38. John Schneider

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"possostare tranquillo?"

JohnSchneider entrò nell'appartamento senza nemmeno aspettare ilpermesso di Richie, come se fosse un suo sottinteso diritto. Allungòla mano e lui si obbligò a stringerla.

"nontornerà prima della settimana prossima", disse, diffidente.Mettere al corrente Kitten di quell'incontro era l'ultima cosa cheRichie avrebbe voluto.

"moltobene", proseguì l'uomo, "dove possiamo parlare?"

portòl'uomo in cucina. Lui si sedette al tavolo, perfettamente a suo agio,e Richie fece lo stesso.

Schneiderappoggiò i gomiti sul tavolo e congiunse le mani.

"voglioraggiungere un accordo con te, e sappi che non ho intenzione di nondarti niente in cambio della tua collaborazione"

Ilsuo tono era docile e conciliante, e sebbene non avesse intenzione discendere a patti con quell'uomo, Richie non disse nulla. Eraconsapevole che per essersi scomodato lui stesso ad andare da lui,c'era qualcosa che doveva avergli fatto paura.

"hosaputo che tu e la tua band state cominciando ad avere un successonotevole, e immagino non vi dispiacerebbe se il vostro nome uscissedalla città"

stavacercando conferma nel suo sguardo, e Richie si convinse che la suaintuizione doveva essere stata corretta. Incrociò le braccia edannuì.

"moltobene, vedo che mi stai seguendo. Ho molte conoscenze nellatelevisione e non sarebbe un problema agganciarsi alla discografia efarvi diventare delle star, con album, tour e tutto il resto. Certo,anche tu dovresti fare la tua parte"

Schneiderfece una piccola pausa, aspettando un riscontro da parte sua, eRichie accennò un sorriso di scherno.

"checosa vorrebbe in cambio?", gli chiese, e lui fece un gesto con lamano come a sminuire la faccenda.

"unacosa da niente. Voglio solo che i nostri nomi smettano di venire associati"

Eccoche tutto combaciò. Richie non rispose subito, e per questo l'uomosentì il bisogno di spingerlo ulteriormente verso di sé.

"scegliciò che è meglio per te, ragazzo. i morti sono morti, la vendettache continui a ricercare non ti porterà a nulla se non alla rovina."

Richiealzò gli occhi su di lui, punto nel vivo per quell'esplicitoriferimento a suo padre.

"sembrauna minaccia", gli disse, serio, ma Schneider non abbandonò quelsuo tono da prete.

"nonmi piace questo termine, stiamo solo ragionando insieme"

Richieribatté con una risatina che parve quasi un ringhio soffocato.

"misembra che questo l'abbia già detto qualcun altro prima di lei.immagino allora che questa sia una proposta che non potrò rifiutare"

Comepensava, ora l'uomo cominciò a parere infastidito.

"sceglile tue parole con attenzione. Non lasciarti trascinare da questaspecie di onestà da poveri, la mia proposta è più che generosa perquello che ti chiedo. Nel giro di un anno avrai più soldi di quantine avrebbe guadagnati tuo padre in tutta la vita"

Evidentemente,il pensiero che il denaro prima o poi avrebbe fatto cedere chiunqueera piuttosto radicato in lui. Richie ridacchiò, senza vacillarenemmeno per un istante. Lo guardò negli occhi senza il minimotimore.

"nonnominare più mio padre", sibilò appena, "Mi dispiace, ma nientebatte il pensiero di vederti dietro le sbarre. Sei un assassino"

Questeparole, questa sua audacia, prima lo disorientarono, e la paura dinon riuscire a stringere nel suo pugno quel ragazzo lo feceinfuriare. Schneider sbatté con violenza il pugno sul tavolo, e nonfu difficile per Richie indovinare l'inquietudine dietro quel gesto.

Shots (italiano)Where stories live. Discover now