24. ɪᴏ ᴇ ᴛᴇ ɴᴏɴ sᴛᴀʀᴇᴍᴍᴏ ᴀᴠᴇɴᴅᴏ ϙᴜᴇsᴛᴀ ᴄᴏɴᴠᴇʀsᴀᴢɪᴏɴᴇ

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❝<<Dobbiamo parlare

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❝<<Dobbiamo parlare. Ora>>

Keiji spostò lo sguardo su suo marito.
Bokuto lo osservò a sua volta ed inarcò un sopracciglio.

Shōyō si sedette sul divano, ben distante da suo padre Keiji.
Keiji chiuse il libro che stava leggendo con un gesto secco per poi poggiarlo sul bracciolo del divano accanto a lui. Si voltò verso il figlio ed inarcò a sua volta un sopracciglio.
Bokuto poggiò la stilografica nera con richiami in finto oro sul plico di fogli che avrebbe dovuto revisionare prima della sua, e tanto agognata!!!, dipartita. Dopo la sua abdicazione aveva organizzato un bellissimo viaggio in giro per il Sudamerica, una seconda luna di miele per lui e suo marito.

Bokuto sorrise alzando un angolo della bocca. <<Come mai sei qui? La cena a casa di Hirohito non è andata bene?>>

Keiji sorrise a sua volta, cercando di estrapolare qualche informazione al suo adorato bambino. <<I bambini dove sono? Sono già tornati a casa?>>

No, i bambini non erano tornati a casa.
Shōyō si era fatto accompagnare a casa dei suoi genitori.
E Tobio aveva deciso di portare i bambini al cinema.
La sala cinematografica della città avrebbe dato, in via del tutto eccezionale, Alla ricerca di Nemo e Haruiki aveva confessato a Tobio di non averlo mai visto. Tobio doveva rimediare in qualche modo.

Shōyō sospirò sonoramente.
Si era ripromesso di essere paziente e di mantenere la calma, dopotutto quelli erano i suoi genitori, lo avevano allevato nell'amore e negli agi di una condizione economica molto elevata, lo avevano aiutato i primi tempi successivi al divorzio, si prendevano cura dei suoi bambini ricoprendoli di regali... ma gli avevano mentito per più di vent'anni. Non era loro figlio.

Si schiarì la gola; doveva solo cercare di mantenere la calma e andarci con i piedi di piombo — esistevano tanti scenari che avrebbero portato i suoi genitori, quelli veri, ad abbandonarlo: gravidanza indesiderata, forse era figlio dell'amante di uno dei suoi genitori, forse uno di loro era stato un militare ed era morto in guerra e l'altro genitore era morto di parto... tanti, troppi scenari. <<Dovete dirmi qualcosa voi due?>>

Keiji non stava capendo la natura di quella domanda, ma aveva comunque una stranissima sensazione alla bocca dello stomaco. Non era in grado di spiegare il perché di quella sensazione, ma qualcosa nello sguardo serio e spento di suo figlio gli stavano dando dei fastidiosissimi campanelli d'allarme. <<Dovremmo dirti qualcosa?>>

Bokuto annuì, all'improvviso consapevole di cosa il figlio stesse cercando di fargli dire. Era una sorpresa, dannazione!!! <<Volevo che lo sapessi direttamente da me, dannazione. Stavo discutendo con Hirohito l'altro giorno sui modi di educazione dei bambini nei giorni nostri, e lui mi ha parlato di un importantissimo collegio svizzero. Lì, i bambini imparano tre lingue diverse, oltre alla loro lingua madre. Imparano a sciare, studiano materie scientifiche e umanitarie ed anche politiche. Praticano tre sport a scelta e l'uso di due strumenti. Haruiki l'anno prossimo inizierà la scuola e, a differenza di Dalai, si trova già un anno indietro quindi volevo proporti->>

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀWhere stories live. Discover now