11. ɪʟ sᴇssᴏ ɪɴ ᴍᴀᴄᴄʜɪɴᴀ, ɪɴᴛᴇɴᴅᴏ

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❝Kageyama prese un respiro profondo

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❝Kageyama prese un respiro profondo.
Si sentiva un condannato a morte.
Aveva fatto l'ultimo pasto. Atsumu lo aveva benedetto.
E adesso si stava recando al patibolo. Il patibolo era Shōyō, per chi se lo stesse chiedendo.

Ad Haruiki era passata la febbre.
E quindi Bokuto aveva deciso quella sera di fare l'annuncio.
L'Annunciazione alla Madonna non era nulla in confronto. Una barzelletta.

Kageyama si schiarì la gola e bussò alla porta della camera da letto del suo ex-marito.
Indossava lo smoking nero che Shōyō gli aveva fatto trovare sul letto della sua camera da letto, il doppiopetto con i bottoni in oro, i gemelli in oro con lo stemma del capobranco e un papillon nero. I capelli in ordine con del gel e della lacca, una sola ciocca non riusciva a rimanere ferma e ogni tanto gli cadeva sugli occhi.

Con Shōyō non ci aveva più parlato dopo la giornata del "oggi mi sono svegliato storto quindi prendiamocela con Tobio."
Se prima l'ex-marito lo evitava come una cimice in campagna, adesso lo evitava come si evitava la peste bubbonica durante il Seicento.
Da quando aveva saputo che lui si frequentava con Tadashi aveva deciso di escluderlo dalla sua vita, e Tobio non capiva se perché a) era geloso o b) era davvero preoccupato per la campagna elettorale.

Shōyō aprì la porta della sua camera da letto - indossava uno smoking bianco con degli eleganti girighori in oro; i riccioli color pel di carota gli incorniciavano il viso in modo elegante. Gli occhi erano leggermente truccati con dell'ombretto color oro e bianco, le orecchie abbellite da perle bianche. Stava cercando di legarsi la collana di perle al collo quando aveva aperto la porta, e ruotò gli occhi al cielo infastidito quando vide che era stato proprio Tobio a disturbarlo. <<Che vuoi? Atsumu non ti ha detto che dovevi aspettarmi in auto? In questo periodo soffro il freddo, quindi sedili riscaldati e anche il clima interno dell'auto>>

Tobio inarcò un sopracciglio. <<Atsumu non mi ha detto che dovevamo andare con la mia macchina. Non l'ho lavata, e soprattutto non ha i sedili riscaldabili>>

Shōyō sbuffò sonoramente — quella maledetta collana che non voleva appuntarsi al collo. Si avvicinò alla sua toeletta, aprì un cassetto e si voltò verso l'ex-marito lanciandogli con una mano un mazzo di chiavi. Tobio le prese al volo. <<Il telecomando bianco è della porta del garage. È la Jeep bianca, quella accanto la Mercedes nera di Tsumu>>

<<Da quando hai la patente?>>

Shōyō si voltò verso lo specchio cercando ancora di appuntarsi la collana al collo — aveva messo al mondo due bambini, perché era così difficile legare una stupidissima collana? <<Ho fatto l'esame pratico il giorno dopo la sentenza di divorzio>>

<<E da quando hai una Jeep?>>

<<È stato il regalo di nozze di Tsumu>>

<<E ci arrivi ai pedali?>>

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀWhere stories live. Discover now