CASA DOLCE CASA

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Si sono già fatte le nove di sera e ho finito di lavorare un paio di ore fa, circa. La giornata è stata un susseguirsi di alti e bassi; occhiate divertite di Grace e cupi sguardi miei ripensando a quel cretino. Mi sento completamente sfinita, esausta. Non ho la voglia neanche di cenare. Se continuo così finirò direttamente in psichiatria, tutta questa storia è riuscita a toccarmi profondamente e non riesco a trovarne ragione.
Entro in casa, butto la borsa a tracolla per terra, e finalmente posso tirare un sospiro di sollievo e dimenticarmi di tutto.
Il mio piccolo salottino, poco illuminato dalla lampada al neon posta accanto al divanetto in pelle nera che sta a contatto con la parete, crea un ambiente soft e molto confortevole; adoro questo appartamentino, mi fa sentire protetta, e se potessi starci 24 ore su 24 ogni giorno, ci starei molto volentieri, lontana da quell'inferno e soprattutto lontana da lui! Tutto è molto semplice; il salottino è collegato ad una piccola ma pratica cucina, è privo di corridoi ma munito solamente di una grande finestra posta esattamente sopra al divanetto.
Dopo tutta questa intensa e stancante giornata, ancor più stancante sul piano emozionale, decido di prendere una serata tutta per me.
Mi dirigo verso la cucina; ho proprio voglia di un bel bicchiere di vino rosso, leggermente più alcolico del dovuto, magari. Non trovo altro che un'unica bottiglia rimasta di Barolo e me ne verso un poco.
Adesso nella pace di tutto, mi sento stranamente sovrappensiero e tracanno quel misero bicchiere; me ne verso ancora un altro po' e mi stravacco sul divano indecisa se accendere la TV al plasma di fronte o smanettare al portatile finché non mi viene sonnolenza; intanto anch'esso mi sta di fronte, aperto e con lo schermo scuro, sopra un tavolino in vetro nero. Il laptop mi convince richiamando la mia attenzione, lo avvio.
Mentre aspetto che si accenda, mi accascio mezza in coma sorseggiando e pregustando il buon vino. I brutti pensieri incominciano a defluire e pian piano entro in uno stato mentale paradisiaco, credo che l'effetto alcolico stia iniziando a funzionare...la mia parte inconscia mi sussurra "Sarah sei sempre più rilassata, sempre di più...lasciati andare...".
Ma ecco che, quel benessere di pace interiore non poteva durare molto a lungo! Un click della posta elettronica mi fa prendere un colpo rianimandomi tutta di un botto, facendomi quasi addirittura tremare per lo spavento.
Con la destra tremolante sorseggio gli ultimi gocci e poso il bicchiere vuoto sul tavolino. Sullo schermo del portatile compare la scritta NUOVA MAIL, clicco e... non mi sarei mai aspettata questa orrenda sorpresa, uno scherzo del genere. Strabuzzo gli occhi, la mano dove prima reggevo il bicchiere, tremola ancora; il nome NOAH STUMPHONE compare enorme quasi a voler invadere come miriadi di virus l'intero schermo e saltarmi in piena faccia.
Una sua
mail, che cosa vuole ancora? Non sento emozioni addosso. Come avrà mai fatto ad avere il mio indirizzo? Già, ma che stupida, dovevo immaginarmelo, essendo il secondo capo dirigente.
Rimango un tot impalata ad osservare quel nome che aleggia nella mia stessa casa, fantastico sul fatto che possa essere uno spirito maligno che voglia impossessarsi di me, o peggio, un maniaco persecutorio! Bene, smonto tutte queste mie teorie fantastiche e decido di aprila, erroneamente sorridendo tra me e me senza una apparente logica.

FROM: NOAH STUMPHONE

TO: sarah.rodgerson@gmail.com

In attesa di una tua risposta, sperando sia di mio gradimento, ti auguro una buona serata.
N.S.

Ma che faccia tosta! E che noioso insistente! Vuole giocare, perfetto; sono pronta a ridargli il ben servito.

FROM: SARAH RODGERSON

TO: nsenterprise@gmail.com

Caro Sig. Stuphone,
Sfortunatamente per lei, sono ancora nel "forse" riguardo la sua esplicita richiesta di lavoro.
Distinti Saluti,
S.R.
P.S. Usi sempre questo stravagante approccio con le donne? :-)

Mi dovrei congratulare con me stessa. Quanto mi diverte prenderlo formalmente per i fondelli.
Un altro click, un'altra risposta di quel demente.

FROM: NOAH STUMPHONE

TO: sarah.rodgerson@gmail.com

Potrei usarlo con una in particolare... ;-)
Ti invio un bacio.

Oh mamma, quanto è romantico...haha! Non riesce ancora a comprendere con chi ha a che fare e che mai mi abbasserò a quel che vuole, mai! Però, mi diverte, mi viene da sorridere e mi ha fatto venire un gran sonno; ma sarà a causa sua o del vino? Spengo tutto e mi dirigo assonnata verso la camera da letto; scioccata della giornata, meravigliata della serata, speranzosa di una notte fatta di dolci sogni che riescano a trasportarmi al di fuori di tutta questa irreale realtà.

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