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<<...Per oggi è troppo, mi dispiace>> Harry capiva, Lottie voleva proteggere Louis, avevano sempre voluto la stessa cosa, per questo Lottie l'aveva sempre visto come parte della famiglia, ma ora si guardavano, come due estranei, più si guardavano più la loro linea di pensiero tentennava, forse Harry non sarebbe dovuto andare, forse Lottie doveva farlo entrare. Si guardavano senza muoversi perché nessuno sapeva cosa fosse più giusto per Louis. Harry si voltò per andarsene dopo aver salutato la ragazza con un lieve sorriso.
<<Lots no.>> la voce di Louis li fece sobbalzare entrambi, Harry chiuse gli occhi e prese un respiro prima di rigirarsi così da incrociare gli occhi dell'altro la quale testa spuntava dalla porta socchiusa, si mordeva le labbra e tremava.
<<Entra>> disse secco cercando di riprendersi. Harry non si mosse, rimase immobile a la fissare lo spazio, ora vuoto, dove si trovava la testa dell'altro ragazzo. L'aveva visto per pochi secondi, aveva incrociato i suoi occhi un attimo prima che si ritirasse indietro, questo bastò a stordirlo, ad inibire ogni suo muscolo.
<<Harry cazzo sta piovendo, porta il tuo culo qua dentro>> Louis alzò la voce costringendolo a muovere qualche passo ed entrare in casa tenendo gli occhi bassi.

Il nome Harry aveva richiamato tutta la famiglia Tomlinson. Ognuno aveva interrotto le proprie attività catapultandosi all'ingresso. Daisy spalancò gli occhi vedendo l'uomo, guardò prima Phoebe poi Lottie che alzò le spalle sconcertata.
Harry si sentiva in soggezione, 5 paia di occhi erano puntati su di lui, i loro sguardi lo traffigevano ma non parlavano, aspettavano tutti fosse qualcun'altro a cominciare. Solo due occhi scivolavano via dalla sua figura, solo una una persona si rifiutava di guardarlo.
<<I...Io non volevo disturbare>> disse Harry pur non sentendosi in diritto di parlare per primo. Dopo di lui, gli altri cominciarono a riversare i propri pensieri, agli altri e a nessuno in particolare, in quello che risultava un assonante fiume in piena.
<<Ora basta!>> sbottò Louis mettendosi tra Harry e la famiglia. <<È sempre Harry, lo stesso Harry che conoscete da una vita>> disse senza però rivolgergli la minima occhiata. Si voltò solo dopo che ebbe ristabilito il silenzio, vide l'espressione dura che aveva rivolto agli altri per poi vederla crollare, la mascella ammorbidirsi,  le sopracciglia rilassarsi e le pupille dilatarsi; la maschera era caduta.
<<Lou...>>cominciò Harry trattenendo il braccio che fremeva dal desiderio di distendersi e allungare la mano fino al suo viso. Rabrividì, un po' per il freddo dei vestiti fradici, un po' per la potenza di quello sguardo. Louis lo notò così disse: <<ti dò qualcosa>> si voltò e salì le scale, Harry non staccò gli occhi da lui, da quella maledetta tuta grigia. Solo quando la figura del ragazzo sparì dal suo campo visivo si voltò verso gli altri.
<<Siete cresciute>> disse rivolto a Phoebe e Daisy. Le due si guardarono, Phoebe si mise una mano sul pancione, sorrisero perché era pur sempre Harry e mancava anche a loro.
<<Andiamo>> fece Jean rivolta alle nipoti. <<Louis sa quello che fa e Harry sa che la prima lacrima che vedo sarà la sua condanna a morte >> Gli lanciò un occhiata e Harry capì che non scherzava. Prima di venir trascinata via dalla nonna Lottie fece segno a Harry di raggiungere Louis.

Harry salì le scale in punta di piedi   senza sapere neanche il perché e poi si avvicinò alla camera dell'altro, che frugava nell'armadio.
<<Scusa>> cominciò Harry. <<Forse non sarei dovuto venire...>> Fu interrotto da Louis che gli porgeva dei vestiti.
<<Il bagno è da quella parte>> Harry annuì, strinse gli indumenti a sé e abbandonò la stanza infilandosi nello stretto bagno accanto. Appoggiò i vestiti e si guardò allo specchio prendendo un respiro profondo, si lisciò i capelli all'indietro e si coprì il viso con le mani; non sapeva più cosa fare, non ricordava cosa l'avesse spinto a fare una mossa così azzardata, Louis non lo guardava nemmeno in faccia. Louis, lui era il motivo, aveva passato tutta la vita ad amarlo, dal primo istante che l'aveva visto aveva capito che sarebbe stato l'amore della sua vita, non aveva avuto bisogno di tempo per realizzarlo, non aveva avuto bisogno di tempo per accettarlo, era così e basta e ne era sempre stato consapevole. L'amore l'aveva investito di colpo e lui si era lasciato travolgere perché quel sentimento l'aveva fatto sentire più vivo che mai, non aveva importanza che lui ricambiasse o meno, gli bastava averlo vicino. Per questo era andato fino a Doncaster, anche se c'era la possibilità che lo rifiutasse, che gli sbattesse in faccia tutto il male che gli aveva fatto, che lo mandasse via.

