QUEL MALEDETTO MESSAGGIO

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Mi sveglio di soprassalto, non so neanche io il perché, forse è perché sono stata travolta da mille emozioni durante l’arco della giornata.
Mi giro pensando di essere sola, ma trovo Noah che sta dormendo serenamente a pancia in giù. Sono felice che mi sia rimasto accanto per tutta la notte.
Guardo la sveglia posta sul comodino ed indica che sono le sei del mattino. Le prime luci dell’alba iniziano a farsi spazio tra le piccole fessure delle persiane. Decido di alzarmi, intanto ormai ho già perso tutto il sonno e non riuscirei più a riaddormentarmi.
Mi alzo dal letto molto cautamente per non rischiare di svegliarlo e, senza fare il minimo rumore, raccolgo tutti i miei vestiti sparsi per terra compreso l’accappatoio, pensando che, visto che ho il terribile vizio di muovermi come un ippopotamo, forse sarebbe meglio vestirsi nel bagno.

Sono davvero grata a Manila per aver pensato a me, perché posso tranquillamente lavarmi i denti e mettermi qualsiasi crema viso io voglia, visto che c’è una vastità di scelta. Ma prima, opto per buttarmi in doccia e poi, magari, abbondare di crema la pelle molto secca del mio viso.
Quanto amo il getto d’acqua calda di questa doccia spaziosa, è rilassante e spazza via ogni pensiero. Ripenso alla notte appena trascorsa e sorrido come non ho mai sorriso prima. Riesco ancora a sentire le sue mani che scivolano su tutto il mio corpo, la sua bocca che bacia ogni singolo punto di me, ogni sua carezza, quel modo delicato di prendersi cura di me. Premuroso e un po’ preoccupato per il timore di farmi male… è come se lo sentissi ancora qua, dentro di me. Non andrà più via dal mio cuore, ho scelto lui e l’ho scelto dandogli tutta me stessa e, qualsiasi cosa succederà nelle nostre vite, non me ne pentirò mai.
Chiudo la doccia e mi infilo l’accappatoio che ora ha il profumo di entrambi. Il suo profumo di muschio si sente più forte del mio e ciò mi fa stare un attimo ferma ad annusarlo e a sorridere ancora. Finalmente, posso cospargere tutto il viso di una crema che prendo a caso dal lavandino, credo sia una crema giorno per pelli miste, ma non fa niente, di qualsiasi tipo sia, alla mia pelle farà bene in ogni caso.
Facendo sempre attenzione a non fare il minimo rumore, lui potrebbe svegliarsi comunque perché il bagno è dentro la camera, mi vesto, mi infilo le scarpe ed esco lentamente senza chiudere la porta.

Sto in piedi di fronte a lui e lo osservo mentre dorme tranquillamente; il suo respiro è sommesso ed il volto è rilassato e sereno. Sorrido ancora e ancora, perché sono felice di essere qua insieme a lui e vederlo dormire in questo modo mi mette pace.
Mentre persisto nei miei pensieri, sperando che tutto questo non sia solo un sogno, noto il suo cellulare illuminarsi. Mi allungo un po’ in avanti e, improvvisamente, tutto si spezza. È come se uno specchio stesse riflettendo una bellissima immagine di me e, di colpo, si frantuma in mille pezzi. Questa è la sensazione avuta per il vuoto ed il buio che ora sento tutto intorno. Mi sembra di essere appena sprofondata in un baratro. Cerco di rinsavire per un attimo, pensando che magari è solo tutta una coincidenza e che dovrei chiedergli spiegazioni una volta sveglio, ma più rileggo quel nome segnato sul display più mi sento mancare.
Tengo gli occhi fissi sul cellulare finché non diventa nero. Era un SMS, un messaggio che non mi sono neanche azzardata ad aprire. Mi è bastato vedere segnato solo quel nome, un nome che non avrei mai pensato fosse possibile.
Il messaggio era da parte di Josh.

Riprendo con il pormi un miliardo di domande. Dovrei parlargli o dovrei fare finta di nulla? Dovrei chiedergli chi è questo Josh o no? Poi ripenso alle parole di Manila; “ Il motivo per cui non vuole che si sappia in giro è complicato, ma confido nel fatto che un giorno lo dirà anche a te”. Non potrei mai tradire la sua fiducia e spifferare a Noah tutto quello che ho saputo, metterei Manila solamente in grossi casini e non sarebbe giusto.
Ma sono più che sicura che quel Josh fosse suo fratello e non il Josh che faceva parte della mia vita.
Mi sento un po’ stranita però, perché da come avevo intuito, i loro rapporti si erano interrotti da un pezzo. Allora mi domando, che cosa vuole da Noah? La curiosità aumenta in modo tale dal dover tenere duramente le mani al proprio posto per non aprire quel messaggio.

