Capitolo 4

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COLE

Mi sento molto più rilassato dopo essere stato con Nicole. Quella ragazza non si stanca mai, è come stare sulle montagne russe. Ero così preso che non mi sono accorto dell'ora e i ragazzi mi stanno aspettando da almeno 30 minuti. Dopo aver superato i limiti di velocità due o tre volte arrivo a casa. Parcheggio la macchina al posto auto accanto a quella di Simon e mi dirigo verso il garage, diventato la nostra sala prove da un annetto ormai.

<< Ei ragazzi sono qui>> dico entrando.

<< Finalmente ce l'hai fatta ad arrivare>> mi guarda storto Bruno. Lui è il precisino del gruppo, qualsiasi cosa fuori posto lo infastidisce.

<< Si lo so ho fatto tardi, ma ora sono qui>> gli dico facendogli uno dei miei sorrisi a 32 denti.

<< Dì la verità eri con Nicole, di nuovo>> esordisce John.

<< Beccato>> dico alzando le mani per dichiarare la mia colpevolezza.

<< Ecco perché sei così di buon umore>> aggiunge Simon alludendo a cosa avessimo fatto.

<< E' un buon modo per scaricare la tensione, dovresti provare>>

<< Non ti preoccupare, lo faccio già abbastanza>> fa l'occhiolino.

E' tornato con Alexia? L'ultima volta che ne ha parlato ha detto che avevano deciso di chiudere per via di alcune incomprensioni. Ma a quanto pare non sono l'unico ad aver avuto lo stesso pensiero.

<< Sei tornato con Alexia?>> gli domanda Bruno.

<< Beh non proprio...diciamo. Lei vorrebbe, io sono un po' più restio>>

<< Non posso biasimarti, nell'ultimo periodo litigavate spesso>>

John ha ragione. Di recente discutevano anche per le sciocchezze. Sono entrambi molto gelosi l'uno dell'altra ma c'è sentimento, e quando c'è non tutto è irrisolvibile.

<< Già, è per questo che sono un po' combattuto>> fa un sospiro. << Ma andremo con calma e vedremo come va>>

L'aria si era un po' intristita e quindi decido di smorzare la situazione.

<< Allora proviamo?>>

I ragazzi annuiscono e ognuno si prepara il proprio strumento. Bruno suona il basso, John suona la tastiera mentre Simon la batteria. Io invece sono la voce del gruppo e chitarrista. Abbiamo deciso di formare una band circa un annetto fa anche se ci conosciamo da molto prima. Quando mio zio ci disse che poco lontano da dove lavora affittavano una casa io e i ragazzi abbiamo colto la palla al balzo. L'affitto non è esageratamente alto, grazie al proprietario che ha considerato che siamo studenti. L'unica cosa che ci ha chiesto è di non ricevere lamentele da parte del vicinato per la musica troppo alta, così io e i ragazzi cerchiamo di far conciliare i nostri orari per provare nelle ore più convenevoli.
Simon dà il via con le sue bacchette e iniziamo.

<< Non ci siamo>> dice John. Io annuisco.

<< Concordo. E' come se mancasse qualcosa>>. C'è qualche attimo di silenzio quando Bruno afferma << E' da un po' che ci penso... e se avessimo bisogno di un'altra voce?>>

<< Cioè?>>

<< Cioè, e se avessimo bisogno di una voce che affianchi la tua? Forse è questo che ci manca>>

<< Un'altra voce...>> riflette Simon << Forse non è un'idea del tutto sbagliata>>

<< Non lo so ragazzi... sicuri che sia questo ciò che ci serve?>>

Una melodia perfettaWhere stories live. Discover now