3.

43 4 7
                                    

Le chiavi le aveva in tasca. Due semplici chiavi di metallo ed un semplice portachiavi verde con uno smile con gli occhi a X. Aveva passato mesi a cercare il portachiavi perfetto. Voleva che sapesse di casa. Voleva che ogni volta che lo vedeva gli ricordasse che aveva un posto a cui tornare.

Stava girando per la periferia quando l'aveva trovato in una bancarella gestita da una signora dal viso simpatico. Aveva visto da lontano la perfetta tonalità degli occhi di Harry e l'aveva comprato perché non c'era niente che gli ricordasse più la parola "casa"

Ora lo guardava, guardava il verde che si era sporcato con gli anni e guardava le due X e il sorriso.
Era riuscito a portare "casa" in tutto il mondo.

Inserì le chiavi e aprì la porta.

Neanche aveva messo piede dentro casa che Harry gli correva incontro. Gli si aprì un largo sorriso in volto e lo accolse tra le sue braccia.
<<ti sei divertito?>> gli chiese il riccio ancora attaccato al suo corpo, la voce ovattata dal tessuto della felpa.
<<È stato bello rivederli tutti. Sai dopo tanto tempo. Mia madre non ha fatto altro che chiedermi di te>> disse chiudendo la porta alle sue spalle continuando a stringerlo. <<Harry di qua, Harry di la, comincio a pensare che voglia più bene a te>> gli stampò un bacio tra i capelli, prese il suo viso tra le mani e lo baciò sulle labbra. Gli era mancato da impazzire.
<<sono stati i quattro giorni più lunghi della mia vita>> si lasciò sfuggire Harry. Louis lo guardò negli occhi.
<<mi sei mancato così tanto>> gli disse

<<Cosa dice tua madre di Elenour?>> chiese il riccio facendo finta di niente. Si era staccato e lo stava guidando verso la cucina. Louis trattenne una risata.
<<Sei geloso.>> gli disse sorridendo.
<<Non e assolutamente vero>> ribatté Harry.
Louis avvicinò le labbra al suo orecchio e gli sussurò: <<Pensa che non abbia personalità e continua a ripetere che non è proprio il mio tipo>> Harry rabrividì a quel contatto.
<<Ah si? E quale sarebbe il tuo tipo>> chiese sorridendo malizioso.
<<non saprei...profondi occhi chiari, capelli castani, sguardo dolce...>> Harry sorrise. Louis sorrise di più <<45 anni circa, una passione per i biscotti e incredibilmente amorevole con tutti>> concluse.
<<idiota>> lo appellò Harry colpendolo blandamente con un pugno sul petto.
<<come sta la mia Anne?>> scherzò Louis.
<<bene. Pensa che Taylor sia simpatica ma dice che non c'è paragone.>>
<<vorrei proprio vedere>> disse Louis. Harry si incupì e fece per dire qualcosa ma lui lo interruppe. <<non dobbiamo parlarne. Lo sapevo. Eravamo d'accordo. E comunque è stato il peggior bacio di sempre>> disse e lo baciò. Cancellandogli dalla mente anche il più vago ricordo delle labbra di Taylor.

Ci erano voluti mesi e tante, anzi tantissime liti per raggiungere quello stallo. Ma insieme potevano farcela. Dovevano farcela. Non potevano vivere appieno la loro storia ma potevano vivere come meglio potevano quello che gli era concesso.

Prese un respiro. Poteva farcela. Doveva farcela.

L'appartamento era rimasto immutato.
Avevano cambiato tante case ma quello, negl'anni era sempre stato il loro punto di ritrovo. Il loro posto sicuro. La loro casa.

Erano giovanissimi quando avevano deciso di vivere insieme, non sapevano se era una buona idea e neanche gli importava, avevano seguito l'istinto e avevano passato i mesi più belli delle loro vite. Non era durato tanto, si erano trasferiti entrambi con l'inizio del tour, le voci non facevano che diventare sempre più forti e non potevano continuare a vivere sotto lo stesso tetto. Two heart in one home. Quando vi ci tornavano però, anche solo per un weekend o per un paio di giorni, tornava tutto come prima: la loro piccola e placida bolla di pace. Il dormire nello stesso letto, guardare insieme la TV, preparare da mangiare, li faceva sentire liberi, umani.

𝑰 𝑨𝒍𝒘𝒂𝒚𝒔 𝑵𝒆𝒆𝒅 𝒀𝒂 | 𝕃𝕒𝕣𝕣𝕪Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon