<<Cole> dico alzandomi imbarazzata.

<<Lexi>> dice lui visibilmente sorpreso di vedermi, perché non fa altro che fissare il mio grembiule.

<< Lavori qui?>> mi domanda mettendosi le mani in tasca.

<< Ehm si, da qualche giorno.>> rispondo un po' a disagio. L'ultima volta che l'ho visto siamo finiti che l'ho cacciato via da casa. Lui non aveva fatto niente di male in quel frangente ma la situazione stava prendendo una piega strana. Gli stavo per raccontare cose personali che di solito una persona racconta ad amici, io invece stavo per dirle a Cole. Lui non è un mio amico ma questa naturalezza con cui mi venivano fuori le parole mi avevano lasciata perplessa.
Quando Karol tornò a casa quel giorno, non persi un secondo e la rimproverai per non avermi detto che avrebbe fatto venire Cole a prendere quegli appunti. Lei si è giustificata dicendo che pensava che mi avrebbe fatto piacere.

Da quando avere Cole-del tutto inaspettatamente-a casa mi avrebbe fatto piacere?

Quando mi sono calmata le ho raccontato cosa fosse successo, lei mi ha detto che era normale che mi venisse facile parlare con lui visto che è una persona socievole e alla mano. Ma questa risposta non mi ha tolto "i perché" che avevo in testa.
Adesso lui ha un'espressione che non so decifrare. Sorpreso? Contento? Triste?

<< Ti sei fatta male?>> mi domanda con gentilezza sincera mentre guarda le mie mani.

Ormai ho imparato a distinguere chi è davvero sincero con te e chi finge, e lui adesso è sincero.

<< No, non mi sono fatta nulla>> rispondo sorridendo cordialmente e poi aggiungo:

<< Cosa ci fai qui? Sei venuto a mangiare qualcosa?>> chiedo per poi pentirmene, ma che domanda stupida ho fatto? Siamo in una pizzeria cosa mai può essere venuto a fare?

<<Oh si, anche. In realtà sono venuto per->>

<< Lexi cosa è successo? E' tutto apposto?>> mi domanda il signor Ben mentre ci raggiunge. << Ho sentito il rumore dei patti rompersi dalla cucina>> continua.

<< Oh si, purtroppo mi è scivolato il vassoio...mi dispiace>> dico abbassando lo sguardo. Sono qui da una settimana e non credo che sia molto vantaggioso dare la colpa ai clienti, anche se il cliente in questione è Cole.

Ma il capo mi poggia la mano sulla spalla per rassicurarmi.

<< E' tutto okay, basta che non ti sei fatta male>> io sorrido. Sono così fortunata ad avere un capo come lui. Certo lo conosco,da poco ma sembra essere comprensivo.

<< Ei Cole sei già qui>> il signor Ben sposta l'attenzione su Cole adesso. Si conoscono questi due?

<< Si zio volevo parlarti prima delle audizioni>> risponde.

Fermi tutti.
Cole è il nipote del capo?
No, devo aver sentito male. Non può essere.

<< Z-zio?>> domando cautamente sperando che la risposta sia NO.

<< Si, Cole è mio nipote>> conferma il capo.

Credo di essere sbiancata. Tutto potevo aspettarmi ma non questo. Cole nipote del mio datore di lavoro? Ripeto questa domanda in loop per quanto sono spiazzata.

<< Tutto bene Lexi?>> mi domanda Ben con sguardo interrogativo mentre tiene una mano sulla spalla del nipote.

<< Oh,si... solo che...>> non sapevo cosa dire, ma ci ha pensato Cole a parlare al posto mio.

Una melodia perfettaWhere stories live. Discover now