{a night with you.} Parte uno.

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Zayn's Pov:

Cosa le stava succedendo?
Cosa cazzo le stava succedendo?

Ero tormentato in quel momento.
Venere mi stava facendo, per l'ennesima volta, preoccupare.

Non doveva andare così e io lo sapevo perfettamente.

Non si può pianificare tutto nella vita. A volte, molte più di quelle che ci aspettiamo, la vita prende la sua strada senza darci modo di capire. Va in discesa e poi in salita. Svolta per ogni strada, non riesce mai ad andare dove dovrebbe.

Ero a New York se qualcuno ci tenesse a saperlo.

Ero a New York ormai tutti i giorni, stavo anche prendendo di nuovo casa lì, stavo lasciando Los Angeles.
Non avevo detto nulla a Styles.
Dopo l'ultimo nostro incontro, per una volta nella vita, avevo deciso di dar retta alle parole di qualcuno.

Per la precisione, avevo dato retta alle parole di Styles. Non avevo più un piano però, stava come andando tutto a puttane.

Ero tornato a New York, mentendo a me stesso. Da quel giorno, ad una settimana esatta, avrei avuto un brunch con alcuni dei miei colleghi. Una cosa che facevamo ogni anno. L'anno precedente avevamo svolto il nostro incontro, a Los Angeles, la mia città. Quest'anno, era toccato alla città di uno dei miei colleghi. Un pezzo grosso dell'intera Europa, guarda il caso, a Parigi.

Il mio piano era semplice: incontrare Venere a quel brunch.

Il tipo che lei osava chiamare fidanzato, stava svolgendo un tirocinio da avvocato, proprio nello studio del mio collega. Proprio grazie alle mi conoscenze ero risalito al tipo e così anche a lei. Quindi, sapevo per certo che sarebbe stato presente lui, sapevo per certo che sarebbe stata presente lei.

Molto semplice sbucare davanti ai suoi occhi.

Ma come? Come farlo senza farla scappare?

Ed è lì che decisi di dar retta a Styles: avevo bisogno di MisterX, ancora per un po'.

Quando avevo deciso di scrivere a Venere, dopo una settimana, ero nella mia audi che vagavo per le enormi strade di New York.

Impiegai ore per decidere cosa scriverle.

Nulla mi sembrava adatto.

Avevo passato l'intera settimana a pensarla. Venere era il mio pensiero fisso, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.

Avevo, aprendo la sua chat, fatto caso solo in quel momento, che le avevo lasciato la mia giacca.

Lei mi aveva inviato una foto.
Era una bambolina.
La trovavo perfetta.

Ma, essendo passata una settimana, faticavo a capire cosa era giusto scriverle.

Poi notai che mezz'ora prima o poco più, aveva aggiornato la sua storia e lì, quando la vidi, davanti allo specchio, con un pantalone bianco, un top che mi fece perdere il fiato e, la mia giacca, le parole da scrivere uscirono con facilità.

Ma lei non mi rispose.
In un primo momento neanche lesse il mio messaggio.

Poi, poco dopo, come se nulla fosse, iniziò ad inviarmi talmente di quei messaggi insensati che non riuscivo a capirla.

Call me Daddy 3.Where stories live. Discover now