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Quel sabato passò velocemente, con semplici chiaccherate, risate e il flebile scoppiettio del fuoco in sottofondo.

Harry era accerchiato dalle sorelle Tomlinson e si cullava beatamente nella dolcezza di quella vicinanza rivolgendo di tanto in tanto uno sguardo a Louis che stava accoccolato sulle gambe della nonna mentre lei gli accarezzava i capelli.

<<Potrei abituarmici a tutto questo>> si lasciò sfuggire il nonno, tutti gli sguardi furono immediatamente su di lui.
<<Vorrei poter fermare il tempo>> disse allora Louis sbuffando. Si mise a sedere <<Freddie ha ragione, non abbiamo bisogno di qualche festività per stare insieme. Facciamolo più spesso>>
<<Si>> concordò Lottie <<Ci vuole solo un po' di organizzazione, incastrare gli impegni, trovare un weekend che vada bene a tutti. La mamma ci riusciva>> Quell'ultimo commento addensò l'atmosfera.

<<Le chiesi come facesse una volta>> disse Harry stringendosi di più tra Phoebe e Daisy e guardando Louis. <<Forse era il 2013. Avevamo due settimane di pausa, era il periodo del mio compleanno, non il giorno esatto ma Jhoanna mi aveva comunque organizzato una festa. Non c'erano gli altri ragazzi, eravamo solo noi, la mia famiglia e la vostra. Non mi aspettavo niente, ognuno aveva le proprie cose da fare e andava bene così. Però mi ero svegliato quella mattina e avevo trovato tutti quanti lì. Era riuscita a mettere tutti d'accordo, aveva detto che se tutti lo volevano non era difficile incontrarsi.>>
<<Me lo ricordo>> disse Louis <<Non sapevo niente neanche io. Nessuno me lo aveva detto.>>
<<Certo che non te lo avevamo detto, te lo saresti fatto sfuggire, non sai mentirgli>> Louis si finse offeso poi guardò Harry e ammise:
<<È vero>> sbuffò <<probabilmente avrei rovinato tutto, ma era da giorni che organizzavo la giornata!>>

Era felice che Harry avesse accettato di andare con lui a Doncaster, non voleva passare quelle due settimane di pausa lontani, nonostante la situazione tra di loro fosse parecchio tesa, e poi era il periodo del suo compleanno, non erano riusciti a festeggiarlo tra un concerto e l'altro e Louis era deciso a rimediare.
<<I miei ragazzi!>> disse sua madre appena li vide. Harry sorrise debolmente, era distrutto.
<<Oh tesoro mio>> fece Johanna tristemente <<questi ritmi sono esagerati, state ancora crescendo, non vi fa bene>>
<<È tutto ok, mi basta qualche ora di sonno per riprendermi>> disse Harry ma rimaneva stabile solo grazie al sostegno di Louis che lo stringeva in vita.
<<Mangiate qualcosa almeno>> provò a dire Johanna.
<<Non ho molta fame, grazie lo stesso>> rispose. La donna guardò Louis che alzò le spalle.
<<Dai vieni, andiamo di sopra e poi ti porto qualcosa da mangiare>> Harry protestò, non voleva snobbare così Johanna ma si lasciò trascinare ugualmente dal ragazzo. Arrivati in camera di Louis, Harry si gettò sul letto, affondando la testa sul cuscino. Louis si avvicinò, gli sfilò le scarpe e gli accarezzò i capelli, Harry gli sorrise mentre lui lo copriva. Poi si alzò.
<<Dove vai?>> si lamentò con la voce impastata dal sonno.
<<Te l'ho detto, ti porto qualcosa da mangiare>> Harry emise un lamento. Louis scese di sotto, sua madre lo aspettava.
<<Lottie, Phoebe, Daisy e Fizzy sono dai nonni, ho immaginato che sareste stati entrambi esausti>> gli accarezzò il viso, Louis faticava a tenere gli occhi aperti.
<<È un periodo un po' così, siamo tutti distrutti ma Harry è strano, non lo so, si sveglia la mattina per andare a correre, si allena sempre, ha perso qualche kilo e messo su un sacco di muscoli, credo che non si senta abbastanza, per tutto questo, in realtà credo che nessuno di noi si senta abbastanza ma lui non riesce a farsene una ragione e si spinge al limite. Non so cosa fare.>> ammise lui sconcertato, odiava non riuscire ad aiutarlo.
<<So che sentite che vi sentite in dovere di rispettare le aspettative dei fan, so che vorreste essere l'idea che loro hanno di voi ma semplicemente non potete, ognuno ha un idea diversa di noi ma noi dobbiamo essere sempre e comunque noi stessi.>> Louis annuì. Sua madre gli diede un bacio in fronte.
<<Dai vai a riposarti, Harry starà gia dormendo, ci penso io a rimpinzarlo domani>> Louis le sorrise assonnato e poi tornò in camera sua. Come aveva ipotizzato sua madre Harry era addormentato, spalmato sul letto ad una piazza e mezza, i ricci gli coprivano il viso e alcuni ondeggiavano seguendo il suo respiro, Louis pensò di non aver mai visto niente di più bello, si infilò dentro le coperte cercando di incastrarsi nello spazio libero lasciato dall'altro. Non voleva svegliarlo per chiedergli di spostarsi; non fu necessario, appena Harry perepì la presenza di Louis lo strinse a sé, come un riflesso involontario nel sonno, Louis si accoccolò tra le sue braccia, era da tanto che non dormivano insieme, "non lasciare che mi svegli da solo" pensò Louis intensamente guardando l'altro ragazzo. Aveva quasi paura di addormentarsi e perdere quell'Harry così sereno e tranquillo, aveva paura che quell'Harry che lo abbracciava sarebbe uscito presto la mattina seguente, per correre, e lo avrebbe lasciato solo a svegliarsi tastando la sua metà del letto fredda e vuota.

𝑰 𝑨𝒍𝒘𝒂𝒚𝒔 𝑵𝒆𝒆𝒅 𝒀𝒂 | 𝕃𝕒𝕣𝕣𝕪Where stories live. Discover now