23. sᴇᴍʙʀɪ ᴜɴ ᴛɪᴘᴇᴛᴛᴏ sᴠᴇɢʟɪᴏ

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❝Haruiki guardava suo padre Shōyō attentamente

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❝Haruiki guardava suo padre Shōyō attentamente.
Haruiki non capiva il perché dovesse fingere che Tobio fosse suo padre. Insomma, era vero che Atsumu non fosse un padre da 110 e lode, che non c'era mai a casa e che, addirittura!, era mancato alle sue siringhe sulle gambe per stare bene, papà Shōyō le chiamava vaccinazioni... ma Atsumu era il suo papà.
Haruiki gli voleva bene lo stesso, anche se non c'era mai a casa e anche se dimenticava sempre di andare con lui e papi a fare le siringhe sulle gambe.

Haruiki davvero non capiva che cosa ci fosse di male nell'avere due bimbi con due papà diversi. I papà erano diversi ma la cicogna aveva portato il semino al papi, che lo aveva protetto nella sua pancia.
I due bimbi erano lo stesso fratellini.
Cosa c'era di strano?

Un'altra cosa che Haruiki non capiva era il perché i suoi papà non volevano mettere da parte tutto quello che stavano facendo per dire a tutti tutti che lui era il loro semino.
E sempre un'altra cosa che Haruiki non capiva era perché il suo papi preferisse Dalai a lui. Anche Haruiki preferiva papà Shōyō a papà Atsumu ma non lo dava mai a vedere, a volte lo faceva solo per infastidire il suo papà Atsumu.

Haruiki non capiva neppure perché nonno Kotarō e nonno Keiji preferissero avere a casa Dalai e non lui. A papà Shōyō dicevano che era perché lui faceva troppi capricci e troppa confusione, Dalai invece era silenzioso e bravo, nonno Kotarō diceva sempre che dove mettiamo Dalai, là lo troviamo. Haruiki invece lo mettiamo in cucina e lo ritroviamo in giardino a scavare una fossa.

Dalai aveva anche i suoi nonni che lo volevano bene.
Nonno Hajime e nonno Torū lo amavano all'impazzata.
Gli facevano un sacco di regali ad ogni compleanno e ricorrenza particolare, lo chiamavano tutte le sere ripetendogli quanto lo volessero bene e quanto mancasse ad entrambi. Nonno Torū addirittura stava convincendo papà Shōyō e Kageyama a portare qualche settimana in Argentina con lui, ma nonno Kotarō aveva detto di no perché era troppo pericoloso.

I suoi nonni, invece, non lo chiamavano mai. Non gli facevano regali il giorno del suo compleanno o a qualche ricorrenza particolare. Per i suoi nonni c'era solo il suo cuginetto Natsu, che aveva sei anni ed era il figlio dello zio Samu e dello zio Rin Rin. Nemmeno loro lo volevano in casa a dormire per un pigiama party come quelli che faceva sempre Dalai con Oikawa-san.
Solo zio Samu e zio Rin Rin lo volevano bene. Lo chiamavano tutte le sere per sapere come stesse, gli facevano sempre un piccolo regalo il giorno del suo compleanno e lo invitavano sempre a dormire a casa loro quando Natsu era dai nonni. Natsu non lo sopportava, gli dava sempre i pizzicotti sulle gambe e i pugni sulla spalla, gli faceva sempre i dispetti dicendogli che il suo papà Osamu lo voleva bene mentre il suo no. Haruiki lo guardava male e correva dal suo papi chiedendogli di tornare a casa.

Non piangeva mai per queste cose.
Perché era piccolo e non capiva che cosa volessero significare.
Il mondo dei grandi era suuuuuper difficile da capire.

Una volta Natsu gli aveva detto che zio Samu e zio Rin Rin lo invitavano a casa loro e gli facevano i regali solo perché gli faceva pena.
Haruiki non aveva capito che cosa volesse dire e così aveva chiesto a papà Atsumu, che era stupido e non capiva il perché di quelle domande. Papà Shōyō invece sì, papà Shōyō capiva sempre tutto e si sarebbe preoccupato e Haruiki non voleva che papà Shōyō si preoccupasse per lui.
Papà Atsumu gli aveva spiegato che provare pietà per una persona significava ricoprirla di attenzioni per non fare sentire sola quella persona, per non farla sentire esclusa ma partecipe della situazione.

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀWhere stories live. Discover now