe.
-"Charlotte mi dispiace davvero, sono stata un'amica pessima, non volevo ma ho avuto paura che poi a scuola tutti mi avrebbero classificata come una ragazza facile"- dice lei con tanta tristezza ma dal tono della sua voce si sente la leggerezza di quella confessione, sembra che è da tempo che cercava il modo di dirmelo.
-"Non preoccuparti"- dico cercando di consolarla.
-"Ti capisco se ora non vuoi essere più mia amica, mi dispiace un sacco" - dice lei con le lacrime agli occhi.
-"Ma che dici, certo che voglio essere tua amica e non preoccuparti per Marnie mi vendicherò per me e per te e se ne pentirà di aver fatto la stronza con me" - dico già pianificando il mio favoloso piano che purtroppo attuerò dopo le vacanze di Natale perché questa è l'ultima settimana e poi iniziano le feste.
-"Per favore Charlotte non combinare casini, lei ti rovinerà la vita"- dice lei con suo sguardo supplichevole.
-"Non preoccuparti per me io so come cavarmela, andiamo in classe che già abbiamo fatto tardi"- dico cercando di non farla preoccupare, ho già un piano e ci sarà da divertirsi non vedo l'ora è da un bel po' che non sono cattiva.
Entriamo in classe e ovviamente siamo in ritardo e la professoressa non aspetta altro per rifilarci la ramanzina sul rispetto bla bla bla.
-"Smith e Russell visto che siete in ritardo spero ci sia un valido motivo"- dice il prof incazzato.
-"Si prof, bhe, Vicky non si è sentita bene e l'ho accompagnata all'infermeria. Ci scusi"- dico mentendo e mostrando il mio lato più tenero che poche persone riescono a non farsi abbindolare.
-"Che non capiti più"- dice lui sospirando.
-"SISI"- dico andando verso il mio posto con il mio nemico a fianco. Bello da mancare il fiato mi guarda come se fossi il suo premio dopo aver vinto qualche stupida gara.
-"Dimmi la verità"- dice lui sottovoce di punto in bianco appoggiando il suo braccio vicino al mio, quel semplice contatto mi fa perdere la concentrazione.
-"Cosa?"- dico cercando di concentrarmi e soprattutto di non farmi vedere dal prof che continua la sua bellissima spiegazione che nessuno segue.
-"Perché avete fatto tardi"- dice lui sorridendo.
-"Fatti nostri"- dico nervosa e allontanando il suo braccio dal mio e in quel momento il prof ci richiama. Questa giornata sta continuando proprio di merda.
-"Visto che voi due avete tanto da parlare illuminate la classe"- dice il prof irritato dal nostro continuo baccano.
-"Prof per l'illuminazione c'è già la luce"- dice Aaron prontamente e facendo ridere la classe. Sono una ragazza abbastanza ribelle ma porto rispetto per le persone adulte quando so che ho sbagliato.
-"Miller e Smith prestate attenzione altrimenti vi sbatto fuori dalla classe"- dice il prof e io annuisco seguita dall'idiota di fianco.
Il tempo che il prof prosegue con la lezione che Aaron cerca di nuovo di distrarmi.
-"Smettila coglione!"- dico tra i denti. Aaron annuisce solamente e anche se sembra strano mi lascia in pace.
La campanella dell'ultima ora suona e noi ci dirigiamo a casa per prepararci per il pranzo di lavoro con i nostri.
Entro in camera e sul letto c'è una busta, apro e all'interno trovo un vestito bellissimo lo prendo e inizio a lavarmi.
Il vestito è in realtà una giacca a vestitino arancione, poi porta per tutta la lunghezza dei bottoni con il fucsia, mi arriva sopra al ginocchio. Lo indosso è l'effetto che mi fa mi piace tantissimo evidenzia nei punti giusti le mie curve, per le scarpe invece prendo quelle con un bel tacco e dei lacci che vanno legati alla caviglia. Per concludere prendo una mini borsa fucsia Balenciaga si addice perfettamente all'outfit.
Per il trucco scelgo il solito, molto semplice ma bello invece per i capelli decido di farmi una coda ordinata e indosso una collana sempre Balenciaga con il fucsia, sono pronta per questo pranzo o tortura.

Inciso nel mio cuore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora