{a night with you.} Parte due.

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Cosa stava succedendo, o meglio, cosa stava per succedere io non ne avevo la più pallida idea.

Ero poco lucida.
Ero al telefono con MisterX, e questo mi bastava.

Dopo tutta la serata che avevo trascorso, dopo aver accettato di sposare Noël, volevo realmente continuare con MisterX?

Sì, porca troia!

Non riuscivo a smettere. Non riuscivo a detrarmi da lui. Si era creata una situazione, una di quelle che proprio avevo desiderato. Amavo l'idea di essere sua. Amavo l'idea di un uomo che mi dicesse, al letto, cosa fare. Amavo l'idea di avere un nuovo "Daddy".

Ero del tutto idiota per desiderare una cosa del genere. Una situazione simile a quella per cui ero letteralmente scappata da New York.

Quando conobbi l'altro che non nominerò...Io ero una bambina.
Avevo diciotto o forse diciannovenne anni, non capivo nulla di quello che stavo facendo. Non che oggi fosse cambiato poi così tanto. Ma una cosa la sapevo; mi eccitavano queste situazioni.

Mi eccitava ai tempi, l'altro, mi eccitava nel presente, MisterX.

Ero da sola, sul terrazzo, al telefono con lui, e l'unica cosa che desideravo era fare sesso con un perfetto sconosciuto.

Avevo voglia di dimenticare l'uomo passato, con la stessa situazione.

Come se un po' cercassi una cura.
Con un chiodo scaccia chiodo?
Boh, definiamola cosi, anche se non credo fosse proprio così.

Io MisterX non riuscivo del tutto ad immaginarlo,
ma la sua voce mi ispirava cose perverse.
Aveva un tono di voce fottutamente erotico. Quel tono di voce che quasi riusciva a farmelo immaginare come un uomo molto sensuale. Lo immaginavo bello, anzi bellissimo. Lo immaginavo possente, forte, un uomo importante. Lo immaginavo con il suo profumo da dopobarba che avevo sentito su di lui la sera che lo avevo "incontrato". Ma lo immaginavo anche con lo stesso profumo che aveva lasciato sulla giacca. Poi non so, lo immaginavo bruno e con una folta barba nera. Aveva nel mio scenario mentale, molto tatuaggi che dipingevano il suo copro muscoloso ma non troppo.

Insomma, lo stavo immaginando simile all'altro...

Cioè io non volevo immaginarlo così. Ma non ero lucida e il mio subconscio stava facendo tutto da solo.

"So-sono da sola sul terrazzo." Balbettai a fatica in risposta alle sue parole. "Lo sai cosa mi piacerebbe in questo momento?" Sussurrò lui. "Co-cosa?" Aggiunsi io, con poca voce. "Raggiungerti. Portarti un calice di champagne. Bagnarmi le labbra con esso e poi..." Affannò nel parlarmi. "Inizierei a baciare il tuo collo..."

Non potevo negare a me stessa che ero eccitata a tal punto che emani un sospiro. Chiusi gli occhi, lasciandomi sin da subito, trasportare dalle parole di MisterX.

"E perché fermarsi al collo...?" Parlò MisterX, con voce suadente. "Voglio che inizi ad accarezzare il tuo copro, lasciati accompagnare dalla mia voce. Però, immagina le mie labbra, le mie mani su di te..." Lui disse, ed io ero già a quel punto.

Lo stavo già immaginando nella mia testa, tanto da sentir bagnate le mutandine che indossavo.

Portai la mia mano libera sul mio seno. Spostai leggermente il reggiseno, iniziando da sola ad accarezzarmi.

Emanavo qualche respiro d'affanno, per le mie carezze e per le sue parole.

"Sei dannatamente sexy." Affannò lui. Anche lui, come me, era molto ma molto eccitato.

Mi piaceva immaginarlo in ufficio, da solo, mentre si accarezzava dal pantalone, la sua imminente erezione.

Dio, che scena!

Call me Daddy 3.Where stories live. Discover now