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-Scar è la migliore!

-Scar è fantastica!

-Scar, Scar, Scar!

La ragazza si lasciò sfuggire una breve risata mentre riponeva il telefono sul tavolo. I tre corpi che la circondavano si strinsero a lei ancora di più mentre intonavano il suo nome.

-Su, ragazzi, in fondo non ho fatto niente di speciale.

Tre visi si raddrizzarono per guardarla con espressioni improvvisamente serie. Jimin in particolare sembrava possedere una forza nel suo sguardo che la penetrava in maniera disarmante.

-Scar. Non capisci.

Lei piegò leggermente il capo a quelle parole.

-Che cosa non capisco?

Jimin la fissò senza battere le ciglia.

-Tu ci hai dato... tutto.

Scarlett abbassò per un momento lo sguardo sulle sue gambe. Dopo un istante, lo riportò sull'Omega.

-Io vi ho dato la base. Quando uscirete dall'omegaspace, dovrete piano piano tornare a ricordare che cosa meritate. Ho come il sentore che... in questo ultimo anno lo abbiate dimenticato.

I tre sguardi si voltarono l'uno verso l'altro. Scarlett poteva vedere una luce di comprensione alle sue parole. La ragazza sospirò. Il loro branco sembrava tenere molto a loro, se i suoni che aveva sentito venire dal telefono erano davvero le loro lacrime come pensava. Poteva stare tranquilla, loro sarebbero stati in grado di trattare gli Omega con la cura che si meritavano.

Sarebbero riusciti a far ricordare loro l'affetto che gli era dovuto.

Un piccolo brivido le camminò sotto la pelle.

Bizzarro. Sembrava capitarle a ogni istante che ricordava la voce che era emersa dal cellulare. All'inizio, pensava fosse timore. Era quella l'emozione che era abituata ad associare a un Alpha. Eppure... si era presto accorta che non era così. Quel brivido misterioso non le riempiva le ossa di freddo e non la faceva tremare. Sembrava, piuttosto, solleticarla. Le stuzzicava le dita e poi saliva fino al cuore e infine scendeva e si gettava nel suo stomaco. Un bizzarro prurito continuava a spingerla a strofinarsi le mani.

L'Alpha sembrava una brava persona. Aveva compreso in fretta la situazione e aveva agito con tempestiva razionalità.

Aveva una bella voce.

Scarlett immaginò di schiaffeggiare il suo cervello a quel pensiero. No, lei stava pensando al fatto che sembrasse una persona affidabile. Avrebbe potuto stare serena nel lasciare gli Omega nelle sue mani.

E quando aveva iniziato a usare la sua autorità da Alpha per guidare i ragazzi in omegaspace, la sua voce aveva assunto un calore che, aggiunto alla sua leggera asprezza, la faceva assomigliare a un bicchiere di brandy-

Scarlett strizzò le palpebre, trattenendo un'imprecazione.

Era stanca. Sì, era stata una giornata molto carica di avvenimenti. Doveva staccare il cervello e non concentrarsi sul caso, per un momento. Era solo per quello che i suoi pensieri stavano prendendo una piega strana.

Solo per quello!

-Scar?

Lentamente, la ragazza riaprì gli occhi per osservare i tre volti che la guardavano con curiosità. Aveva fatto delle espressioni strane mentre litigava con il suo cervello, vero? Sospirando, tirò le labbra in un sorriso, scuotendo il capo.

-Scar ha bisogno di riposare. Ha fatto tanto oggi. Scar lascia che ci prendiamo cura di lei.

Scarlett corrugò leggermente le sopracciglia alle parole di Taehyung, che le prese la mano con un'espressione determinata sul viso. Jungkook annuì con un gesto secco del capo. Prima che se ne potesse accorgere, la ragazza si ritrovò tirata verso il basso, costretta a inginocchiarsi e gattonare fino all'angolo dove la piccola montagna di cuscini era disposta.

Vaniglia e caramello Where stories live. Discover now