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La luce entrava dalla finestra con le tende leggermente tirate, un raggio mi raggiunse e d'istinto mi coprii gli occhi con una mano, mettendomi seduta mi guardai attorno, stiracchia braccia e gambe, girai la testa e quella meraviglia di Zhang Peng dormiva ancora, la tentazione di svegliarlo era tanta e iniziai ad avvicinarmi e a strusciare le mie guance contro i suoi bicipiti come un gatto, dopotutto ero la personificazione di quell'animale; cercavo in tutti i modi di svegliarlo il più dolcemente possibile, l'effetto che stavo dando si rese un successo, mi iniziò ad accarezzare delicatamente la testa come si fa ad un'animale domestico. Ero riuscita a svegliarlo ad un orario improponibile per lui ma non si arrabbiò neanche un po'; era l'ora di iniziare a preparare per tornare verso Seoul. Mentre lavavo i denti, lessi un po' di notifiche tra qui un messaggio di Ziu, «Uhm i ragazzi chiedono se andiamo al Luna Park oggi pomeriggio...» dissi con lo spazzolino in bocca, «Perché no...!?» rispose Cobi, gli passai il cellulare, sputai e sciacquai per poi riprendere a parlare, «Rispondi a Ziu con il mio!» gli indicai il cellulare che aveva in mano. Mi guardai allo specchio, ero, come sempre, in una situazione pietosa, eppure dormivo bene e anche troppo, recuperai le poche cose che avevo portato, e in particolare la Canon, «L'ho decisamente scaricata!» risi osservandola al suo posto nella borsa, era da tanto che non facevo storie per Instagram e così fotografia la macchina fotografica scrivendoci su 'super sfruttata!', «L'hai portata dall'Italia?» domandò Cobi alle mie spalle, io semplicemente annuii, era stata uno dei miei primi acquisti personali con soldi che avevo tenuto da parte in un salvadanaio, sorridevo sempre guardandola, era una soddisfazione.
La stazione non era molto affollata e anche sul treno c'era poca gente, guardavo fuori dal finestrino con la testa appoggiata alla spalla di Jacob, ogni tanto davo un'occhiata al cellulare per vedere se i ragazzi davano qualche novità, ma il treno era in perfetto orario e arrivammo a Seoul in tempo per rientrare in appartamento e lasciare le cose inutili per proseguire la giornata. «Com'è andata la giornata?!» neanche eravamo ancora rientrati che già qualcuno ci aveva fatto domande, «Posso almeno mettere piede in casa?» girai la testa per capire da chi proveniva la domanda, trovandomi davanti Ayno con un sorriso soddisfatto sulle labbra, «Aynoo!» esclamai, lascia in mano le mie cose a Jacob per andare ad abbracciarlo, come se non lo vedessi da una vita, quando erano solo due giorni, «Ci siamo visti l'altro ieri...» disse lui, «Oh si, lo so!» risi facendo la sarcastica, «Entriamo o Cobi si ingelosisce che lo "abbandono"...» dissi, raggiungendo il ragazzo menzionato che mostrava un sorriso fiero, lo presi per mano ed entrammo in casa tutti e tre insieme; ci accolsero gli altri quattro, che aspettavano solo per andare al Luna Park.
Mi cambiai per essere più comoda per il pomeriggio di divertimento, una maglietta che avevo comprato in un occasione che non sapevo neanche io il perché, un paio di pantaloni con catena e un paio di Vans, uscii dalla mia camera, con lo sguardo dei sei su di me.

Il Luna Park di Seoul era gigantesco e d'istinto afferrai l'avambraccio di Zhang Peng da un lato e dall'altro di Heejun, «Ragazzi ma siete pazzi? Sto posto è enorme!» i miei occhi luccicavano per l'estrazione ma anche per il terrore di perdermi, i...

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Il Luna Park di Seoul era gigantesco e d'istinto afferrai l'avambraccio di Zhang Peng da un lato e dall'altro di Heejun, «Ragazzi ma siete pazzi? Sto posto è enorme!» i miei occhi luccicavano per l'estrazione ma anche per il terrore di perdermi, i due avanzarono e con loro anche me. Con l'eccitazione in corpo lasciai i due ragazzi e mi precipitai sotto ad alcune attrazioni, con gli occhi rivolti all'insù sorrisi, pensavo già di mettermi in fila, St.Van, ACE, Ayno, Lou ed io eravamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma poi girai lo sguardo verso gli altri due, gli occhi di Cobi da interessati e esaltati, come quelli di tutti, si riempirono di terrore, per non parlare di Ziu che indietreggiava e scappava via.

Fissavo i due ridendo, come potevano due uomini della loro età avere paura di un paio di attrazioni per bambini alti un metro e un tappo? Loro che erano grandi e vaccinai, o almeno è quello che credevo io; raggiunsi i due e li presi entrambi per l...

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Fissavo i due ridendo, come potevano due uomini della loro età avere paura di un paio di attrazioni per bambini alti un metro e un tappo? Loro che erano grandi e vaccinai, o almeno è quello che credevo io; raggiunsi i due e li presi entrambi per le spalle, cosa che mi riuscii difficile per un metro e sessantacinque che ero in confronto ai due da un metro e ottantaquattro e un metro e ottantacinque rispettivamente. «Alti un metro e una giraffa e avete paura dell'altezza?» girai la testa da destra a sinistra, «Mi deludete...» lasciai la presa dai due ragazzi e raggiunsi gli alti per salire proprio su quella mostruosità che stavano ancora osservando con occhi spalancati e lo spavento in presso in essi. Saltellavo freneticamente, era da tanto che non salivo su qualcosa di simile, non avevo avuto l'occasione di andare in posti come Gardaland o Mirabilandia durante l'adolescenza, capitava, forse qualche volta, di andare a Ondaland o a MiniItalia dove nell'occasione il parco aveva attrazioni ma non come quelle di un Luna Park di quelle dimensioni; ero totalmente immersa nei miei pensieri che non mi accorsi che era gia il nostro turno, «Zana!» sentii urlare dal sedile del Roller Coaster, Geumhyuk mi aspettava prima di bloccare la barra di sicurezza, un po' agitata lo raggiunsi e mi sedetti accanto a lui, «Scusa, stavo nei miei pensieri, è da una vita che non ci salgo!» sorrisi così tanto che mi sentivo scintillare, strinsi le mai sulla barra ricoperta di gommapiuma ricoperta di stoffa nera, «Si vede che sei emozionata!» sorrise di rimando anche St.Van, pochi secondi dopo il meccanismo della locomotiva di sedili si mise in funzione, allentai la presa dal pezzo di gomma nera e iniziai a guardarmi intorno, vidi giù da quel mezzo i due che mi salutavano con la mano, St.Van che gli urlava dietro, «Non sapete che vi state perdendo!» agitò la mano, io feci lo stesso tenendo la mano bassa aspettando l'arrivo in cima del carrello, non appena fu arrivato bene in cima si blocco, stava per venirmi un attacco di panico per il pensiero che si fosse guastato qualcosa del motore ma no appena mi girai di poco con la testa verso Geumhyuk per chiedergli di aiutarmi a calmare quella prese a scendere più veloce di quella volta che presi la moto insieme a Ziu. Urlai talmente forte che avrei giurato, a sensazione, che si fossero coperte le orecchie parecchie persone; in pochi secondi l'attrazione si blocco al punto di partenza, rimasta un po' scioccata, scesi a rallentatore, dietro di me St.Van cercava di aumentare i miei movimenti ma nulla da fare, ero rimasta davvero colpita, Jacob mi si accostò «Allora come è andata?» scossi la testa e mi girai verso di lui, «Che?» risposi confusissima e con pochissimo preavviso lo abbraccia forte, «Non lasciami mai più salire su una cosa del genere, al posto di quel coso, il bruco mela...» Cobi mi fece un espressione confusa, non capivo però per quale motivo, il Bruco Mela era famosissimo in Italia, una delle Montagne Russe per bambini che c'era, «Non esiste in Corea...?» bisbigliai tra me e me guardando mi intorno e osservando tutte le strutture del Luna Park, feci spallucce e lo presi per mano tirandolo verso un tiro a segno, «Spariamo un po'?» dissi convinta spostandomi davanti al bancone, sapevo che alla fine i giostrai erano sempre disonesti e truffatori, lo facevano vedere anche nei film e nelle serie se non nei cartoni ma provare lì magari sarebbe stato diverso, presi 5000₩ dal mio portafoglio e li passai al signore che teneva il banchetto, mi diede in mano una tipo Beretta giocattolo a pallini per puntarla su delle lattine scintillanti e sottili messe una sopra l'altra a formare una piramide, «Cobi, vieni!» gli feci gesto di raggiungermi con una mano, appena mi fu accanto iniziai a sparare alcuni colpi facendo cadere con mia incredulità un paio di lattine, «Vuoi provare te, sicuramente sei più bravo, ho ancora...» guardai il caricatore per vedere se ci fossero dentro ancora pallini, «...tre colpi...» sorrisi passandogli la finta arma, «C'è qualcosa in particolare che ti interessa?» disse prendendomi l'oggetto dalle mani, «A parte te?» domandai io, anche se avevo perfettamente capito cosa intendeva, «No intendevo...» arrossì e si mise una mano in faccia, «...intendevo come premio!» fece scappare una risata, «Aaah, oh beh non ci sono album degli ATEEZ e neanche i BT21 quindi...» feci scorrere lo sguardo sulle griglie dove erano appesi i premi, «...uhmm...» mi cadde lo sguardo su una coppia di peluches che erano troppo simili a me e Cobi, li indicai, «Quei due...» continuavo a tenere il braccio teso verso quelli, il giostraio li guardò poi si girò verso di me con un leggero sorriso, che mi inquietava un po', «Ottima scelta ragazzina, quelli vanno in coppia!» sorrisi leggermente accennando dei leggeri inchini e spostandomi dietro a Jacob che in un attimo butto giù le lattine con solo due colpi, «Fatto!» lasciò giù la pistola del tiro al bersaglio e il signore mi lasciò in mano la coppia, erano morbidissimi ed erano cuciti insieme, un gattino nero e un tigrotto, non a caso io mi davo del gatto nero e associavo la tigre a Jacob anche se a volte era un vero e proprio dragone.

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