{Brunch} Parte due.

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"Sai cosa ti dico? Vaffanculo!" Mi urlò in pieno viso. Lui aveva ragione. Aveva tutte le ragioni del mondo, anzi, mi meritavo anche di peggio. Se mi avesse dato uno schiaffo, mi avrebbe fatto meno male. "Vaffanculo!" Urlò di nuovo, camminando lontano da me. Voleva calmarsi, se avesse continuato a guardarmi negli occhi, avrebbe perso il lume della ragione. Io, senza aggiungere una parola, calai lo sguardo per terra, stavo guardando verso le mie scarpe. Mi sentivo piccola, mi sentivo inutile.

Questo è ciò che da lì a poco sarebbe accaduto.
Questo è ciò che da lì a breve, avrebbe rovinato tutto quello che mi ero creata.
Si sarebbe stravolto tutto, sotto al mio naso, anche se in quel preciso momento, mentre stavo ancora per dirigermi al Brunch, tutto mi era ancora ignaro.

Noël, io e Marie.
Questo era l'ordine in cui eravamo seduti nell'auto aziendale che era giunta sotto casa nostra.

"Amore, sei seduta comoda?" Mi chiese Noël, poggiando una sua mano sulla mia gamba. La sua domanda era riferita al fatto che fossi seduta in mezzo a loro due. "Certo!" Risposi io, spostandogli la mano. "Sono molto nervoso." Bisbigliò lui al mio orecchio, mentre le sue gambe si muovevano in uno stressante tremolio. "È una semplice festa!" Gli risposi io, senza dargli il dovuto conforto.

L'auto era in corsa, eravamo già sulla strada che ci avrebbe portato al locale. In quel caso,
verso la Torre Eiffel.

"Sono nervoso per le persone che ci saranno." Sussurrò lui, sempre al mio orecchio, stringendomi la mano. "Hanno così tanta influenza nel mio ambito di lavoro, che io mi sentirò piccolo dinanzi a loro." Con tono di preoccupazione, continuò lui, stringendo sempre di più la mia mano. "Oltre al mio capo, ci saranno tantissimi avvocati importanti, provenienti da ogni parte del mondo si può dire." Lui mi parlava ed io stavo di nuovo pensando a Zayn. Ma, inconsapevolmente, non ero l'unica. "Ci sarà l'avvocato Malik! Sono onorato di fare la sua conoscenza, ma ho anche paura di non essere all'altezza." Cercai di fare uscire una parola dalla mia bocca in quel preciso momento. Ma, cosa avrei dovuto dire? Era così tutto irrimediabilmente un casino. "Avvocato Malik? Ho sentito bene?" Marie si intromise nel discorso, nel momento meno opportuno.

Lo avrebbe visto, tanto valeva farglielo sapere prima.

Strinsi la mano di Noël, guardando poi verso Marie. Accennai un "sì" con la testa alla sua domanda, guardandola negli occhi.

"Oh!" Esclamò lei in segno di stupore, poi cercò di mimare con le labbra qualcosa che stava dicendo solo a me. "E tu lo sapevi?" Disse ed io, ahimè, dovetti di nuovo annuire. "Merda!" Esclamò sempre lei. Sembrava preoccupata, lo era per me?

Neanche io in realtà ero così preoccupata.
Non potevo sapere come avrei affrontato Zayn in pubblico e, soprattutto davanti a Noël.

Nella mia testa, tutto sarebbe filato liscio.
Avrei evitato Zayn davanti a Noël, o magari il contrario. Nella mia testa era un'ottima soluzione. Nella mia testa, appunto.

Ma le sensazioni che avevo erano diverse.
Mi veniva un nodo alla gola solo al pensiero.
Non ero cattiva, ma non pensavo a Noël.
Io non volevo fare del male a Zayn.

Lo so, era tutto un casino, per questo forse era meglio non pensarci e lasciare tutto al puro caso. Qualsiasi cosa sarebbe accaduta, l'istinto mi avrebbe detto cosa fare.

"Siamo arrivati!" In quel momento, parlò l'autista, voltandosi verso di noi e sostando l'auto proprio sotto alla maestosa Torre Eiffel.
Avrei voluto o magari avrei sperato fossimo i primi ad arrivare e invece, sotto alla torre Eiffel, oltre alle tante macchine e tante persone vestite eleganti, c'erano anche i fotografi.

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⏰ Last updated: Apr 04 ⏰

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Call me Daddy 3.Where stories live. Discover now