27. Jimmy

1 0 0
                                    


"all'Anthrax?E come ci sei finita all'Anthrax?"

Kittensospirò. Sapeva che la risposta si sarebbe tirata dietro parecchiealtre domande, ma in fondo sperava che Eve desse voce alle suecuriosità. Insomma, forse parlarne a voce alta avrebbe aiutatosciogliere qualcuno dei nodi che le stringevano lo stomaco.

"mi...mi ha invitato Richie"

Comepensava, Eve sgranò gli occhi e rimase con la forchetta a mezz'aria.

"Eve,per l'amor del cielo, non guardarmi in quel modo"

lei inrisposta tentò di ricomporsi. Mise la forchetta nel piatto e loallontanò da sé, ma Kitten sapeva benissimo che quella era solo unascusa per non dover più fare i conti con quella poco felice insalataverde. Incrociò le braccia, e accennando un sorrisino di schernoadottò una postura da psicologa.

"hairagione. La cosa richiede la mia totale attenzione. Quindi anche ilpunk ha capitolato"

"capitolato?"

"ti ha chiesto di uscire"

"nonera un appuntamento"

"sì,e io sono Caterina di Russia"

Kittenscosse la testa, trattenendo una risatina. Chissà perché a Evepiaceva tanto la Russia.

"avevasolo bisogno di un parere, di qualcuno che amasse quella musica tantoquanto lui"

"glipiaci"

leifece finta di guardarla male. Sapeva che non era vero, ma per meno diun istante si chiese se quella potesse mai essere la verità. Avrebbepotuto rispondere alla sua amica che era in torto, magari fingendosistizzita. Ma non era quello che voleva, non era quello che leserviva.

"cosa...cosa te lo fa pensare?"

Evealzò un sopracciglio.

"si,va bene, lo so, piaccio a tutti. Solo che..."

"glipiaci, Kitten. E non nel senso che si vorrebbe infilare sotto i tuoivestiti. Certo, non penso che gli dispiacerebbe, maè chiaro che non c'è solo quello"

Kitten non amava mostrarsibisognosa di rassicurazioni, di conferme. Si vantava di saperdiscernere da sola ciò la verità dalla menzogna, di capire lepersone senza nessuno che la tenesse per mano. Tuttavia, in quelmomento si sentiva una dodicenne insicura che manda un bigliettino adun suo coetaneo per fargli sapere che è innamorata di lui.

"e...perché sarebbe chiaro?"
Eve si mise a ridere.

"losapevo, lo sapevo che prima o poi ci saresti cascata anche tu"

Kittenstava cominciando a voler tornare sui suoi passi.

"diomio Eve, cascata dove?"

"tisei innamorata"

Sapevache avrebbe dovuto mettersi a ridere, canzonare le parole di Eve comese fossero stupide fantasie, ma invece tutto quello che fu in gradodi fare fu abbassare la testa.

"mapiantala", le disse appena, quasi sottovoce.

"nonpreoccuparti, lo so che non lo ammetteresti mai, come so anche cheprobabilmente nemmeno lui lo farebbe. Continuerete a guardarvi disfuggita quando pensate che l'altro non lo noti"

Dopoche ebbe pagato il conto e si fu congedata da Eve, Kitten si diresseverso l'università. Se il suo cappotto le avesse avute, avrebbeinfilato le mani in tasca, non è così che si fa quando si vuoleriflettere? Tutt'a un tratto però, una voce interruppe il suo passo.

Kittensi voltò, e scorse un ragazzino paonazzo in volto avvicinarsi a leicon cautela, come se fosse un animale raro da cui bisogna guardarsi.

Lei silimitò a sospirare infastidita, pensando di trovarsi nel bel mezzo aqualche stupida scommessa adolescenziale. Tuttavia rimase lì, puntadalla curiosità.

Shots (italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora