21. Matura

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E porterai tutto questo amore
Altrove, ma dove?
Ti prenderai
Tutto con i denti come sempre fai
E ciò che ci illumina
Non sempre viene dall'alto

La prima puntata del serale aveva riempito di gioia il cuore di Cristina con poco. Quasi le sembra strano pensare che ora, anche se con mille responsabilità in più, sia il triplo più felice di prima.

In questo momento é notte fonda nella casetta di Amici. Tutte le anime sembrano silenziose e stranamente inesistenti. Tutte tranne quella di Cristina che, come sempre, ama restare sveglia e vigile per quanto sia possibile.

Mentre la bionda raggiunge a passo felpato la cucina, due mani stringono con prepotenza la parte piú bassa dei suoi fianchi e subito dopo una lieve risata fuoriusce dalle labbra della persona in questione. Se non fosse per l'inconfondibile tocco, che lei sente bruciare sulla porzione di pelle scoperta, probabilmente avrebbe iniziato ad urlare.

Le due mani, precedentemente poggiate sui suoi fianchi, avvolgono con maggiore delicatezza il suo busto. La destra stringe la parte sinistra del ventre mentre l'altra è stretta appena sotto il seno. Il contatto dei suoi polpastrelli sulla sua pelle la fa sobbalzare di poco, permettendole di ritrovare il suo corpo maggiormente vicino all'altro.

Il respiro che percepisce bollente sulla spalla, invece, fa contrasto con il gelo delle sue mani.

"Nun me scappi più mo" soffia una voce inconfondibile giusto più sotto dell'orecchio di Cristina, esattamente sulla sua spalla.

"E chi scappa più" risponde dolcemente lei, smossa da una carica enorme di adrenalina. Una scossa che le attraversa il ventre, lì dove Joseph sta imprimendo il suo tocco.

"Andiamo fuori va" esclama Cristina prima che le mani di lui possano provocarle ulteriori sensazioni, prima che sia troppo tardi.

Joseph, senza ribattere, la segue afferrando prima due giubbotti a caso tra quelli che si trovano lanciati sulle sedie attorno al tavolo. Lì in quella casa era sempre stato tutto condiviso e nessuno si era mai fatto problemi.

Una volta essere arrivati all'esterno della casa, insieme si siedono sulla panchina attaccata alla parete in religioso silenzio. Forse a loro bastava semplicemente questo; Qualche sguardo sfumato e un paio di baci rubati di tanto in tanto. Ed é la cosa più bella del mondo poter essere così connesso con qualcuno senza bisogno di troppo.

"Sai che sto riuscendo a fumare di meno? Ora a malapena ne fumo due al giorno" prende parole lei, giusto perché é pur sempre una grande chiacchierona.

"E devono diventare zero Cri, sai come la penso" continua lui con una heets tra le labbra, da solito incoerente.

"E senza che continui a ripete che so' n'incoerente perché fumo anch'io. Io so' n'caso perso" le toglie le parole di bocca. Ma Cristina é troppo prevedibile. Nel frattempo un ghigno divertito fuoriesce dalle labbra del ragazzo, lasciando trasparire furbizia e orgoglio.

"Che c'hai mo?" gli chiede immediatamente lei dopo aver notato la sua espressione.

"É che é merito mio se ce stai a riuscì. So fiero de te, e pure de me" risponde senza esitazione lui.

"Se ci pensi me lo ripeti da non so quanti mesi, e sono contenta di stare riuscendo a fare una cosa che volevo fare da anni. Che poi, fidati, pensavo fosse impossibile visto che é già da un bel pò che lo faccio ormai. Quindi sì, merito tuo".

Attorcigliarsi - HoldenOnde as histórias ganham vida. Descobre agora