Si tolse il maglione zuppo mettendolo dentro il lavandino per non gocciolare sul pavimento, tolto quello rimase solo con i pantaloni umidi e la maglietta bianca fradicia attaccata al busto, si guardò intorno in cerca di un asciugamano pulito, non voleva chiedere a Louis, non voleva disturbarlo più di quanto non stesse già facendo.
<<ti serve un asciugamano?>> chiese come se gli avesse letto nel pensiero.
<<Si>> rispose Harry imbarazzato.
<<Sono sotto il...non importa, sei vestito?>> fece pentendosi di quell'ultimo interrogativo. Harry si guardò allo specchio, tecnicamente era vestito, constatò, praticamente era come se non lo fosse.
<<S...si>> disse continuando a guardare il suo riflesso. La porta si aprì lentamente, scricchiolando leggermente, Louis esitante entrò, Harry si voltò e i due si guardarono, Louis dovette sforzarsi per non mostrarsi vulnerabile a quella vista. Non gli avrebbe dato quella soddisfazione percui rimase con lo sguardo fisso nei suoi occhi verdi. Si avvicinò e più si faceva vicino più Harry faticava a respirare, lo superò, aprendo un mobile proprio dietro di lui e tirando fuori un asciugamano profumato che gli porse. Harry lo usò per coprirsi.
<<grazie>> disse stringendolo a sé. Louis lo guardò. Harry lo guardò.
<<Sembriamo due ridicoli adolescenti. Siamo sempre noi, no? Siamo sempre Harry e Louis, avevamo giurato che qualunque cosa sarebbe sucessa non saremmo diventati così, avevamo promesso che saremmo sempre rimasti noi. >> disse Louis con la voce spezzata <<Siamo sempre noi giusto? Non guardarmi così sono sempre io, sono sempre Louis, sono sempre lo stesso anche se ho...anche se ho 31 anni cazzo. Siamo diventati adulti? Quando è successo Harry?>> gli occhi gli si fecero umidi <<Ero un ragazzino, avevo tutto il cazzo di mondo hai miei piedi, avevamo. Poi è finito tutto e da un giorno all'altro ero un uomo. Un cazzo di uomo Harry.  Sono un uomo, sono un adulto, ho quasi 32 anni e un figlio di quasi 8. Sono un adulto ed è cambiato tutto, è cambiato tutto>> alzò le spalle e tirò su col naso <<Dimmi che noi non siamo cambiati, dimmi che noi siamo gli stessi, ti prego>> si lasciò andare ad una supplica con le lacrime che ormai scendevano. Harry lo strinse e Louis ignorò i suoi vestiti bagnati abbandonandosi tra le sue braccia.
<<Per me sei sempre lo stesso Lou, quello che provo per te non è cambiato. Si, lo siamo, siamo dei cazzo di adulti e probabilmente siamo cambiati anche noi insieme a tutto il resto>> Louis gemette, Harry si allontanò leggermente per prendere il suo viso tra le mani <<ma hey, è così che va il mondo. Sono cambiato e sei cambiato ma sono qui e voglio conoscerti, permettimi di conoscere questo Louis e quello di domani e del giorno dopo ancora>> Louis cercò di distogliere lo sguardo ma Harry gli teneva la testa.
<<Non ti sono mai piaciuti i cambiamenti tanto quanto non sono mai piaciuti a me>> disse Louis.
<<La paura dei cambiamenti, ne abbiamo parlato tanto ma mi fa molta più paura vivere con la consapevolezza di non conoscerti più.> Louis annuì, era lo stesso anche per lui, non c'era bisogno lo dicesse a parole. <<Sono sempre lo stesso Harry ma di più e tu sei sempre lo stesso Louis ma di più e magari questo Harry e questo Louis possono riuscire in quello che quel Harry e quel Louis non sono riusciti>>
<<ovvero?>>
<<farla funzionare>> Louis rise, Harry asciugò le sue lacrime.
<<cos'hanno questo Harry è questo Louis che quei due non avevano?>> chiese allora.
<<La possibilità di non nascondersi>> rispose l'altro più serio che mai.
<<Eri serio quindi, fuori con Lots, pensi davvero che potremmo...>>
<<non sono mai stato più serio in vita mia.>> Louis sorrise perché Harry non l'aveva dimenticato, Harry non era semplicemente andato avanti, Harry lo amava ancora.
<<Ok>> disse Louis.
<<Ok cosa?>> chiese Harry.
<<Lasciamo conoscere questo Louis e questo Harry, ricominciamo tutto da capo e vediamo come va>> Harry sorrise, voleva baciarlo, ogni fibra del suo corpo lo voleva, erano vicini, sarebbe bastato un attimo ma voleva andare piano, voleva che tutto funzionasse.
<<oops>> disse Harry
<<Hi>> disse Louis.

N.A.
Le lacrime, i pianti, la disperazione. Questi due mi uccidono.

𝑰 𝑨𝒍𝒘𝒂𝒚𝒔 𝑵𝒆𝒆𝒅 𝒀𝒂 | 𝕃𝕒𝕣𝕣𝕪Where stories live. Discover now