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Eravamo posizionati uno di fianco all'altro, sembravo una VIP con le sue due guardie del corpo, fissavamo l'insegna di un ristorante dove facevano pollo fritto, poi ci guardammo, io spostai la testa da destra a sinistra, osservando prima Ziu e poi Ayno, eravamo tutti e tre seri pochi secondi e sul nostro viso spuntò un sorriso inquietante, «Pollo fritto sia!» esclamammo in tre all'unisono, ed entrammo con tutta la sicurezza del mondo. Ci servirono in un attimo, anche perché quel posto faceva solo ed esclusivamente pollo cotto in quella maniera, qualsiasi parte del pollo ma solo ed esclusivamente fritto. Diedi un morso dopo essermi accuratamente messa i guanti per evitare di ungermi troppo le mani, ed era delizioso, la mia espressione fece ridere i due  che se lo mangiavano il più in fretta possibile, sembrava non mangiassero da secoli. La mia mente, che ormai si trovava nel mondo del pollo fritto, venne riportata alla realtà dal suono del mio cellulare, un messaggio, presi il cellulare con la mano libera e lo lessi : 'Se siete in pausa, potete recuperare qualcosa anche per noi poveri mortali in ufficio?' sbattei le palpebre perplessa, non avevo letto da parte di chi fosse il messaggio, anche se ovviamente stava in bella mostra in cima allo schermo, St.Van, chiedeva di prendere il pranzo anche per gli altri tre; risposi frettolosamente e misi via il cellulare, mordicchiando il mio pranzo, «Ricordatevi di recuperare altre quattro porzioni da portare in agenzia...» continuai a martoriare il pezzo che tenevo in mano tornando a gustarmi con calma il mio cibo, «Sei diventata anche la fattorina ora?» rise Ziu, gli lancia un calcio sulla tibia per zittirlo, «Ho dato l'incarico di ricordarvi, perché io sicuramente mi dimenticherò, da qui alla fine di questo...» indicai il mio cestinetto rosso con la carta per alimenti a quadretti bianca e rossa, e gli lancia un'altra occhiata gelida. Finimmo qualche minuto dopo, recuperando anche le porzioni per i ragazzi ancora a lavoro, nel cammino per tornare verso l'edificio della V-Moon Entertainment, qualcuno aveva lasciato intendere a qualcun'altro cose che non dovevano sapersi, Ziu sicuramente non era uno che sapeva tenersi un segreto per se; «MA OPPA!!» esclamai con il terrore negli occhi, guardai Ayno con l'espressione più mortificata del mondo, avvicinandomi a lui e prendendolo delicatamente per l'avambraccio, «Oppa, ti prego tienilo per te...» gli bisbigliai, sentendomi umiliata, non volevo far sapere al mondo intero che ero innamorata di un mio CEO, «Certo, ma non ti prometto che non farò niente per evitare eventi casuali...» sorrise Ayno, sembrava felice di sapere che mi piaceva da impazzire il suo amico e coscritto. 

Arrivammo in tempo per consegnare il pranzo al gruppo rimasto in agenzia, prima dell'inizio della nostra riunione per ufficializzare il mio stato di Manager; la sala pausa era piccola ma al momento riusciva a contenere sette persone, mi feci un caffè incurante dei ragazzi che mangiavano peggio dei due con cui avevo pranzato al ristorante, mi cadde l'occhio sul modo in cui mangiava Jacob e mi scappò una risata che cercai di soffocare, lo trovavo un po' impacciato, lo ritenevo molto carino, «Qualcosa non va?» mi chiese mentre si puliva la bocca con un tovagliolo; ero più sconvolta nel vedere un tovagliolo che del fatto che mi avesse scoperto, «Uhm...» lasciai uscire dalla mia bocca mentre sorseggiavo dal bicchierino di plastica bianca, «Scusa stavo pensando a una cosa, non c'entri niente te...» agitai la mano in segno di dissenso, mi sorrise e riprese a mangiare con tranquillità. Ero agitata per la riunione, mi avevano dato l'incarico di Manager così dal nulla con una decisione di neanche una mattina, chissà cos'altro avevano in mente, non si poteva mai sapere da quei sei soggetti. Prima di recarmi nella sala delle riunioni, si c'era una sala riunioni enorme che si poteva anche usare come sala conferenze, andai in bagno a sistemarmi il meglio possibile, il bagno delle donne e quello degli uomini erano uno di fronte all'altro; mi guardai allo specchio e notando il mio abbigliamento sciatto della giornata mi spuntò un espressione di disgusto, avrei accettato la carica di Manager in quello stato? No, non l'avrei mai fatto. Sgattaiolai fuori dal bagno senza farmi notare, e mi precipitai di corsa nella sala tatami dove avevo visto dei kimono appesi, sarebbe stato sicuramente meglio della mia felpa over size, lo indossai sopra la maglietta abbandonando la felpa su di un cuscino e mi fissai allo specchio, stava davvero bene quel colore con il miei leggins verdi e neri; soddisfatta guardai l'ora e notando il quasi ritardo mi precipitai al piano del ritrovo della riunione. Con mia sorpresa non c'era ancora nessuno e fui sollevata, il primo ad arrivare, senza neanche bussare fu ACE, mi alzai dalla sedia dove mi ero seduta per salutarlo con un leggero cenno del capo, lui fece lo stesso, «Congratulazioni!» bisbigliò ma le mie orecchie non lo sentirono, ma compresi da come lo scandiva bene e riuscii a leggergli il labbiale, non dissi niente, al contrario gli feci un dolce sorriso, dopo poco nel corridoio si iniziò a sentire un brusio che si faceva sempre più forte, la voce di St.Van si sentiva da chilometri, era intento a tenere testa a una conversazione con Lou, la porta si aprì e i tre ragazzi, Lou, St.Van e Ayno entrarono, feci la stessa cosa che avevo fatto all'arrivo di Wooyoung e li salutai anche se li avevo visti appena prima, mancavano solo Jacob e Ziu e ciò mi fece spaventare, se Heejun avesse preso da parte Zhang per dirgli tutto allora era la mia fine. Un'istante dopo aver pensato al peggio, Ziu fece il suo ingresso da solo, mi alzai e mi avvicinai velocemente, «Dimmi che non hai parlato con Jacob...» lo guardai con apprensione, sperando che non avesse fatto cazzate, «Certo che ci ho parlato!» disse lui tranquillo, io sbiancai leggermente ma lui continuò a parlare mentre mi reggevo a lui con occhi persi nel vuoto, «Ma non di quello che pensi tu, noona...» mi sorrise, ripresi colorito e gli diedi un colpo sul bicipite, «Aish...» mi misi una mano sul petto ringraziando Ecate, infine mi girai sentendo iniziare a parlare il leader e CEO numero uno, «Jacob ci raggiungerà a momenti, intanto possiamo iniziare...» finì facendo segno di sederci; cosa aveva da fare Jacob di cosi tanto importante? Proprio in quel delicato momento in cui io avevo bisogno del mio interruttore spegni ansia, cosa mai gli aveva lasciato St.Van da fare di così tanto importante per non essere lì con me?

무제 - UntitledWhere stories live. Discover now