Resto ancora qua, ferma in piedi davanti a lui e accanto al suo comodino, decidendo cosa sia più giusto fare; rischiare e leggere, consapevole del fatto che potrei rovinare tutto quanto, e non rischiare per non rovinare niente ma andare avanti così con questo mega dubbio nella testa.
Il mio grosso problema è che sono veramente molto curiosa e l’altro è, che se decidessi di leggerlo, infrangerei una promessa fatta a Manila.
Ma lo so, sono una stupida, questa volta colgo l’attimo in modo sbagliato; decido di leggere l’sms.
Noah sta ancora dormendo profondamente, quindi spero solo non si accorga di nulla. Faccio un leggero passo verso il comodino e, con accortezza, prendo il cellulare.
Lo tengo un po’ tra le mani prima di decidere di accenderlo, è come se volessi meditare quell’attimo, giusto per capire se sia corretto o no commettere quel tipo di reato, perché sto violando la sua privacy. Se solo Noah dovesse scoprirlo, penso che mi taglierebbe fuori dalla sua vita in un batter d’occhio. Ho tanta paura, ma ormai ci siamo. Vado a sentimento, perciò non posso più tirarmi indietro.

Per mia fortuna, non ha attivato il PIN per il blocco schermo. Vado subito alla ricerca degli SMS ed eccolo li, come primo messaggio, quel nome segnato proprio sotto i miei occhi. Lo apro, ho il cuore a mille e socchiudo gli occhi perché, in realtà, non voglio vedere.
“Ti prego fai che non sia tu…”, penso, penso e ripenso. Quando mi mordicchio le labbra, significa che la mia ansia è al cento per cento, “Sarah, ormai ci sei. Leggi questo benedetto messaggio!”, allora riapro gli occhi e… sbianco.

FROM: JOSH

Per tutta la vita, mi hai sempre portato via ogni cosa. Non ti permetterò più di farlo. Dobbiamo parlare.

Che cosa vuol dire tutto questo?! Che significa? Josh, Josh, Josh chi?! Mi sta scoppiando il cervello. Questo è il tipico messaggio che potrebbe essere in grado di scrivere il “mio” Josh. Possibile che sia tutta una coincidenza?! Stesso nome, stesso modo di scrivere… e potrebbe riferirsi anche al fatto che Noah, quando ero incosciente, mi aveva portata via da lui. No… non è possibile.
Però, mi sono sempre domandata come facessero a conoscersi cioè, Noah non mi sembra tipo da frequentare gente come Josh. Ripenso anche alla loro strana somiglianza. No… non ci voglio credere. Ed ora che faccio? Mi sono appena inoltrata in una strada chiusa.
Ma, un momento… Quando ero in ospedale, avevo chiesto a Noah riguardo la sua conoscenza con Josh e mi aveva risposto dicendomi che, a tempo debito, mi avrebbe raccontato tutto e, ora che ci penso, sembrava un po’ troppo interessato alla mia relazione con lui. Dovrei parlargli ma ho paura e penso anche a Manila, non posso farle questo.

Noah si rigira nel letto emettendo qualche lieve mugolio. Poso velocemente il cellulare sul comodino e vado a sedermi accanto a lui, tentando di calmare la velocità del mio cuore.
Lo guardo; è così bello. Mi si chiude la gola per l’intenso magone e mi si stringe lo stomaco, ma non voglio piangere, se dovesse svegliarsi adesso, mi chiederebbe perché sto piangendo e non saprei cosa rispondergli.
Sento la sua mano posarsi sopra la mia, allora gliela stringo delicatamente, senza smettere di guardarlo. Sta aprendo gli occhi e penso che è bellissimo anche appena sveglio. << Buongiorno.>>, mi dice intorpidito, lanciandomi un assonato sorriso mentre mi accarezza la mano. << Buongiorno.>>, gli rispondo debolmente, contraccambiando quel sorriso che mi scalda e, che per un attimo, mi fa dimenticare tutta la vicenda di poco fa.
Noah mi tira a sé e mi bacia dolcemente, << Stai bene?>>, mi domanda affettuoso. Annuisco sorridendogli ancora. Più lo guardo, più non vorrei mai smettere di sorridergli. << Sto bene con te.>>, gli sussurro. << Sei già bella pronta. Mi alzo e mi preparo anch’io. Manila ci avrà già preparato una abbondante colazione. >>, mi dice tutto contento. In effetti, il mio stomaco si è appena riaperto, probabilmente grazie a lui, e ora sto morendo dalla fame.
Un ultimo bacio, un ultimo sorriso e si alza dal letto. Intravedo tutto il suo corpo ed ogni sua curva perfetta e ne rimango ipnotizzata. Ho ancora quella voglia matta di toccarlo, ma si sta rivestendo quindi, ciò significa che questa magica visione sta finendo e che bisogna scendere di sotto per fare colazione.

Noah si dirige verso il bagno lasciandomi di nuovo sola. Una volta che lo vedo chiudere la porta del bagno, il mio sguardo si rivolge nuovamente al suo cellulare ed è che mi lascio andare. Quello che prima stavo trattenendo con tutta la forza possibile, ora riappare come un acquazzone improvviso.
Inizio a piangere in silenzio e a pensare che forse tutto questo è sbagliato. Noah è tutto ma è anche pieno di segreti e ho paura che, lungo andare, possa trascinarmi a fondo con lui, senza che io possa più essere in grado di tornare indietro.

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