Capitolo 20

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COLE

Dopo quanto successo al locale avevo bisogno di distrarmi. Così due giorni dopo la serata, mi sono visto con Nicole. Era da un po' che non ci sentivamo e devo dire che mi ha fatto bene, i muscoli sono più rilassati. Però non è servito nel suo intento, perché mentre ero con lei pensavo a Lexi. Pensavo al modo in cui lei e John si stavano baciando. Istintivamente stringo le mani al volante. Credo di essere masochista, perché sono stato io a sfidarla e lei non si è tirata indietro. Avrei dovuto saperlo, visto che poco prima aveva assicurato che l'avrei supplicata in altre circostanze. La verità è che avrei supplicato per essere io al posto di John, accanto a lei, con le mani sul suo viso e la lingua nella sua bocca. Cazzo. Ero geloso del mio migliore amico.
Quando siamo tornati a casa mi sono comportato in modo scontroso con lui, e mi dispiace a pensarci adesso. John in fondo non c'entra niente. Parcheggio la macchina davanti a casa e spengo il motore. Oggi sono in un ritardo spaventoso. Un'ora. Un'ora di ritardo. Bruno mi ucciderà.
Faccio il giro e arrivo al garage. I ragazzi sono tutti li, Lexi e John sono seduti sul divano, mentre Bruno e Simon sulle due poltroncine. Ridono.

<<Ehi ragazzi, scusatemi ho fatto tardi>> entro e mi avvicino. Le loro espressioni da divertite diventano serie.

<< Sempre più puntuale Cole>> Bruno non perde tempo.

<< Non ho guardato l'orologio, scusa. Ero...impegnato>> i ragazzi sanno perfettamente dov'ero ma non voglio che anche Lexi lo sappia.

<< Mi sembra di averla già sentita questa>> ora la tensione aleggia nell'aria e John la smorza.

<< Ti sei perso Lexi che prendeva in giro il nome della band>>

<< Dai, JBCS?>> ribatte lei.

<< Cos'ha di male?>> domando io.

<< Avete avuto molta fantasia nello sceglierlo>>

<< JBCS siamo noi, credo abbia un senso>> giustifico io. In realtà ci abbiamo messo un secolo per sceglierlo, e alla fine lui è risultato il migliore.

<< Forza, proviamo>> Bruno si alza e gli altri fanno la stessa cosa.

Mi vengono vicino per salutarmi con una pacca sulla spalla mentre Lexi devia per passarmi il più lontano possibile.

<< Cos'hai?>> le domando.

<< Scusa ma oggi passo>>

Vedendo il mio viso con un punto interrogativo grande quanto questa casa, si spiega meglio.

<< Dio solo sa cosa hai toccato con quelle mani...e non vorrei entrarci in contatto>> dice distogliendo lo sguardo.

Io rimango imbambolato come un idiota. Lexi lo sa. Lexi sa che ho fatto tardi perché stavo con Nicole. Guardo i miei amici e mi sorridono imbarazzati. Dovevano tenere la bocca chiusa.

<< Non so di cosa stai parlando>>

<< Io credo che invece lo sai benissimo>> avverto del disagio nel suo tono di voce.

Dopo solo tre canzoni, Lexi batte in ritirata.

<< Non puoi andartene ora, abbiamo appena iniziato>> le ricordo, mentre lei recupera la sua borsa dal divano dove era seduta con John. Ovvio, John.

<< Si è fatto tardi, domani devo alzarmi presto. Non sto mentendo, chiedi ai ragazzi>> precisa sapendo che non ci avrei creduto. Mentre sta per oltrepassarmi la fermo.

<< Le prove sono importanti, non possiamo fare due canzoni al giorno. Pensavo fosse diventato un impegno per te>>

<< Ho chiesto a tuo zio di cambiarmi il turno per fare le prove con voi stasera. Ma tu eri troppo impegnato a scopare con una tua amica per venire qui e cantare. Quindi a dirla tutta, credo di ritenere la band un impegno vero e proprio. Forse quello che non la reputa tale sei tu>>

Una melodia perfettaWhere stories live. Discover now