2. La musica in testa

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Le gambe di Cristina hanno continuato a tremare per tutta la durata della registrazione, forse per l'estrema eccitazione oppure semplicemente perché l'ansia la sta mangiando viva.

Incredibile come la sua idea iniziale di non poter assolutamente lasciarsi andare fosse andata in fumo così presto. Dentro di sé già sapeva che non ce l'avrebbe fatta a restarsene sempre controllata e trattenuta, eppure una piccola parte di sé lo sperava.

Perché sì, a Cristina non é mai piaciuto che le persone potessero farsi un'idea errata sul suo conto fin da subito, ed é per questo che non é assolutamente d'accordo sul fatto che la prima impressione sia quella più importante.

Nel frattempo la puntata scorre in maniera liscia tra interminabili pianti, grandi emozioni e deludenti sconfitte. La ragazza riesce a decifrare sul volto di ognuno di quei ragazzi diverse sensazioni ed emozioni, tutte completamente diverse ma forti allo stesso modo.

Qualche banco più in là Holden se ne sta quieto sul suo posto, con lo sguardo perso nel nulla e con una felicità irraggiungibile che gli si legge negli occhi. Per un motivo o per l'altro non ha prestato particolari attenzioni alla ragazza, e molto probabilmente neanche ci ha fatto caso.

Una mano picchietta due o tre volte la spalla della ragazza, che si volta immediatamente.

"Comunque complimenti che sei stata bravissima, hai spaccato" esclama Mida, il ragazzo di origini sudamericane che Cristina ha sempre apprezzato, addirittura da prima che entrasse ad Amici.

"Grazie, sei parecchio bravo anche tu" ricambia così la cantante. Un sorriso le si forma repentino sulle labbra, e inevitabilmente quest'ultimo contagia anche l'altro. Che ragazza frizzante comincia a pensare Christian, che di sicuro si é fatto un'opinione più che positiva sul suo conto.

Il momento di dirigersi una volta per tutte verso casa arriva ben presto. In questo modo lei si mette in spalla la sua chitarra e afferra con fatica due grandi valige.

Sospira fuori dalle mura di quella che sarebbe stata la sua casa. É pronta per iniziare a vivere il suo sogno.

Con un calcio apre la porta, che per poco non sbatte violentemente sul muro dietro, e continua ad imprecare qualche insulto in romanaccio stretto, viste le difficoltà che ha avuto anche solo per aprire una porta.

"Che qualcuno me da una mano che me sto a sentì male" esclama alzando di poco il tono della voce, e sperando che qualcuno si trovi in giardino. Nessuna risposta. Bene. Qualche verso di fatica esce dalla sua bocca, ma con le mani e con i piedi riesce ad oltrepassare tutti gli scalini.

Una volta scaricati violentemente i bagagli a terra, un grande sospiro di sollievo fuoriesce dalle sue labbra, ma si blocca quando vede la figura di un ragazzo intento a fumarsi una sigaretta.

Il fumo si vaporizza lentamente nell'aria, e lui stesso ancora più in rilento si accorge della ragazza che lo sta guardando da ormai qualche secondo.

"Comunque grazie per avermi aiutato, molto
gentile, come minimo me dai una sigaretta" afferma lei con fare palesemente scherzoso, e nel frattempo spera che abbia capito la sua ironia senza prendersela.

Da suo canto Joseph resta interdetto dalla quantità di parole che la giovane ha pronunciato in così poco tempo, e infatti si lascia scappare un sorriso divertito. Allo stesso tempo non ha potuto fare a meno di notare un pronunciato accento romano, proprio come il suo.

Immediatamente il ragazzo il alza dalla panchina, butta il mozzicone della sua sigaretta nel posacenere, e finalmente si appresta a darle una mano. Entrambi scrutano l'altro con attenzione, seguendosi in ogni movimento possibile.

Attorcigliarsi - HoldenWhere stories live. Discover now