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Lottie e Louis vennero accolti calorosamente dai nonni che con gli occhi lucidi li abbracciarono. L'idea della sorpresa era stata di Louis, non voleva che sua nonna si stressasse a pulire e a cucinare prima del loro arrivo, non era una casa pulita quello che voleva, ma la loro compagnia.
<<Tesori miei guardatevi, sembra ieri che Louis teneva Lots in braccio per la prima volta>> fece la nonna acarezzando con una mano il viso di uno e con l'altra quella dell'altra.
<<Non ricominciare a piangere Jen. Come state? Era da tanto che non venivate a trovarci! Come stanno Freddie e Luky?>> chiese il nonno. Louis si illuminò a sentire il nome del figlio, gli mancava, voleva che fosse lì con loro.
<<Bene, stiamo bene>> rispose Lottie guardando Louis <<Luky sta bene, impara ogni giorno cose nuove, sta con Lewis, pensavamo di fermarci per il weekend, vengono anche Phoebe e Daisy>>
<<Che meraviglia Len hai sentito? Tutti i nostri nipotini di nuovo a casa. Com'è il tour Louis?>>
<<Oh stupendo, sembra sempre ripetitivo e invece ogni serata è diversa, diverse città, diverse fan, è bello. Sento la loro energia, la loro gioia e sapere che sono io la causa di tutto quanto...non lo so...è una bella sensazione.>> disse stringendo poi le labbra.
<<Tesoro, te lo meriti>> gli disse sua nonna e ci credette perché il suo sguardo era sincero, ci credette perché non gli aveva mai mentito, non gli aveva mai detto niente che non intendesse davvero, gli aveva mostrato le bellezze del mondo ma non gli aveva mai nascosto la parte oscura di esso.

Il telefono squillò, sullo schermo appariva il nome "Briana" Louis sorrise, sicuramente era Freddie che lo chiamava, guardò l'orologio, era tardi ma in America era forse l'ora di pranzo.
<<Pronto>> rispose.
<<Papà>> fece lui.
<<Ciao, sai che mi hai letto nel pensiero? Stavo per chiamarti, indovina dove sono?>> chiese scherzoso. Freddie sembrò pensarci su.
<<mmm non ne ho idea, giri tutto il mondo tu>> Louis rise ma la sua risata era amara, piena di sensi di colpa, piena di nostalgia.
<<sono a casa dei nonni. A Doncaster, c'è anche la zia Lottie e stanno arrivando anche le altre zie, se ci fossi tu sarebbe tutto perfetto>> il bambino rise.
<<È successo qualcosa?>> chiese. Possibile che avesse dedotto qualcosa dalla sua voce?
<<No, perché?>>
<<Bhe non è il compleanno di nessuno e...>> la sincerità dei bambini, aveva fottutamente ragione, si ritrovavano tutti insieme solo per festeggiare qualcosa o se succedeva qualcosa di brutto, non era più lo stesso da quando non c'era più Johana, era lei che teneva unita la famiglia, era lei che organizzava gli incontri, che riusciva a gestire i programmi di tutti in modo che ci fosse sempre tempo per passare del tempo insieme.
<<È tutto apposto Freddie, avevamo solo bisogno di tornare un po' a casa.>> gli disse semplicemente.

<<Volevo dirti due cose>> fece tutto contento, Louis non vedeva l'ora. <<Oggi ci hanno dato le magliette per il calcio>> disse e Louis immaginò stesse sorridendo <<Ho parlato con l'allenatore e sono riuscito a farmi dare la maglietta con il numero 28, come la tua!>> Era una piccolezza ma l'orgoglio con cui lo diceva gli inumidiva gli occhi.
<<Wow, adesso si che sarai un campione, come sono le scarpette che ti ho regalato? Fanno correre veloce?>>
<<Sono io che corro veloce>> ribadì il bambino.
<<Certamente>> rise Louis.
<<La seconda cosa è che ho sentito una tua canzone in radio, non mi ricordo il titolo è quella che fa tipo "Long before we both thought the same thing to be loved and to be in love." Ho riconosciuto la tua voce sai. A un certo punto canti tutto da solo ed è bellissimo>> Louis sorrise ma la sua mente urlava "I have loved you since we were 18" e riviveva tutto daccapo, evitava quando poteva di ascoltare vecchie canzoni ma era fottutamente difficile perché tutte le canzoni parlavano di lui.  <<Sei strano oggi, sei sicuro di stare bene>> chiese Freddie preoccupato.
<<Si si piccolo, sto bene, solo un po' di pensieri>> Freddie sembrò capire.
<<Ti mancano gli altri ragazzi della band? Non parli quasi mai di loro, le mie compagne di classe sanno più di me e quando chiedo qualcosa alla mamma non riponde mai. Eri più felice in quei video, vorresti tornare indietro?>> Gli occhi di Louis si erano fatti lucidi e le spesse lacrime gli impedivano di vedere, sentì sua nonna lasciare l'immobilità che aveva assunto ma Lottie la trattenne.
<<N...No, non tornerei indietro, non rinuncerei a quello che ho ora, non rinuncerei a te. Capito? Sei più importante e se è quello che vuoi ti parlarò di quel periodo, risponderò a tutte le tue domande. Ok?>> gli disse con calma, cercando di trasmettergli tutta la sincerità con cui davvero aveva pronunciato quelle parole.

𝑰 𝑨𝒍𝒘𝒂𝒚𝒔 𝑵𝒆𝒆𝒅 𝒀𝒂 | 𝕃𝕒𝕣𝕣𝕪Where stories live. Discover now