❝Shōyō prese un respiro profondo.
Si aggiustò la cravatta rossa che aveva al collo.
Deglutì e si portò un ricciolo aranciato dietro l'orecchio.Vai, Shōyō. O adesso o mai più.
Bussò con le nocche alla porta dello studio dell'attuale ministro della cultura e dell'istruzione. Tsukishima Kei.
Shōyō aveva messo su un team politico di grande importanza — da Kuroo a Hitoka a suo marito per poi terminare con Kōrai e altri politici minori. L'unico che mancava era Tsukishima.
Quel dinosauro occhialuto era bravo con la stesura di comunicati stampa e discorsi motivazionali. Shōyō era bravo a creare nella sua testolina idee per aiutare il branco ma faceva schifo a metterle su carta e inserirle in un discorso di senso compiuto.<<Avanti — Shōyō prese un altro respiro profondo prima di appoggiare la mano, quella con la fede d'oro all'anulare, sulla maniglia e aprire la porta. Tsukishima era in piedi, dinanzi l'enorme finestra che dava sulla città, gli occhiali scivolati sulla punta del naso, alcuni fogli in una mano e l'altra nella tasca anteriore dei suoi pantaloni neri. Kei alzò lo sguardo verso di lui, alzò entrambe le sopracciglia e scosse la testa in negazione. — No>>
Shōyō aggrottò leggermente le sopracciglia.
Entrò nell'ufficio di quello stronzo brontolone.
Si chiuse la porta alle spalle e mise su l'espressione più oltraggiata che possedeva nel suo repertorio — persino più oltraggiata di quella che aveva messo su quando aveva litigato con suo padre Kōtarō per la questione matrimonio con Tobio.<<Non ho ancora detto nulla>>
Kei inarcò un sopracciglio. <<Non sei in corsa per diventare capobranco?>>
<<Sì, ma->>
<<E non sei qui per chiedermi di entrare a far parte del tuo team?>>
Shōyō sbuffò una finta risatina; era nervoso, ansioso e tutte le altre emozioni e sensazioni che si ricollegavano a questa particolare categoria di emozioni e sentimenti. Si schiarì la gola e si aggiustò nuovamente la cravatta che aveva indosso. Non faceva un po' troppo caldo in quell'ufficio? <<No, assolutamente no. Sono venuto qui per chiederti se, sì, insomma, avessi dei- dei FOGLI PER LA STAMPANTE. Ne hai?>>
Tsukishima annuì con un cenno della testa.
Indicò con la mano e i fogli l'armadietto grigio posizionato sulla parete alla sua sinistra; si trovava tra la porta del bagno privato e una pianta ornamentale verde, cos'era una pianta di fico? Shōyō non era bravo a riconoscere le piante. Sulla cima dell'armadietto una piccola piantina grassa in un vaso bianco e un diffusore elettrico per ambienti.Shōyō annuì con un cenno della testa.
Sorrise in un misto che andava tra l'imbarazzo e il nervosismo.
Batté le mani per poi indicare con gli indici di entrambe le mani l'armadietto in questione. Si avvicinò.
Perse tempo a fingere di trovare i famosi fogli per la stampante — doveva trovare un modo per continuare a parlare con quello spilungone.
CITEȘTI
ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀ
Fanfiction| 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗟𝗘𝗧𝗔 | • | CAPITOLI REVISIONATI: 22 | [...] sʜᴏ̄ʏᴏ̄ ᴇʀᴀ sᴛᴀᴛᴏ ʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ ᴅᴇʟʟᴀ sᴜᴀ ᴠɪᴛᴀ, ϙᴜᴇʟʟᴏ ᴄʜᴇ ɢʟɪ ᴀᴠᴇᴠᴀ ғᴀᴛᴛᴏ ʙᴀᴛᴛᴇʀᴇ ɪʟ ᴄᴜᴏʀᴇ, sᴜᴅᴀʀᴇ ʟᴇ ᴍᴀɴɪ, ᴀᴛᴛᴏʀᴄɪɢʟɪᴀʀᴇ ʟᴏ sᴛᴏᴍᴀᴄᴏ ᴄᴏᴍᴇ ᴜɴᴏ sᴛʀᴀᴄᴄɪᴏ. ᴇ ᴅᴀʟᴀɪ, ᴅᴀʟᴀɪ ᴇʀᴀ ɪʟ ᴄᴏɴᴄᴇɴᴛʀᴀᴛᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏ ϙ...