26. ɴᴏɴ sɪ ᴘᴏssᴏɴᴏ ᴄᴏᴍᴘʀᴀʀᴇ ɢʟɪ sϙᴜᴀʟɪ

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❝<<E sono caduto solo due volte>>

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❝<<E sono caduto solo due volte>>

Atsumu affondò il naso nei capelli di suo figlio, che sedeva sulle sue gambe mentre prendeva un pezzettino di salmone dal piatto del suo papà alpha. <<Ma allora sei stato bravissimo>>

Haruiki annuì con diversi cenni della testa, alcune ciocche di capelli gli ricaddero dinanzi gli occhi — Shōyō voleva portarlo dal parrucchiere perché quella zazzera corvina era cresciuta troppo ma Haruiki si era sempre rifiutato facendo i capricci. <<Sì, lo so. Ma lo sai che papà tra tanti giorni mi lascia andare a scuola? Nella stessa scuola di Dadi>>

Atsumu gli sorrise dolcemente lasciandogli l'ennesimo bacio sulla testa per poi alzare lo sguardo e portarlo sul suo ex-marito, che nel mentre sorrideva contento annuendo di tanto in tanto alla piccola Masha, figlia di Lev e Morisuke che gli stava mostrando il nuovo nastro per capelli che il suo papà le aveva comprato. <<Hai deciso di iscriverlo a scuola? E perché? Non avevi detto che volevi farlo studiare da autodidatta perché sicuramente si sarebbe fatto espellere nel giro di tre ore massimo?>>

Shōyō scrollò una spalla lasciando un bacio sulla testa della bambina, che alzò lo sguardo verso lo zietto sorridendo allegra. L'omega prese un sorso di vino rosso prima di voltarsi a guardare il suo ex-marito e dargli una risposta. Sì, sapeva cosa aveva detto e, sì, era normale che Atsumu fosse confuso su quel cambio di programma repentino... ma Haruiki aveva bisogno di andare a scuola e, soprattutto, doveva iniziare ad avere amichetti della sua età. <<Credo che sia pronto per la scuola dell'infanzia. Forse l'ho limitato molto lasciandolo a casa un anno, ad esempio Dalai alla sua età aveva già iniziato a frequentare la scuola dell'infanzia. Non voglio limitarlo ancora di più, e poi Haruiki sa già scrivere e leggere qualche kanji; si annoia troppo a stare a casa tutto il giorno da solo e poi sarebbe davvero ideale per lui farsi qualche amichetto della sua età>>

Haruiki annuì con diversi cenni della testa completamente d'accordo con il suo papà omega. <<Io sono prontissimissimo per la scuola. Lo sai che ho imparato da solo a leggere una parolina super difficile. Me l'ha detto papi che è una parolina super difficilissima. Adesso so leggere anche la parolina acido desossiribonucleico>>

Atsumu sbatté le palpebre un paio di volte stupito, quasi sconvolto; così come stupiti erano gli altri commensali seduti attorno il tavolo — il padre di Atsumu inarcò un sopracciglio, mentre sua moglie osservava il bambino scettica perché, andiamo!, quale bambino di due anni e mezzo sapeva leggerti proprio quella parola.
Acido desossiribonucleico? Ma che... davvero?

Atsumu non poteva crederci: lui a due anni e mezzo mangiava la sabbia e guardava i cartoni animati prendendosi per i capelli con suo fratello, faceva di tutto ma di certo non andava in giro per casa ad imparare come si leggeva acido desossiribonucleico; si voltò a guardare Shōyō con un sopracciglio inarcato.
Shōyō gli sorrise scrollando entrambe le spalle — il suo squaletto, sì, si cacciava spesso nei guai e, sì, mille ne pensava e centomila ne faceva, ma era molto intelligente, troppo intelligente per la sua età.

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀWhere stories live. Discover now