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«Credo di aver sbagliato stanza» dissi accennando dei passi in direzione del letto di Jacob, «Lo credo anche io» disse lui, ma i miei piedi non volevano darmi ascolto e non riuscì a girarmi per uscire, bensì, inciampai in essi e caddi, ero già praticamente accanto al letto di Cobi, infatti non caddi direttamente per terra ma venni retta da lui, lo guardai negli occhi, quegli occhi profondi che mi facevano quell'effetto spegni ansia che mi diedero coraggio a dire una cosa che forse avrei dovuto tenere per me. «Jacob, tu mi piaci da impazzire...» respiravo affannosamente per via dell'ultimo goccio di soju che il mio corpo aveva assimilato, «...non credo di essermi mai innamorata di qualcuno così tanto...» non finì il mio discorso, anzi dichiarazione, che i mie occhi rotearono all'indietro, così da perdere i sensi tra le braccia di Zhang Peng. 

Mi girai su un lato, ma non riuscii, ero bloccata da qualcosa, tastai intorno per capire da cosa erano impediti i miei movimenti, ritrovandomi davanti a un braccio non mio che mi cingeva le spalle, la testa mi faceva male a ogni rumore, anche lieve mi dava un forte fastidio, cercai qualcosa per leggere l'orario e riuscii a recuperare un cellulare, vidi prima la cover e la riconobbi subito, la ragazza di Evangelion dai capelli azzurri, il telefono era quello di Jacob. Realizzai quello che era successo quella notte e mi preoccupai, lessi l'ora, le 6:12, era sabato e quindi l'agenzia era aperta ma con orari flessibili e non era detto che tutti ci andassero; «Come faccio ora...» bisbigliai cercando di non svegliare Cobi, «...e se mi dovesse rifiutare??» alterai leggermente la mia voce tenendo qualche tono più alto per l'imbarazzo e per lo sconforto, a fianco a me Jacob prese a muoversi, l'altro suo braccio si infilò tra il materasso e il mio fianco, «La spazzatura si rifiuta, tu non vai da nessuna parte!» mi bloccò stringendomi a se, le sue labbra si appoggiarono delicatamente sulla mia fronte lasciandomi un dolce bacio. «Cosa?» alzai leggermente la testa appoggiata sul cuscino, eravamo davvero molto vicini e sentivo il suo respiro su di me, aprì gli occhi, aveva un espressione seria, dalla volta che ci eravamo visti quella era la prima in cui mi guardava in quel modo. «Aish!» mi lasciai sfuggire, «Così c'è il rischio che io mi innamori di più!» mi coprii il viso con le mani, mi lasciò la presa dai fianchi e mi spostò le mani, avvicinandosi sempre di più con il viso, «A me sta bene...» disse lui con la voce rocca ancora impastata dal sonno, gli presi le guance nello stesso modo in cui aveva preso me, «Sei pazzo...» accennai un sorriso, e sfregai il pollice sulla sua guancia, dei rumori nell'appartamento mi fecero alzare di botto da quel meraviglioso momento; se dovevo uscire da lì non mi dovevo far vedere, mi girai verso Jacob che si era messo seduto anche lui, aveva i capelli tutti arruffati, feci scappare una risata soffocata che coprii anche con le mani, «Posso chiederti un a cosa?» lo guardai, «Uhm si, non vedo perché no...» guardai la porta e poi di nuovo lui, «Allora, in primis se vogliamo metterci insieme cerchiamo di non farci beccare subito, lo sanno già in due...» sospirai e continuai il mio discorso, «...e poi, che ne dici se collaboriamo per infastidire Ziu?» lo fissai con convinzione e supplica, «Certo, Partner in Crime e non...» riprese il suo sorriso, mettendosi una mano dietro il collo e l'altra la allungo sul mio per avvicinami al suo viso e lasciarmi un dolce e candido bacio sulle labbra, che mi fece immobilizzare, e ora chi mi toglieva da quel letto? Ero proprio dove volevo stare. In un lasso di tempo riuscii a sgattaiolare fuori dalla stanza di Jacob senza farmi vedere da nessuno degli altri cinque, dirigendomi in fretta verso la mia stanza, richiudendomi, accuratamente e senza fare troppo rumore, la porta alle mie spalle. 

Mi girai e rigirai nel mio letto, dove ancora non ci avevo neanche dormito una notte, si erano fatte le 7:35, e i rumori nell'appartamento si fecero sempre più forti e insistenti, guardai la finestra, c'erano le tapparelle elettriche e quindi mi alzai dal letto per andare a premere l'interruttore e aprire un po' la finestra per far cambiare l'aria. Qualche attimo dopo, con il viso deterso e con skin care fatta, uscii dalla mia stanza lasciando aperta la porta così che facesse un po' di corrente; St.Van stava ai fornelli a preparare la colazione e io fregai un mirtillo dalla quantità di ingredienti che c'erano posti sull'isola della cucina, «Geumhyuk hai fornelli!» esclamai rubando un altro mirtillo dalla ciotola, «La colazione migliore per il mio primo giorno nel VAV Apart...» mi stiracchiai, notando che ero ancora in pigiama, «Desideri qualcosa in particolare?» mi domandò sorridendomi, «Mangio tutto quello che cucini, tranquillo...» mangiai una manciata di mirtilli, nel mentre Jacob fece la sua apparizione in cucina, e mi venne da mandare di traverso quelle maledettissime ma squisite bacche blu, lo stesso blu che stava prendendo la mia faccia se non avessi bevuto in tempo qualcosa, ma St.Van arrivo con un bicchiere di arance appena spremute che bevvi subito, «Grazie...» dissi asciugandomi la bocca con la manica del pigiama, «Buongiorno Cobi!» feci uscire dalle mie labbra, con un espressione tra il sognate e il 'io non so niente', lui mi mise una mano in testa e mi spettinò, risi a quel suo gesto, riprendendo a guardare St.Van cucinare; finita la colazione mi rintanai di nuovo in camera mia per cambiarmi. La casa alla fine non era tanto grande e non dovetti andare in giro a esplorare fin troppo, non sapevo cosa fare, erano rimasti in appartamento solo Jacob, St.Van ed ACE; buttandomi a peso morto sul divano cercai il telecomando, nessuno dei presenti era in soggiorno quindi decisi di guardarmi un K-drama per passare quella mattinata, accesi la TV ma prima guardai le notifiche delle mail verificando le conferme dei programmi, era tutto a posto, quindi mi rilassai e attivai Netflix cercando un drama che non avevo ancora visto, rimasi scioccata dalla quantità di serie che in Italia non c'erano, ne misi su uno a caso, un poliziesco molto simile a Connect che avevo visto ai tempi su Disney Plus e che in Italia avevano chiamato Occhio x Occhio. Mi persi così tanto nella serie che non mi accorsi che Jacob ed ACE mi si erano accostati sul divano a guardare lo schermo, abbastanza presi dallo svolgimento del K-drama, sorrisi riprendendo la mia visione, rannicchiandomi sul divano per non infastidire nessuno dei due con la mia presenza; ogni tanto fissavo il profilo di Cobi per essere convinta che quella mattina non me la fossi inventata, ma nella mia mente era tutto nitido, avevo la sensazione che più mi giravo verso di lui più lui si faceva vicino a me, ma gli avevo specificatamente chiesto di non farlo vedere e non credo che lui fosse una di quelle persone che non rispetta una richiesta come quella che gli avevo fatto io.

무제 - UntitledWhere stories live. Discover now